Asiu specializzata in discariche per rifiuti speciali
PIOMBINO 14 aprile 2019 – Il “progetto RIMateria”, fatto proprio nel 2016 dai Comuni di Campiglia, Piombino, San Vincenzo, Sassetta, Suvereto, Castagneto Carducci, proprietari di Asiu, allora proprietaria a sua volta del 75% delle azioni di RIMateria (prima TAP), giustificava la vendita del 60% delle azioni possedute da Asiu con la possibilità che i privati subentranti potessero apportare know how e autorizzazioni sul versante della progettazione di bonifiche, effettuazione di bonifiche, bonifiche da amianto, riciclo di scorie e inerti, inertizzazione di rifiuti pericolosi, soil washing (lavaggio terre di bonifica).
L’affermazione cancellava le motivazioni con le quali nel 2012 il Comune di Piombino aveva affidato direttamente ad Asiu la bonifica dell’area di “Città Futura” in quanto società specializzata nel campo della gestione dei rifiuti urbani e industriali e della realizzazione di bonifiche dei suoli e non teneva conto del fatto che Asiu, a cui nel 2009 era stata affidata la bonifica della discarica di Poggio ai Venti, dopo sette anni non aveva bonificato un solo metro quadrato di quella discarica dismessa.
Sottaceva anche il fatto, dichiarato esplicitamente dal liquidatore di Asiu, che in realtà gli introiti della vendita sarebbero serviti per liquidare, possibilmente senza danni per i creditori, la stessa Asiu.
Ma su questi aspetti rimandiamo ai numerosi articoli già pubblicati da Stile libero Idee dalla Val di Cornia.
Il tema che vogliamo affrontare parla invece di ciò di cui quel proposito non parla e cioè lo stoccaggio dei rifiuti speciali in discarica. Evidentemente RIMateria non aveva bisogno di nuovo know how per questo che, i progetti successivamente presentati lo dimostrarono, sarebbe stato in realtà il pezzo forte dello sviluppo di RIMateria.
Ma quanto importante?
Questo non è mai stato documentato completamente.
Così come non è mai stato detto pubblicamente con chiarezza che Asiu aveva gestito, ricavandone un introito, anche la discarica ex Lucchini, quella oggetto di diffida recente da parte della Regione Toscana nei confronti di RIMateria.
Cominciamo da quest’ultima.
È nel 2000 che inizia a comparire nei bilanci di Asiu la voce “Gestione discarica Lucchini S.p.A.” con un ricavo pari a 94.548 euro per proseguire fino al 2010 anno in cui la discarica cessa di funzionare con la progressione che si può leggere nella tabella sottostante:
I ricavi che derivano Asiu dalle attività dei rifiuti speciali che riguardano la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti speciali (rappresenta la stragrande maggioranza dei ricavi) e urbani fuori bacino e la gestione della discarica Lucchini S.p.A., alle quali si aggiunge una o due volte una cifra bassissima per intermediazione bonifiche siti inquinati, partono con una cifra di 3.550.578 euro del 2001 per raggiungere l’apice nel 2008 con 9.386.319 euro:
Se si paragonano i ricavi per attività rifiuti speciali con i ricavi per i servizi istituzionali su rifiuti solidi urbani si vede che i primi sono variati dal 66,34% del 2001 al 50,71% del 2010, raggiungendo una punta del 105,04% nel 2006.
L’attività riguardante i rifiuti speciali ha costituito, insomma, una parte rilevantissima dell’attività di Asiu, cosa che non ha impedito, però, né l’effettuazione di investimenti per impianti che poi non si sono rilevati utilizzati o utilizzzabili né l’incorrere in una situazione finanziaria precaria dalla quale sono nati i problemi odierni di Asiu in liquidazione e di RIMateria.
Tutto questo mentre il servizio dei rifiuti urbani, missione principale di Asiu, rimaneva a livelli di inefficienza la cui misura è data da quel 33% di raccolta differenziata che pone la Val di Cornia ai livelli più bassi della Toscana e dell’Italia.
(Foto di Pino Bertelli)