Associazioni pubbliche con privati già stabiliti

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pervenuta in redazione

SAN VINCENZO 1 aprile 2015 — Sui temi del­la sovra­co­mu­nal­ità, del mar­ket­ing ter­ri­to­ri­ale e del­la ricer­ca di fon­di europei, lim­i­tan­dosi agli ulti­mi mesi, abbi­amo assis­ti­to all’ennesimo bal­let­to di procla­mi da parte delle mag­gio­ranze. L’annuncio del­la volon­tà di pros­eguire, ma forse sarebbe meglio dire com­in­cia­re, un per­cor­so che por­ti ver­so l’Unione dei Comu­ni è solo di qualche mese fa, per­al­tro con la volon­tà di var­care i con­fi­ni degli ambiti di asso­ci­azione delle fun­zioni sta­bil­i­ti dal­la Regione, dero­ga ques­ta nega­ta dal­la Regione stes­sa. Nat­u­ral­mente su questo niente è sta­to fat­to, nem­meno una iniziale val­u­tazione dei pos­si­bili asset­ti isti­tuzion­ali e con­seguen­ze ammin­is­tra­tive che i cit­ta­di­ni atten­dono dal 2009.
In segui­to abbi­amo assis­ti­to all’an­nun­cio del­la “Rete d’Imprese” pro­mossa dal­la soci­età Parchi Val di Cor­nia, che sarebbe a nos­tro avvi­so l’ente più adegua­to a gestire mar­ket­ing ter­ri­to­ri­ale e ricer­ca di fon­di europei per il ter­zo set­tore, ma che negli ulti­mi anni è sta­ta pri­va­ta di impor­tan­ti risorse dai Comu­ni e di politiche final­iz­zate ad inve­stire per il suo pro­gres­so non rius­cen­do così ad atti­rare finanzi­a­men­ti, men­tre nel­la pri­ma sta­gione del­la sua esisten­za riuscì ad acquisire e spendere diver­si mil­ioni di euro per real­iz­zare prog­et­ti all’interno dei parchi.
Per ulti­mo l’annuncio di Val di Cor­nia Smart Land, un’associazione Pub­bli­co-Pri­va­to anch’essa final­iz­za­ta all’acquisizione di fon­di europei.
Ma ad oggi, di fronte al molti­pli­car­si di sogget­ti isti­tuzion­ali, pub­bli­ci e pri­vati, una pri­ma val­u­tazione emerge con chiarez­za: man­cano i prog­et­ti. Le ammin­is­trazioni in car­i­ca sono inca­paci da anni di strate­gie e visioni di largo respiro. La prog­et­tual­ità con­di­visa degli anni 70, 80 e 90 ha las­ci­a­to il pos­to ad un provin­ciale rip­ie­gar­si di ogni Comune sulle pro­prie prob­lem­atiche ed i pro­pri pun­ti forza, sen­za capac­ità di met­ter­li in comune con i ter­ri­tori vici­ni. La sen­sazione è che basterebbe un ente a chiedere i fon­di, se solo si sapesse come spender­li.
Venen­do al testo del­la Delib­era vota­ta a Piom­bi­no, San Vin­cen­zo e Campiglia M.ma, seg­na­liamo come già sul­la stam­pa (Il Tir­reno 14 Feb­braio 2015) l’iniziativa fos­se sta­ta lan­ci­a­ta con l’esplicita pater­nità del pro­fes­sor Rena­to Di Gre­go­rio, tito­lare dell’azienda Impre­sa Insieme. Non capi­amo per­ché di ques­ta azien­da non fac­ciano men­zione né le delibere né la Con­ven­zione dell’Associazione. O meglio lo capi­amo benis­si­mo, ed in tale caso ver­rebbe da chieder­si come inten­dano i Comu­ni affi­dare all’azienda i servizi indi­cati nel­la Con­ven­zione.
L’associazione avrà una strut­tura far­ragi­nosa e pesante, con diver­si organi interni com­posti da ammin­is­tra­tori, fun­zionari e cit­ta­di­ni, che dovreb­bero con­seguire il risul­ta­to, per­al­tro espres­so in modo piut­tosto vago, di svilup­pare prog­et­ti por­tati avan­ti da gio­vani volon­tari, unifi­care le pratiche ammin­is­tra­tive dei Comu­ni soci ed accedere ai finanzi­a­men­ti europei mes­si a dis­po­sizione attra­ver­so la Regione.
Sec­on­do le delibere adot­tate i costi saran­no annui saran­no di 2000 € per i Comu­ni sot­to i diec­im­i­la abi­tan­ti e di 4000 € per quel­li sopra i diec­im­i­la, ma questi costi potran­no essere autono­ma­mente aumen­tati dalle Giunte Comu­nali, sen­za coin­vol­gi­men­to dei Con­sigli, fat­to che rite­ni­amo gravis­si­mo.
Real­mente res­ta dif­fi­cile capire che bisog­no ci sia di molti­pli­care enti e soci­età in questo momen­to in cui tut­ti accla­mano sem­pli­fi­cazione, economie e snel­li­men­to delle pro­ce­dure, e ci chiedi­amo per­ché, a fronte di questo fiorire di nuove aggregazioni, non si riesca a svilup­pare prog­et­ti coer­en­ti, cred­i­bili ed attua­bili per sostenere l’economia del ter­ri­to­rio.
Una delle nos­tre pro­poste è quel­la di creare una rete di piste cicla­bili che col­leghi i parchi, le spi­agge, le terme ed i cen­tri abi­tati del­la Val di Cor­nia. In questo set­tore i fon­di europei sono numerosi e la Soci­età dei Parchi sarebbe il sogget­to più adat­to a real­iz­zare l’intervento, sen­za bisog­no di inventare altre inutili e cos­tose sovras­trut­ture

Assem­blea San Vin­cen­z­i­na, Assem­blea Popo­lare Suvere­to, Comune dei Cit­ta­di­ni, Un’al­tra Piom­bi­no

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