Attività estrattive e ciclo dei rifiuti ovvero un rischio
CAMPIGLIA MARITTIMA 15 luglio 2019 — Nelle previsioni dei Comuni di Piombino e Campiglia Marittima, il nuovo Piano Strutturale d’area avrebbe dovuto essere adottato prima delle elezioni amministrative. Questo non è avvenuto e quindi oggi ci troviamo con una fase di indagine completata e discussa con istituzioni, categorie e cittadini, ma con un Piano, sconosciuto, redatto dall’Ufficio di Piano dei due Comuni in base alle scelte dei sindaci che però sono cambiati, in particolare quello di Piombino che non rappresenta più la continuità amministrativa del PD.
Per una illustrazione delle ricerche fatte si rimanda ad una sintesi delle giornate di partecipazione redatto dal Comitato. Qui ci preme far capire quali sono i nodi che il nuovo piano dovrà sciogliere in merito alle contraddizioni presenti sul territorio.
Infatti dalle analisi dei punti di forza, punti di debolezza, opportunità e rischi insiti in ogni tema preso in considerazione in quanto distintivo della Val di Cornia — il territorio aperto (ambiente e agricoltura), un mare di opportunità (mare e turismo), quali città (città e qualità.) — diventa evidente come le attività estrattive e il ciclo dei rifiuti rappresentino un rischio per lo sviluppo sostenibile di altre attività.
Nella redazione del Piano è stato evidenziato come il concetto di sostenibilità sia assimilabile al tavolino a tre gambe rappresentate da dimensioni economica, sociale e ambientale. Un disequilibrio tra queste porta ad una instabilità del sistema tutto: quindi visto che queste tre dimensioni agiscono in maniera integrata, occorre trovare soluzioni che affrontino contemporaneamente le tre crisi.
Se infatti si accetta il criterio di impostazione adottato per la lettura della realtà e per la valutazione di proposte ne deriveranno soluzioni comunque non univoche che dovranno fare i conti con processi economici in atto da decenni e che difficilmente rinunceranno alle posizioni di potere raggiunte.
Ora poi che l’amministrazione di Piombino (il Comune più grande della Val di Cornia) è cambiata in maniera sostanziale e non più individuabile nell’area PD, ci chiediamo se e quali rivolgimenti porterà nella redazione del Piano Strutturale che è lo strumento di pianificazione fondamentale per qualunque territorio in quanto è la base dei Piani Operativi (ex Regolamenti Urbanistici) che i Comuni dovranno mettere a punto per riavviare l’attività edilizia e di trasformazione in genere dei territori comunali.
Il fatto poi che sugli aspetti delle attività estrattive e recupero sia stato portato in adozione il nuovo Piano Regionale Cave rende ancora più difficile trovare una soluzione basata sull’economia circolare e sulla sostenibilità degli interventi come descritti dai redattori del Piano.
*L’architetto Alberto Primi rappresenta il Comitato per Campiglia