Bayahibe: ma cosa vuole il Comune?
SAN VINCENZO 30 maggio 2016 — Nella questione Bayahibe l’amministrazione si distingue per l’ennesimo spreco di soldi pubblici e per l’evidente incoerenza tra le decisioni politiche e le azioni intraprese dagli uffici comunali. Con delibera del 22 marzo, spendendo altro denaro pubblico per una questione ormai chiaramente persa, la Giunta Comunale chiede al Consiglio di Stato di annullare una sentenza inequivocabile. Durante il Consiglio Comunale del 28 aprile, l’assessore all’urbanistica ha risposto alla nostra interrogazione sul caso Bayahibe difendendo gli errori urbanistici degli uffici e, ancora peggio, avallando le scelte politiche delle vecchie amministrazioni. Roventini ha sostenuto che la Giunta è convinta di questo atto, che ritiene legittimo l’operato del Comune e quindi la censurabilità della sentenza del Consiglio di Stato. Nel frattempo però, viene avviato dal Segretario Comunale e dagli uffici stessi il “Procedimento per l’adozione del provvedimento di riduzione in pristino mediante demolizione ex art 204 l.r.t. n. 65/2014 e art. 38 del DPR 380/2001 e ssmmii a seguito annullamento, conseguente a sentenza del Consiglio di Stato sez. IV n.5663/2015, della concessione edilizia n.C/08/10 del 18.01.2008 rilasciata dal Dirigente dell’area 1, Servizi per il territorio, sulla pratica edilizia n. D/02/560”. L’atto dirigenziale è di una chiarezza lampante: dopo aver accertato che non “è possibile rimuovere i vizi che hanno portato all’annullamento” e che non ci sono impedimenti per “la restituzione in pristino”, definisce che la struttura va demolita e che non doveva essere rilasciato il permesso a costruire. Quindi ci troviamo nella paradossale situazione in cui gli uffici avviano il procedimento di demolizione e la Giunta comunale si muove in direzione opposta e contraddittoria facendo ricorso per revocare la sentenza. Comunque vada la “questione tra privati”, così battezzata — in modo strumentale — dall’ex assessore all’urbanistica e attuale Sindaco Bandini durante la campagna elettorale, costerà cara a tutti i cittadini. Gli assessori Favilla, Russo, Bientinesi e Roventini avrebbero dovuto valutare con più coscienza e competenza gli atti che hanno firmato considerando che con la recente delibera di Giunta si sono dichiarati favorevoli alle scellerate scelte dell’attuale Sindaco, di chi lo ha preceduto e degli errori del Dirigente e si inerpicano in ricorsi persi in partenza per difendere una posizione politica e legale che — anche a detta degli uffici comunali stessi — non regge più. Previsioni urbanistiche megalomani e fuori dai tempi, realizzate sulla base di percorsi amministrativi traballanti e improvvisati, tutto ciò in nome dei servizi, dello sviluppo, del decoro pubblico e di altri discorsi elevati che troppo spesso sono quanto di più lontano da vicende funeste e paradossali come questa.
Gruppo Consiliare di Assemblea Sanvincenzina