Auspici e dimenticanze dell’assessore all’ambiente
PIOMBINO 13 febbraio 2018 — L’assessore all’ambiente, Marco Chiarei, commentando il ritrovamento di alcuni carri siluro impiegati a suo tempo nel trasporto della ghisa liquida interrati nella zona industriale ex Lucchini oggi Aferpi, ha tenuto a spiegare sul Tirreno del 13 febbraio: «Se siamo preoccupati? Certo, è per quello che ci siamo mossi da tempo. Riguardo alle bonifiche, con i 50 milioni del ministero dell’Ambiente si interverrà anche sui 35 ettari di discarica abusiva. Ma io confido che se si arriverà al commissariamento di Aferpi si potrà affrontare concretamente il problema delle dismissioni e del risanamento complessivo dell’area dello stabilimento».
Lasciamo pure perdere l’utilizzazione di parte del finanziamento per l’intervento di bonifica che realizzerà Invitalia sui 35 ettari di discarica abusiva, tema su cui l’assessore dovrebbe parlare meglio con il presidente di RiMateria, Valerio Caramassi, dato che sembra trattarsi di aree che RiMateria ha in concessione demaniale, non rientranti nell’ accordo di programma del 2015 dal quale Invitalia deriva la legittimità a intervenire (https://www.stileliberonews.org/la-strategia-delle-chiacchiere-liberta/).
Concentriamoci invece su quell’auspicio che si arrivi al commissariamento di Aferpi e quindi a iniziare le demolizioni degli impianti. Evidentemente l’assessore Chiarei si è dimenticato che è stato approvato dal consiglio comunale il 20 dicembre 2018 un ordine del giorno (https://www.stileliberonews.org/alla-ricerca-della-mozione-perduta/) che impegna la Giunta a «valutare la fattibilità economica di una valorizzazione degli impianti industriali dismessi per un progetto di archeologia industriale. Una scelta da inquadrare come un pezzo della diversificazione turistica, una nuova polarità urbana di attrazione turistico-culturale che può potenziare, unire e integrare un’offerta culturale e ambientale che già esiste sul territorio con i,l sistema dei parchi della val di Cornia e da in serire nella più ampia offerta archeo-metallurgico-mineraria che caratterizza anche l’area delle Colline metallifere e l’Isola d’Elba».
Esattamente il contrario di ciò che ha affermato l’assessore.
Delle tre l’una
- o l’assessore Chiarei non si sente impegnato da quell’ordine del giorno e la cosa sarebbe politcamente ed istituzionalmente molto grave,
- o l’assessore Chiarei ha dimenticato quell’ordine del giorno e la cosa sarebbe politicamente ed istituzionalmente molto grave,
- o l’assessore Chiarei recita una sua parte diversa da quella della maggioranza cui appartiene e la cosa sarebbe politicamente ed istituzionalmente molto grave.
Ovviamente in ogni caso ne farebbe le spese la città di Piombino.
Sarebbe bene che l’assessore, il partito democratico, partito al quale appartiene, e la giunta comunale, della quale fa parte, chiarissero cosa vogliono fare.
La cosa non è del tutto insignificante.