Aspettando Cevital
PIOMBINO 26 gennaio 2015 — Aspettando Cevital, con la speranza che vada tutto per il meglio, ci sono però alcune considerazioni da fare subito e da queste dovrebbero scaturire decisioni cogenti. La prima è che della monocultura siderurgica è rimasto al momento solo la monocultura e dobbiamo scrollarcela di dosso velocemente, la seconda è che ormai, a Piombino, anche gli scogli hanno capito che dobbiamo diversificare le economie e farlo in fretta. Un processo che deve essere guidato e non spontaneo, servono alcune precondizioni, tra cui : una buona pianificazione, un buon piano di riconversione industriale e una nuova infrastruttura viaria. Premesso che la questione Cevital avrà un suo percorso progettuale e urbanistico a parte, tutto il resto deve ancora essere interpretato. Adesso il Partito Democratico si trova davanti a due scelte, attendere il fato Cevital, facendo piccoli interventi e incrociando le dita, oppure avviare un profondo percorso di progettazione del territorio, ripartendo da quello che abbiamo di buono, per ripensare velocemente tutto il resto. L’Accordo di programma deve essere rimodulato, è previsto dalla normativa, alcune risorse sono già obsolete, altre dovrebbero essere spostate per la 398, arteria vitale per qualsiasi tipo di investimento produttivo sul porto. Il Piano strutturale, a questo punto sovracomunale, deve essere completamente ripensato , ma contestualmente possono essere riviste molte previsioni del Regolamento Urbanistico, del Piano per Baratti e di quello della Costa Urbana. Serve che la politica si riappropri del proprio ruolo di dibattito e di guida, non possiamo guardare il mondo correrci intorno, è necessario valorizzare e fruire il territorio in sinergia con chi ha volontà di investire, non c’è un’altra strada per il futuro.
Riccardo Gelichi, Consigliere Ascolta Piombino