Asl Livorno, il fanalino di coda della sanità toscana
PIOMBINO 6 gennaio 2015 – Chi più chi meno tutti i direttori generali che hanno amministrato le Asl della Toscana riscuoteranno a breve i loro emolumenti integrativi, una sorta di premio di produttività riferito alle performance che essi hanno conseguito e agli obbiettivi regionali che sono riusciti a raggiungere. E in molti casi la somma che incasseranno non sarà neanche trascurabile. Lo ha stabilito una delibera della giunta regionale che è stata adottata il 29 dicembre scorso e che ha portato a completa definizione i rapporti economici con i manager della sanità pubblica per quattro anni, dal 2011 al 2014. Finora infatti le Asl avevano corrisposto ai loro direttori generali solo gli integrativi fino al 2010 oltre, ovviamente, a tutti gli emolumenti fissi fino ad oggi. Gli integrativi, infatti, sono un’aggiunta ai compensi stabiliti per i manager. Un di più, fissato dalla legge e dai contratti sindacali, che viene erogato fino ad un massimo del 20 per cento delle retribuzioni fisse proprio in relazione alle singole performance e ai traguardi centrati secondo le indicazioni che la stessa Regione fissa ogni anno. Chiaramente alcuni direttori percepiranno somme più alte di altri. In ogni caso i calcoli partiranno dalla retribuzione base che, diversa da Asl a Asl, oscilla in Toscana tra i 135mila ed i 145mila euro lordi all’anno. Ne consegue che il premio di produttività potrà raggiungere un massimo tra i 27mila ed i 29mila euro lordi annui. Va detto comunque che mai nessun manager finora è riuscito a centrare l’obbiettivo pieno. Le performance maggiori si sono fermate a qualche punto sopra l’ottanta per cento dell’incentivo massimo, ovvero 22–24mila euro lordi.
Tutto è in relazione alle valutazioni dell’attività delle singole Asl, che, come è noto, la Regione Toscana ha da tempo rimesso al giudizio del “Laboratorio management & sanità” del Sant’Anna di Pisa. Come estrema sintesi delle considerazioni dell’istituto, ad ogni azienda è stato attribuito un punteggio di merito in termini percentuali e su questo indicatore sono state calcolate le somme da pagare ai manager. Per esempio se un direttore generale otterrà il punteggio del 50 per cento (vedi Livorno nel 2014), egli percepirà una somma pari appunto al 50 per cento del massimo integrativo consentito (20 per cento della paga base). Quindi più o meno 14mila euro lordi all’anno. E, se questo manager è rimasto in carica per tutti i quattro anni che attualmente la Regione sta liquidando, l’assegno che egli potrà ottenere arriverà quindi a 56mila euro lordi.
C’è da dire che non in tutti i casi i direttori generali percepiranno le somme loro spettanti in quanto su 30 dirigenti 26 hanno aderito alla richiesta di riduzione del 50 per cento degli importi calcolati per i quattro anni presi in considerazione. Addirittura uno dei manager, Laura Benedetto, rimasto in carica per nove mesi e 23 giorni all’Asl di Siena nel 2011, ha rinunciato totalmente alle somme dell’integrativo.
Il risultato comunque porterà ad una spesa totale per la Regione, relativa a tutti i quattro anni, per tutti i manager e per tutte le Asl e gli enti intorno ai 700mila euro.
Dalle valutazioni delle Asl per definire questa specie di premio di produttività sono scaturite, per ciascuno dei quattro anni considerati, altrettante classifiche di merito. La tabella che pubblichiamo dà conto di punteggi e graduatorie e racconta, per chi vive in provincia di Livorno, anche la storia di un’azienda sanitaria che non riesce a liberarsi della maglia nera di ultima della classifica. Così, per quanto riguarda il 2011 e il 2012, anni in cui l’Asl labronica era retta dalla direttrice generale Monica Calamai, Livorno resta ferma sul gradino più basso della graduatoria conseguendo, in entrambi gli anni, il punteggio di 52 per cento.
Un po’ meglio nel 2013 quanto l’Asl 6 abbandonò provvisoriamente l’ultimo posto della classifica migliorando il suo punteggio (54 per cento), tra l’altro in un anno (Asl venne retta fino al 31 maggio dalla Calamai e quindi da nuovo direttore generale Eugenio Porfido) in cui la gran parte delle aziende fece registrare un calo nelle proprie performance fatta eccezione per il boom dell’azienda ospedaliera universitaria Meyer, salita all’83 per cento.
Nel 2014 (direttore generale Eugenio Porfido) l’Asl di Livorno è tuttavia tornata prontamente all’antico e di nuovo ha vestito la maglia nera ottenendo il più basso dei punteggi assegnati nei quattro anni dalla Regione (50 per cento).