SUVERETO 5 aprile 2014 – “Assem­blea popo­lare”, la lista civi­ca che si con­trap­pone a Suvere­to a quel­la del Pd, ha reso noti i suoi can­di­dati in una affol­la­ta riu­nione che si è tenu­ta al Ghi­belli­no. Come era nelle pre­vi­sioni, cor­rerà come can­dida­to sin­da­co Giu­liano Par­o­di, con­sigliere comu­nale uscente, 46 anni, un pas­sato con ric­che espe­rien­ze nel mon­do del­la comu­ni­cazione e del cin­e­ma, oggi tec­ni­co delle Fer­rovie del­lo Sta­to. “Non avrei mai accetta­to l’incarico – ha subito pun­tu­al­iz­za­to Par­o­di – se al mio fian­co non ci fos­se sta­ta Jes­si­ca Pasqui­ni”. E così, dall’incontro, è arriva­ta subito la comu­ni­cazione che uno dei quat­tro asses­sori, in caso di suc­ces­so del­la lista, sarà la gio­vane ammin­is­tra­trice dell’azienda di famiglia impeg­na­ta nel mon­do agri­co­lo, anche lei con­sigliere uscente. La Pasqui­ni sarà il vicesin­da­co. Gli altri dod­i­ci can­di­dati si sono pre­sen­tati, pas­san­dosi il micro­fono dopo una intro­duzione di Rossano Paz­za­gli il quale ha richiam­a­to l’attenzione su tre prin­ci­pali pun­tu­al­iz­zazioni: “La nos­tra è una lista uni­taria ed indipen­dente che è sor­ta nel­la sua scia del­la vit­to­ria del ref­er­en­dum per la fusione dei comu­ni e che rac­coglie ten­den­ze politiche diverse”, “Chi vol­e­va chi­ud­ere il comune con la fusione ha per­so la cred­i­bil­ità per ammin­is­trar­lo”, “Chi ha dife­so il comune ora lo deve gov­ernare”.
Del­la lista fan­no parte tre donne e nove uomi­ni; il più anziano ha 60 anni, il più gio­vane 23. Ecco i loro nomi:

Matia Balestrac­ci, 23 anni, cal­ci­a­tore;
Mau­r­izio Bianchi, 50 anni, con­sulente del lavoro;
Ros­al­ba Car­di­nale, 40 anni, dipen­dente di una strut­tura ricetti­va;
Mar­co Cec­chi, 42 anni, com­mer­ciante;
Pier­lui­gi Cor­ti­giani, 60 anni, pen­sion­a­to;
Vale­ria D’Angelo, 43 anni, dipen­dente di grande mag­a­zz­i­no;
Simone Don­no­li, 42 anni, ingeg­nere in un gestore tele­fon­i­co;
Davide Giorg­eri­ni, 46 anni, edi­colante;
Rober­to Mag­a­zz­i­ni, 43 anni, dipen­dente di un grosso negozio di fer­ra­men­ta;
Clau­dio Par­en­ti, 52 anni, arti­giano edile;
Giu­lia Sal­vadori, 35 anni, avvo­ca­to;
Mar­co Toninel­li, 36 anni, prog­et­tisti in una dit­ta piom­bi­nese.

Nel suo inter­ven­to Par­o­di ha volu­to sot­to­lin­eare, fin dall’inizio, la dif­feren­za tra la ricer­ca del dial­o­go a cui, sec­on­do il can­dida­to sin­da­co, “Assem­blea popo­lare” vuole ispi­rar­si e l’esclusivo ind­i­riz­zo ver­so il con­sen­so che ani­ma invece gli avver­sari. Riven­di­can­do come la scelta degli ammin­is­tra­tori comu­nali non sia un atto di fede, Par­o­di ha alza­to il tono dicen­do “Non ci fidi­amo più ed il Comune lo vogliamo gov­ernare noi”.
Nel­lo speci­fi­co il can­dida­to sin­da­co di “Assem­blea Popo­lare” ha par­la­to dei suc­ces­si defin­i­ti “stori­ci” del ref­er­en­dum e del­la battaglia con­tro la cen­trale a bio­masse. In un ulte­ri­ore richi­amo al sen­so di apparte­nen­za che forte­mente ani­ma la lista, Par­o­di ha con­clu­so rifer­en­dosi ai val­ori: gius­tizia “che non ha col­ore né bandiera” e che deve ani­mare imparzial­mente chi ammin­is­tra, e di amore che si tra­duce nel­la pas­sione, “la stes­sa che ci fa essere qui in molti per ques­ta battaglia”.