Area verde condivisa non giardino privato
SAN VINCENZO 2 marzo 2020 — La recente notizia che il Comune di San Vincenzo intende gestire in prima persona il Parco di Rimigliano ci lascia un po’ perplessi. Il Parco fu voluto negli anni ’70 dall’amministrazione comunale sanvincenzina, in particolar modo dal sindaco Lido Giomi, scomparso di recente, in collaborazione con i Comuni della Val di Cornia (Campiglia M.ma, Piombino e Suvereto) e la provincia di Livorno. Il tutto per preservare uno degli ultimi boschi di macchia mediterranea misti a pineta rimasti intatti lungo costa, legato alla storia dell’agricoltura e della pesca nell’omonimo lago (oggi prosciugato) e per dar modo ai residenti di godere di un parco che era di tutti e che tutti cercavano in modo civile di preservare in cambio di servizi gratuiti. Tra le opere che furono realizzate si ricordano: i servizi sanitari con le fontanelle e le docce, le due zone per l’abbeveramento degli animali del bosco con relativo osservatorio per l’avifauna presente, i cartellini identificativi delle piante e l’istallazione di barriere frangivento lungo tutta la spiaggia a protezione della vegetazione dell’area dunale e retrodunale. Alla promozione dell’area collaborò, a suo tempo, anche il WWF che curò la scelta del simbolo del Parco e offrì i cartelli e i depliants pubblicitari. Oggi le cose purtroppo sono cambiate e molti di quei principi per cui fu istituito il parco con il tempo sono andati perduti: si pensi ai numerosi e mai sopiti interessi edilizi turistico/recettivi dentro l’ex Tenuta di Rimigliano, alla musica consentita in alcune zone del parco (prima vietata per tutelare la fauna del bosco), ai servizi in parte divenuti a pagamento, tra cui buona parte dei parcheggi, per non parlare degli arredi (panchine , tavoli etc.) una volta fatti completamente con legno e materiale di recupero. Negli utlimi anni la paura di incidenti causati da rami o alberi caduti ha indotto molte ammistrazioni ad agire drasticamente, magari dopo anni di completa incuria. Anche Rimigliano è stato vittima di un taglio per niente intelligente e preventivo, invece di intervenire regolarmente per mettere in sicurezza il passaggio lungo i sentieri e gli accessi, si è agito più emotivamente che con razionalità.
Gli ultimi interventi fatti dal Comune di San Vincenzo (primavera 2019) per la sostituzione della rete idrica nel parco di Rimigliano hanno dato l’esempio di mancanza di rispetto del bosco stesso e delle piante: buche profonde lungo i sentieri che hanno tranciato radici delle piante tra cui ai pini che, come sappiamo, hanno un apparato radicale poco profondo e poco sviluppato che non va di certo toccato se si vuole che la pianta non cada! Le foto parlano chiaro.
Seppur con un sistema dunale non in ottimo stato conservazionistico, Rimigliano può vantare da due anni la presenza di nidi di Caretta caretta (Tartaruga marina) e proprio grazie alla segnalazione al WWF, alla sorveglianza dei suoi volontari e di altre asociazioni, all’intervento degli esperti Arpat, Tartamare, OTP e Capitaneria di porto, si è collaborato alla riuscita della schiusa e alla promozione del territorio. Inoltre il suo arenile può ospitare (come avvenne nel 2012) anche l’ormai rarissimo Fratino, che proprio nelle prossime settimane proverà a tornare sulle nostre spiagge per trovare angoli di pace dove nidificare ( a marzo a luglio)! Per tutelare anche lui, oltre i nidi di tartaruga, è importante che l’amministrazione locale entri definitivamente nell’ottica di abbandonare e far abbandonare la pulizia meccanica dell’arenile, che è al primo posto per i danni e i disturbi arrecati ai nidi di fratino. Questa va sostituita con una più congeniale pulizia manuale, che tutela anche la duna pioniera e le sue piccole piante, come già sta avvenendo in alcuni tratti di spiaggia nei Comuni di Castagneto C.ci e Bibbona. A dimostrazione di ciò, l’ultimo nido di Caretta caretta, che si sarebbe trovato proprio sulla “ strada” del mezzo gommato che effettua la pulizia sulla spiaggia e che grazie alle segnalazioni di alcuni volontari è stato fatto passare più a mare, evitando un grave danno.
Alla luce dei fatti abbiamo molte perplessità che l’amministrazione comunale di San Vincenzo, con le sue limitate forze e conoscenze in materia ambientale possa gestire quest’area, che necessita non solo di messa in sicurezza delle piante, ma anche di una vigilanza a tutto tondo. Ci auguriamo che non sia un solo calcolo economico, che punta all’incasso dei parcheggi e delle convenzioni con le strutture turistiche presenti o peggio, un grimaldello per allentare le maglie di una gestione del patrimonio naturalistico e paesaggistico, di cui la Parchi Val di Cornia, nel bene e nel male, era garante. Questo anche alla luce dell’elaborazione del nuovo Piano Strutturale. Ricordiamoci che il parco naturale di Rimigliano non è mai stato fatto rientrare come area ANPIL, a differenza degli altri parchi della Val di Cornia, ma è rimasto parco comunale e quindi privo di tutela dal punto di vista ambientale dalle leggi che regolamentano i parchi e le riserve.
