Asa ad Acea all’oscuro dei soci pubblici?
SUVERETO 31 ottobre 2015 — Trovo allarmante che Iren S.p.A, la multiutility socio privato al 40% di ASA s.p.a, di cui pero’ detiene la governance e le scelte strategiche, sta mettendo in campo manovre all’oscuro dei soci pubblici della società , ovvero i Comuni e i loro Sindaci.
Mi e’ giunta notizia dal Presidente di ASA, Dott. Del Nista che Iren spa ha disposto una “due diligence” (in italiano, analisi dei conti) che identifica il processo investigativo che viene messo in atto per analizzare valore e condizioni di un’azienda, o di un ramo di essa, per la quale vi siano intenzioni di acquisizione, investimento o cessione.
Il pericolo e’ che Iren spa sia in trattativa privata con Acea spa, il colosso multiservizi attivo nella gestione e nello sviluppo di reti e servizi nei settori dell’acqua, dell’energia e dell’ambiente, principale operatore nazionale nell’acqua con un bacino di utenza di oltre 8 milioni di abitanti, che sta scalando le partecipate che gestiscono il servizio idrico per fagocitarle e diventare gestore in regime di monopolio del bene pubblico.
È il momento che i Sindaci alzino la voce e prendano posizione concreta sulla questione. Quale futuro per la gestione del servizio? Vogliamo che una multinazionale ci fagociti o vogliamo vedere di riprendere la gestione del servizio idrico per garantire efficienza e costi contenuti per i cittadini?
Questo silenzio ed immobilismo da parte dei sindaci e del Pd e’ imbarazzante, anche se per loro il destino è già tracciato ma abbiano il coraggio di esternarlo ai loro cittadini, visto che il Governo regionale sostiene la strada della privatizzazione del servizio, spalleggiando l’accentramento in unico soggetto della gestione (come per il trasporto pubblico, i rifiuti e la sanità).
A distanza di 4 anni dal referendum sulla ri-pubbliciazzazione dell’acqua cosa si e’ fatto di concreto a livello nazionale, regionale e sovracomunale per dar seguito alla volonta’ popolare?
Notizia di questi giorni il Consiglio di Stato ha disposto una perizia sul rispetto dell’esito referendario mettendo in dubbio la leggittimita’ delle tariffe sull’acqua predisposte dall’AEEGSI”, metodo a cui, unico sindaco, mi ero opposto alcuni mesi fa nella conferenza dell’ AIT (autorita’ idrica toscana). Nell’ordinanza si dispone un ulteriore consulenza tecnica per assicurare la completezza dell’istruttoria ai fini di un compiuto giudizio. Di fatto i giudici intendono approfondire la questione della voce tariffaria relativa alla copertura degli oneri finanziari, per valutarne la conformita’ al vigente assetto normativo scaturito dall’esito referendario.
Alla luce di ciò mi auguro per il bene dei cittadini e per la democrazia, che l’esito di tale perizia possa confermare quello che come Sindaco e come membro del forum nazionale dell’acqua ho sempre sostenuto, ovvero che il metodo tariffario predisposto dall’AEEGSI viola palesemente l’esito del secondo referendum sul servizio idrico del giugno 2011, quello che ha abrogato la remunerazione del capitale investito nelle tariffe e pertanto debba essere modificato per liberare le bollette degli utenti di quell’esoso balzello.