Arrivano i crocieristi, fuori la nave in manutenzione
PIOMBINO 3 novembre 2018 - Di questi tempi per ottenere commesse e lavorare occorrono costanza e fatica e, per guadagnare credibilità e fiducia, ci vogliono tempo e capacità. Invece per perdere le une e le altre bastano pochi minuti con conseguenti danni che possono impegnare anche il futuro.
Piombino, in crisi, da anni gioca in difesa e, si sa, quando si gioca in difesa, non sono ammesse disattenzioni. Invece la cronaca, che oggi proponiamo, parla di un autogol. Peraltro rimediato in un settore del campo dal quale si alzano dichiarazioni altisonanti, promesse, incenso sugli investimenti che non sono mancati soprattutto in previsione dell’arrivo della Concordia che invece è mancato.
Parliamo del porto di Piombino e di una vicenda che sul porto è accaduta pochi giorni fa. Una notissima ditta piombinese, che, come molte, vive la crisi, è riuscita attraverso la qualità del proprio lavoro a conquistare la fiducia di una società spezzina, la Jobson, attiva fin dal 1990 nel settore navalmeccanico. Attraverso la società ligure passano diversi armatori per la manutenzione del naviglio soprattutto da carico. Vero è che, nel tempo, a Piombino sono già attraccate alcune portacontainer su cui la nota ditta piombinese ha lavorato (15–20 giorni ogni volta per un’occupazione di una quarantina di persone).
Sabato 20 ottobre la storia doveva ripetersi con l’arrivo alla banchina Giuseppe Pecoraro della “Valencia express”, una nave container costruita nel 1996, battente bandiera delle Bermuda, con una lunghezza di 216 metri per una larghezza di 32 ed un pescaggio di cinque e novanta centimetri
Al solito da eseguire erano lavori di manutenzione e al solito 15–20 giorni di attività e altrettanti di lavoro per una quarantina di persone.
Per preparare operazioni del genere si parte con largo anticipo, ci si appoggia per ogni pratica ad una agenzia di fiducia, si tengono contatti e si curano i dettagli. Tra l’altro facendo tesoro di esperienze precedenti (appena ad agosto scorso la stessa ditta piombinese aveva lavorato sulla “Lisbona express”, una nave gemella della Valencia).
Quindi tutto pronto quando alle 20:30 del 19 ottobre, cioè a poche ore dell’arrivo della nave, la ditta piombinese ha avuto dalla Jobson la comunicazione che la “Valencia express” era stata dirottata sul porto di Napoli e lì sarebbero stati eseguiti i lavori.
La motivazione del disimpegno è stata collegata alla richiesta di ormeggiare la nave regolarmente sabato 20 ottobre ma di togliere gli ormeggi a lavori già in corso e di spostarsi in rada martedì 23 ottobre per far posto, nello stesso molo Pecoraro, alla nave da crociera “Zenith” che si sarebbe fermata a Piombino, come da programma, per undici ore (dalle 8 alle 19).
Una volta ripartita la nave da crociera, la “Valenzia express” sarebbe potuta rientrare all’ormeggio in banchina.
La richiesta di un simile tourbillon, peraltro non privo di costi, ha determinato la rinuncia dell’armatore e la conseguente perdita del lavoro. Oltre ovviamente al danno innegabile per la qualità di un servizio che speriamo pesi poco nel giudizio sull’efficienza del porto di Piombino.
Chi se ne intende giudica molto negativamente il fatto che uno scalo marittimo che vuol decollare, che è forse lo strumento più importante per una ripresa economica nella zona, non sia stato in grado di trovare una soluzione per l’ormeggio, per un tempo limitato, della nave da crociera. Tra l’altro in un momento in cui il porto non è affollatissimo. Con la conseguenza di perdere un lavoro e speriamo non anche credibilità di fronte alla Jobson che a Piombino stava già guardando con fiducia.
Saluti dall’estero… manco morto investirei in Italia.
E poi la Zenith non viene più.