Aspettando Suvereto intanto Venturina Terme

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pervenuta in redazione

A Campiglia temono la bas­sa parte­ci­pazione al ref­er­en­dum sul­la fusione Campiglia Suvere­to e per questo han­no pen­sato di con­sultare i cit­ta­di­ni anche sul cam­bio del nome di Ven­tu­ri­na in “Ven­tu­ri­na Terme”. Si trat­ta di una vec­chissi­ma pro­pos­ta che l’amministrazione non ha mai con­cretiz­za­to anche per­ché, al di la delle chi­ac­chere, ben poche sono state le azioni volte a pro­muo­vere il ter­mal­is­mo. Il piano par­ti­co­lareg­gia­to del par­co ter­male è scadu­to da anni e l’amministrazione non ha prodot­to nes­suna nuo­va strate­gia per rilan­cia­r­lo. Con il Rego­la­men­to Urban­is­ti­co del 2011 ha pre­vis­to una grande lot­tiz­zazione intorno ai laghet­ti di Tufa­ia che affogherà il par­co ter­male in una nuo­va anacro­nis­ti­ca cola­ta di cemen­to. Di come rilan­cia­re il ter­mal­is­mo non si è mai dis­cus­so in questi quat­tro anni di leg­is­latu­ra, nonos­tante i nos­tri ripetu­ti invi­ti a far­lo.
Ripren­dono ora la pro­pos­ta di “Ven­tu­ri­na Terme” solo per­ché sper­a­no di portare qualche cit­tadi­no in più al ref­er­en­dum sul­la fusione del 6–7 otto­bre. La legge impedisce però di svol­gere un’altra con­sul­tazione con­tes­tual­mente al ref­er­en­dum e allo­ra, rag­gi­ran­do le norme, s’inventano un altro seg­gio vici­no a quel­lo del ref­er­en­dum nel quale i cit­ta­di­ni dovran­no recar­si negli stes­si giorni.
Ci sarà modo di entrare nel­lo speci­fi­co di ques­ta pro­pos­ta. Ora ci preme evi­den­ziare lo scar­so rispet­to che han­no dimostra­to per i Con­sigli Comu­nali e, soprat­tut­to, per l’insieme dei cit­ta­di­ni che vor­reb­bero unire nel nuo­vo Comune.
Intan­to il Con­siglio Comu­nale di Campiglia, al quale com­peterebbe oggi la deci­sione, non ha delib­er­a­to nul­la: nome da pro­porre, data e modal­ità dell’eventuale con­sul­tazione popo­lare. Per la Sin­da­ca e la mag­gio­ran­za il Con­siglio si sarebbe dovu­to esprimere solo dopo la con­sul­tazione. Ci chiedi­amo per­ché viene elet­to.
Ma la cosa anco­ra più grave ci sem­bra un’altra. Agli inizia del 2013, con­trari­a­mente al loro pro­gram­ma elet­torale, han­no deciso la fusione di Campiglia e Suvere­to e han­no chiesto alla Regione l’avvio delle pro­ce­dure ammin­is­tra­tive che preve­dono il ref­er­en­dum con­sul­ti­vo. Ci sarà tra due mesi e, in caso di esi­to favorev­ole, dal 1 gen­naio decad­ran­no i sin­daci, le giunte e i con­sigli in car­i­ca e sarà nom­i­na­to un com­mis­sario per i due Comu­ni fino alle elezioni del 2014. Se avessero avu­to rispet­to del­la comu­nità suvere­tana alla mag­gio­ran­za di Campiglia non sarebbe nep­pure pas­sato per la mente di decidere ora, da soli, di cam­biare il nome del­la frazione di Ven­tu­ri­na. Dopo decen­ni d’inerzia avreb­bero potu­to atten­dere la nasci­ta del nuo­vo Comune di Campiglia Suver­to e dopo chia­mare tut­ti i suoi cit­ta­di­ni, suvere­tani com­pre­si, ad esprimer­si sul­la pro­pos­ta di avere la frazione di “Ven­tu­ri­na Terme” nel Comune di “Campiglia Suvere­to”. Tut­to questo la dice lun­ga sul­la sen­si­bil­ità isti­tuzionale di chi ci ammin­is­tra, che ha deciso la fusione con­trari­a­mente alla promesse fat­te agli elet­tori, che fa decidere alla sola comu­nità campigliese di cam­biare il nome a Ven­tu­ri­na, estromet­ten­do i cit­ta­di­ni di Suvere­to da una deci­sione che, in caso di fusione, li riguarderà diret­ta­mente.
Davvero un pes­si­mo inizio.

Comune dei Cit­ta­di­ni

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