Banca d’Algeria: ok a Cevital per esportare denaro
PIOMBINO 16 marzo 2016 — La notizia è nuova, inattesa e si presta a considerazioni interessanti. Farid Bourennani (nella foto), esperto finanziario, assai noto in Algeria, consigliere ascoltato di Issad Rebrab, è stato intervistato oggi da Radio M, la webradio del giornale Maghreb emergent. Quasi un’ora di colloquio durante il quale Bourennani si è dato un gran da fare per dimostrare che gli investimenti condotti da Cevital in giro per il mondo stanno giovando anche all’economia interna (“La relance économique de l’Algérie passe par l’entreprise, privée et nationale”. – così hanno titolato l’intervista i redattori del sito web del giornale). In questo contesto il consulente ha parlato anche del caso Piombino ed ha riferito la notizia che la Banca d’Algeria ha accolto la domanda inoltrata da Cevital, a novembre scorso, per trasferire all’estero 65,5 milioni di dollari. Una concessione finalizzata a dar vita a Piombino a “progetti complementari con attività produttive esistenti in Algeria”. Il riferimento esplicito è stato alla logistica, al polo agro-alimentare e ad una vetreria.
Finora sui media (in verità più su quelli algerini che non sugli italiani) si è sempre letto delle difficoltà del facoltoso Rebrab a esportare capitali all’estero dalle casse della Banca d’Algeria. Il caso della fabbrica francese Brandt, di recente acquisita da Cevital, ne era stato una eloquente dimostrazione.
Quindi giova (anche a Piombino) apprendere di una inversione di tendenza peraltro nel momento in cui l’Algeria attraversa una brutta crisi e si chiude economicamente a riccio rispetto ai mercati.
Così come è da sottolineare positivamente la conferma di Bourennani circa gli impegni che Cevital, ovvero Aferpi, ha assunto rispetto all’acciaio della ex Lucchini. “Il gruppo – ha detto testualmente il consigliere di Rebrab — si impegna a mantenere l’occupazione e a rilanciare l’attività della fabbrica siderurgica di Piombino con un investimento stimato in 60 milioni di dollari per due ulteriori forni elettrici”.
E fa anche piacere conoscere che “la Banca d’Algeria non ha alcuna responsabilità sui ritardi riguardo ai progetti siderurgici di Cevital a Piombino” dal momento che i finanziamenti sbloccati dalla stessa banca non riguardano i progetti nella ex Lucchini ma altro. Appunto logistica, agro-alimentare ecc.. Infatti Bourennani ci informa che in finanziamenti per l’acciaio giungeranno “da un prestito concesso da banche internazionali con le quali il gruppo Cevital sta lavorando”. E quindi evidentemente non ci sono richieste Cevital per altre esportazioni di capitali dalla Banca d’Algeria riguardo all’acciaio, un progetto che avrebbe sicuramente interessato meno l’economia del paese africano.
Questo premesso c’è però da rilevare che le parole del consigliere non sono solo zucchero e miele ma meritano alcuni chiarimenti.
Infatti c’è da capire che cosa significhino i 65,5 milioni di dollari per logistica e polo alimentare. Sono un inizio, una trance, qualcosa per dimostrare buona volontà? Sì perché nel piano industriale di Aferpi si parla di ben altro: un investimento di 220 milioni di euro e 700 posti lavoro per l’agro-industria e un investimento di 50 milioni per 50 posti nel porto e nella logistica.
Ed anche per la siderurgia i 60 milioni di dollari sono poca cosa se si pensa che lo stesso piano Aferpi ne prevede quasi 600.
Ovvio che un chiarimento appare necessario: le buone notizie fanno maggior piacere se minori, contestualmente, divengono le perplessità.
Per chi volesse udire l’intervista, ovviamente in francese. Ecco il link di “Radio M”.
https://www.youtube.com/watch?v=gqkBXBfvxdQ