Ato sud da commissariare e sciogliere
PIOMBINO 17 novembre 2016 — I cittadini pagano le conseguenze dell’assenza di democrazia e trasparenza nella gestione dei servizi essenziali. Quattro anni fa le Amministrazioni Anselmi, Soffritti, Pioli e Biagi ci spiegarono che si doveva andare in Ato sud e gettarono la Val di Cornia e il Comune di Castagneto assieme alle Province di Siena, Arezzo e Grosseto. Non c’è mai stata chiarezza sulle motivazioni reali di quelle scelte al di là di fumosi e ridicoli discorsi che comunque la Regione Toscana accettò.
Si raccontavano fiabe sul grande ambito che avrebbe consentito maggiori investimenti e grandi risparmi, invece i cittadini hanno pagato caro il cambiamento con un aumento della tariffa ed un netto peggioramento del servizio.
Un servizio che peraltro si è allontanato anni luce dai cittadini e dai Comuni il cui peso nel grande ambito è nullo e che neppure rispondono agli organi competenti sulle strategie e sul controllo. I consigli comunali, cui spetterebbe per legge l’elaborazione degli indirizzi e il controllo del servizio, sono tagliati fuori, mai consultati e neppure informati.
In un quadro così sconfortante esplode oggi una questione morale che è figlia del degrado del sistema democratico che viviamo. Leggendo le accuse alla base dell’arresto del DG Andrea Corti di Ato sud, non sorprende che la nuova gestione non fosse né efficiente né economica e le gravi parole con cui un anno fa si spiegava che avevamo sino ad oggi pagato troppo poco il servizio risuonano come offese alla dignità e all’intelligenza dei cittadini.
Impossibile trovare una soluzione ad un quadro così deteriorato senza chiamare in causa i principali responsabili di questo disastro.
In primo luogo è evidente che la Regione ha enormi responsabilità sia sulle nomine sia sulla scelta di accorpare i servizi affidando ruoli di grande interesse pubblico a soggetti mastodontici e incontrollabili. Dunque sta alla Regione fornire gli strumenti legislativi ai territori perché si riapproprino della gestione dei servizi essenziali, garantendo trasparenza nella gestione e collegialità nelle scelte.
Non esiste nessun vantaggio economico, è acclarato, a costituire un unico ambito regionale, anzi. Si moltiplicheranno i disservizi, le occasioni di inefficienza e ci saranno maggiori occasioni per tentare guadagni illegittimi. La Giunta Rossi receda subito dal suo proposito e si proceda invece al commissariamento dell’Ato sud e al suo scioglimento.
I Sindaci della Val di Cornia, intanto, hanno il dovere di riferire ai consigli comunali e ai cittadini quanto sta avvenendo e di rifiutarsi di deliberare nuovi aumenti di tariffa. In attesa che si chiarisca quali sono i profili di legittimità della gara d’appalto per il servizio dato che non c’è certezza alcuna che i soldi richiesti siano effettivamente quanto occorre al gestore per trattare i rifiuti solidi urbani.
Assemblea Popolare Suvereto
Assemblea sanvincenzina
Un’altra Piombino
Comune dei Cittadini