Asiu: tra il dire e il fare ci sta di mezzo il Pd
PIOMBINO 1 settembre 2015 — Dopo il Consiglio Comunale del 26 agosto 2015 riguardante la nuova strategia rifiuti proposta dalla nuova gestione Caramassi,il M5S Campiglia Marittima ha mille perplessità in riguardo. I processi decisionali,nel costruire politiche pubbliche seguono traiettorie imprevedibili, si complicano, si contorcono come liane in una foresta tropicale.Ci vengono proposti continui colpi di scena: finanziamenti che si interrompono senza alcuna apparente ragione o che, al contrario, si accumulano senza venire utilizzati; scelte che vengono rimesse in discussione quando pareva di essere in dirittura d’arrivo; attori che non si coordinano tra di loro; lunghi periodi di stasi che seguono a brevi momenti di attivismo. Ma perché non deve essere possibile decidere di fare una cosa e, semplicemente, farla? Servono competenze amministrative, cioè il diritto di prendere decisioni; servono informazioni e know-how; serve denaro; serve il consenso delle persone in qualche misura coinvolte da quel progetto.Seguendo queste indicazioni,l’arsenale degli amministratori si è arricchito di armi nuove come accordi di programma, patti territoriali, conferenze di servizio, partenariati pubblico-privati.Qual è l’ingrediente magico, la “pallottola d’argento” che consente di evitare di prendere le decisioni cattive, quelle che a posteriori sembreranno non solo sbagliate ma sbagliate in modo evidente?
Alcuni intenti li riteniamo condivisibili:
— aumentare la raccolta differenziata ( a detta di Caramassi fino al 100%), ricordando che la media in Val di Cornia è del 33%, senza specificare modalitá e tempi. — riciclare le scorie presenti nelle discariche ex-Lucchini e usare materiale di riciclo, secondo il principio di prossimità, anzichè scavare materiale vergine dalle colline di Campiglia. Dobbiamo però far presente un passaggio del Piano delle Attrività Estrattive Provinciale datato 2014, non 20 anni fa: “Il piano registra il calo della produzione (in particolare di calcare nell’ultimo biennio, di cui però non fornisce i dati), ma non ne trae nessuna concreta indicazione programmatica. Nel prossimo decennio prevede una riduzione del 23% dei materiali da scavare (da 15,4 a 11,8 milioni di metri cubi), ma consente lo sfruttamento delle cave esistenti allungandone i tempi di coltivazione senza rispettare le scadenze stabilite dalle autorizzazioni comunali. Non è previsto nessun riutilizzo di materiali recuperabili, nonostante l’esistenza di enormi quantità di rifiuti industriali e di impianti pubblici per trattarli. Solo auspici…Non si prende neppure in esame l’ipotesi di concentrare le produzioni in alcune cave e di avviare in altre processi di riduzione/riconversione per favorire altre attività, nuova occupazione e il miglioramento delle condizioni ambientali dei territori. Si prevede addirittura che nel territorio provinciale ci possano essere quattro cave in più. Di fatto non si pianifica un bel nulla, se non il prolungamento fino al 2022 di tutto quello che è in atto.
A Campiglia si potranno ancora scavare 10,6 milioni e a San Vincenzo 9,7 milioni di mc. di calcare. Per le cave campigliesi si prevede il sostanziale mantenimento delle escavazioni antecedenti la crisi. Non si fa cenno alcuno al fatto che le convenzioni sottoscritte nel 2000 prevedono la cessazione delle escavazioni nel 2018 per Monte Calvi e nel 2020 per Monte Valerio…”
‑Tre criticità permangono e non sono state chiarite in sede di consiglio comunale…
— Il passaggio a Sei Toscana, per quanto scellerato dal nostro punto di vista, prevede ancora ombre sulle tempistiche e le modalità di impiego dei lavoratori Asiu.
— Il cambio di nome di Tap in Rimateria Spa non deve essere un’operazione di facciata, ma un vero cambio di rotta dopo 20 anni di immobilismo e debiti.
— La situazione finanziaria è grave, 20,2 mln di euro di debito non sono colmabili con nuove discariche.
— L’impianto CDR non verrà messo in moto e non verranno dati i soldi indietro alla Comunità Europea, costi quel che costi, fino ad arrivare al contenzioso. Noi ci chiediamo cosa ne sará di quell’impianto inutile ed anacronistico?!
Fra molte ombre e qualche luce derivante da un’idea di fondo condivisibile sulla massima differenziazione e riciclo di tutti i rifiuti dagli urbani agli speciali, chiediamo a gran voce come M5S Campiglia Marittima, M5S Piombino Meet-up Storico San Vincenzo di invertire la corsa verso il precipizio di un sistema di gestione dei rifiuti fallimentare contraddistinto, da discariche, inceneritori, debiti, impianti pagati con i soldi dei cittadini e mai utilizzati, sprechi di denaro pubblico e andare verso un futuro a Rifiuti Zero, volto al massimo riciclo, riuso, riprogettazione dei materiali e riconversione dei vecchi impianti. L’unico modo di prendere decisioni sagge è sviscerare davvero i problemi, rigirarli nella mente, guardarli da diversi punti di vista, documentarsi, studiare. La risorsa scarsa per prendere decisioni pubbliche è la stessa che scarseggia sempre: l’intelligenza umana.
Vi invitiamo per questo a partecipare alla manifestazione del 4 settembre a Follonica, ore 17:30, per dire No all’inceneritore di Scarlino.Ore 19:00, presso la sala del quartiere “Città Vecchia”, via dell’Arsenale (davanti al Rivellino) — Piombino, ASSEMBLEA PUBBLICA su ASIU e rifiuti, perchè riteniamo che nelle moderne democrazie, le decisioni pubbliche sono volte a ridurre il rischio di arbitrio e a tutelare gli interessi generali,trattando le precedenti tematiche e discutere insieme per un futuro più pulito, virtuoso e ambientalmente sostenibile.
M5S CAMPIGLIA M.
M5S PIOMBINO
MEET-UP STORICO SAN VINCENZO