Ci spiace apprendere, ancora una volta, che una società che aveva lo scopo di unire e valorizzare un bene prezioso per il nostro comprensorio, sia messa in grande difficoltà proprio dai suoi principali azionisti. Invece di scorgere una direzione unitaria verso cui prefiggerci degli obiettivi comuni (conservazione e valorizzazione del territorio), pare che ognuno voglia gestire il proprio cortile e perché no, farci anche cassa. Tutto l’opposto di ciò che negli anni ’70 si era pensato…Un ulteriore timore riguarda anche la visione che si vuol dare al futuro parco e alla sua gestione quotidiana.
Chiediamo che si inverta la tendenza, c’è bisogno di un rilancio della società Parchi con un budget finanziario adeguato per permettere a questa di mantenere le sue funzioni e di svolgerne di nuove. Invece di togliere gestioni si cerchino nuove aree da gestire e tutelare. Chiediamo che le aree da gestire siano veramente tutelate inserendole nel sistema dei parchi regionali e siano gestite unitariamente.
Troppe volte abbiamo visto amministrazioni che trattano luoghi belli ed importanti naturalisticamente come fossero aiuole di un giardino o di un parco giochi o peggio ancora, trasformati in aree di speculazioni edilizie; ecco questo non è il futuro che merita Rimigliano!
WWF Livorno
Risposta del Comune di San Vincenzo
Apprezziamo il contributo del WWF sul Parco di Rimigliano. Il tema è così importante che avrebbe meritato un approfondimento nelle numerose occasioni di scambio che il Comune di San Vincenzo ha con l’associazione e il suo vice-presidente. In questo modo si sarebbero potuti chiarire aspetti non corrispondenti alla realtà dei fatti.
I lavori svolti sulla rete idrica, ad esempio, sono stati fatti da Parchi Val di Cornia e si è trattato di interventi di riparazione di una rete già esistente da tanti anni. Il Comune di San Vincenzo ha fornito, dietro richiesta della società, un supporto operativo in termini di mezzi e manodopera.
Il sistema dunale poi, è sotto attacco da parte della forza del mare e del fenomeno dell’erosione, non certo per colpa della società Parchi o del Comune di San Vincenzo.
Come il vice-presidente Gualerci ha certamente potuto apprezzare, San Vincenzo con la sua Amministrazione e con i suoi cittadini è stata estremamente sensibile nei confronti del bellissimo evento della nidificazione della Caretta Caretta sulle sue spiagge, attivando ogni possibile azione a protezione delle uova e della schiusa delle stesse.
Vale anche precisare che la spiaggia di Rimigliano non viene pulita con mezzi meccanici ormai da circa 10 anni, mentre invece il passaggio del mezzo che svuota i cestoni della spazzatura è oggetto di valutazione di soluzioni alternative.
Riguardo alle conoscenze e competenze in materia ambientale, ricordiamo che a capo dell’ufficio Ambiente del Comune c’è un ingegnere ambientale, la dottoressa Simina Chelaru, che lo stesso presidente Stefano Gualerci conosce direttamente in ragione dei frequenti rapporti che la sua organizzazione ha con il Comune. Non solo, a dimostrazione dell’attenzione che questa amministrazione ha verso l’ambiente, ricordiamo che negli ultimi due anni abbiamo affidato un incarico di consulenza ad un agronomo, il dottor Luca Balleri, per indirizzare correttamente le scelte in materia di verde urbano.
Non vogliamo allentare nessuna attenzione al nostro patrimonio naturalistico e paesaggistico, bensì, aumentarla. D’altra parte Il PIT (piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico) che, tra gli altri, disciplina anche il Parco di Rimigliano, afferma con nettezza che al suo interno non è ammessa la localizzazione di nuovi campeggi e villaggi turistici, che sull’arenile non è ammessa la realizzazione di nuove strutture in muratura, neanche prefabbricate, non è consentita l’apertura di nuovi percorsi e molto altro ancora. Vale anche ricordare che le ANPIL menzionate dal vice-presidente Gualerci non esistono più dal 2015.
In ogni caso ci auguriamo che le attenzioni dimostrate in questi giorni da parte di diversi soggetti, WWF compreso, non si attenuino ma anzi si rafforzino, affinché il tempo e le energie del Comune e delle associazioni ambientaliste possano essere sinergicamente indirizzati verso una gestione e una progettualità condivisa visto il comune obiettivo del rispetto delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche del Parco e il miglioramento della qualità del servizio che esso può fornire ai cittadini ed ai turisti.