Autorità portuale: il presidente che non c’è
PIOMBINO 28 gennaio 2014 — E dunque il ministro Lupi ha deciso: Luciano Guerrieri sarà ancora commissario straordinario dell’ Autorità portuale di Piombino per altri sei mesi o comunque fino alla nomina del nuovo Presidente. Se questo non c’è non è proprio il caso di dare responsabilità alla burocrazia o tirar fuori altre amenità. A questo risultato si è arrivati per precise e sbagliate scelte politiche locali.
Mettiamo in ordine gli eventi. Le date sono importanti.
Il 9 giungo 2013 si deve insediare il nuovo presidente dell’Autorità portuale in sostituzione di Guerrieri, che non può essere rinominato avendo ricoperto l’incarico già per due volte, ma per questo entro il 9 marzo 2013 i Comuni di Piombino, Portoferraio e Rio Marina, la Provincia di Livorno e la Camera di Commercio di Livorno devono comunicare una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale al Ministero dei trasporti. Questi a sua volta, stabilito un consenso con la Regione Toscana, dovrà scegliere tra i proposti e nominare il nuovo Presidente. Non viene indicata nessuna terna né allora né dopo, nonostante due solleciti inviati dal Ministro il 5 aprile ed il 29 giugno. Perché la semplice indicazione di tre nomi non viene fatta? Un’unica giustificazione ufficiale. La crisi di governo. In realtà giustificazione poco plausibile dato che si tratta di atti di ordinaria amministrazione e comunque non corrispondente alla realtà dato che almeno dal 29 aprile in poi il governo Letta è ben presente.
E dunque perché?
Continuiamo la narrazione.
Il Ministro, dopo una prorogatio di Guerrieri, nomina un commissario straordinario, lo stesso Luciano Guerrieri: lo fa il il 23 luglio 2013 con termine il 23 gennaio 2014.
Nel frattempo le proposte della terna vengono fuori: il Comune di Rio Marina propone l’ex sindaco Bosi, la Provincia di Livorno, il Comune di Portoferraio e la Camera di Commercio il sindaco di Piombino Anselmi. Il Comune di Piombino, anzi il Sindaco stesso, lo fa con un decreto del 29 ottobre 2013 e indica l’avvocato Grassi (per leggere clicca qui). Che ci sia tra questi designati un esperto di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale è difficile dirlo. Sull’importanza di queste parole del resto si è già espresso il Consiglio di Stato che con sentenza depositata il 26 settembre 2013 ha annullato tutti gli atti di designazone e nomina del presidente dell’ Autorità portuale di Cagliari proprio perché non si è in presenza di una massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuali.
Sorge evidente il dubbio che il tempo trascorso nel silenzio in realtà sia stato motivato dall’obiettivo di portare la nomina del sindaco di Piombino più vicino possibile alla scadenza del suo mandato in Comune e cioè il maggio 2014 data la difficoltà di sostenere politicamente l’unione della carica di sindaco e presidente della Autorità portuale nella stessa persona o le dimissioni del Sindaco con conseguente reggenza del vicesindaco.
Ma adesso cosa succederà?
Il quesito è lecito dato che il ministro Lupi ha scritto e inviato ai presidenti delle Commissioni Trasporti alla Camera ed al Senato una sua proposta di riforma dei porti che prevede tra l’altro la concentrazione delle Autorità portuali in otto distretti logistici (alto Tirreno, medio Tirreno, basso Tirreno, alto Adriatico, medio Adriatico, basso Adriatico-Ionio, Sicilia e Sardegna) e un’unica Autorità per ogni distretto .
Piombino potrebbe andare, secondo Il Sole 24 ore, con con il medio Tirreno, cioè Livorno, Carrara, e Civitavecchia.
Sembra addirittura che il ministro sia deciso a bruciare i tempi presentando un decreto legge.
Per ora comunque una conclusione è chiara: le istituzioni locali hanno dimostrato l’incapacità di assumere decisioni tenendo fermo l’interesse generale.