Bene la nuova fase di pianificazione coordinata
PIOMBINO 10 agosto 2018 — Spiace leggere che l’apertura di una nuova fase di pianificazione coordinata dei Comuni della Val di Cornia venga letta come un elemento negativo dalle liste civiche del territorio. Il documento politico approvato dai Comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo e Sassetta fornisce una rilettura complessiva degli obiettivi strategici e delle priorità del territorio, che sappiano coniugare sviluppo e tutela dell’ambiente. Spiace leggere tante inesattezze e tanta scarsa conoscenza delle attività di pianificazione di questi anni. L’ufficio di piano, attivato dalla convenzione firmata nel novembre 2015, ha in questi anni lavorato e condiviso le scelte urbanistiche operate dai singoli Comuni, che hanno scelto di apporre delle modifiche ai propri strumenti urbanistici, per dare delle risposte al modificato quadro economico e sociale del territorio. Pianificare insieme significa pianificare meglio e rispondere in modo più soddisfacente alle mutate esigenze createsi in un territorio dove dinamicità, rapidità ed eterogeneità di offerta sono l’unica via seriamente percorribile e tangibilmente complementare al comparto siderurgico; pari dignità di attenzione e ricerca di soluzioni di sviluppo per tutti i comparti produttivi metteranno al riparo l’economia ed i cittadini dalle crisi che colpiscono ciclicamente il comparto per anni centrale nella economicità e nella creazione di posti di lavoro, diretti e di indotto, di questo territorio.
La variante di ripianificazione delle aree industriali, per esempio, a differenza di quanto scritto dalle liste, è stata l’occasione di ripensare le aree più strategiche di Piombino, allontanando la siderurgia dalla città e liberando spazio per nuove attività dalla logistica, alle attività retroportuali, alle PMI. E proprio l’aver approvato quella variante ha consentito di portare avanti la trattativa con Jindal con un quadro urbanistico chiaro, a dimostrazione che quelle scelte non parlavano ad un imprenditore ma alle esigenze di una città. Le inesattezze delle liste civiche continuano con i contenuti della variante della Tenuta di Rimigliano . Con Il regolamento urbanistico del 2000 era possibile realizzare all’interno della tenuta di Rimigliano 30.500 metri quadrati di costruzioni . Con la prima variante del 2012 la previsione venne diminuita a 22.600 metri quadrati.
Oggi con la nuova variante il dimensionamento viene ulteriormente diminuito e passa a 19.200 metri quadrati così distribuito:
11.000 a destinazione residenziale rispetto ai 13.100 del ru vigente, 7.000 metri quadrati di turistico ricettivo e 1.100 a destinazione agricola rispetto ai 3.400 della passata variante.
La variante non riguarda solo la riduzione del dimensionamento ma va a prevedere il mantenimento dei caratteri paesaggistici strutturanti della tenuta, va ad adottare regole insediative proprie delle forme tradizionali di appoderamento , conserva l’articolazione strutturale del paesaggio della tenuta, ridefinisce i margini delle pertinenze delle unità poderali, mantiene l’unitarietà della tenuta , riqualifica e recupera l’area umida dell’ex lago di Rimigliano.
Inoltre la variante è corredato da un nuovo PAPMAA ( piano di miglioramento agricolo) che oltre a migliorare l’inserimento delle previsioni della variante attraverso il mantenimento e il miglioramento della qualità paesaggistica complessiva e la conservazione dei caratteri naturalistici più significativi dell’area (l’area umida e i boschi) introduce un nuovo ordinamento colturale, valorizzando le produzioni biologiche incrementando il seminativo irriguo , il seminativo semplice incrementando l’area di coltivazione da 254 ettari a 314 ettari.
La nuova variante è una variante migliorativa e ambientalmente ancora più sostenibile che ha come effetti la diminuzione del carico antropico e urbanistico, il recupero dell’attività agricola e la valorizzazione del paesaggio e l’innalzalmento qualitativo degli insediamenti e lo sviluppo dell’attività agricolo/rurale.
In un territorio che registra un numero di presenze secondo solo a quelle del capoluogo regionale è impensabile non parlare delle nuove esigenze del settore turistico: dare maggiori opportunità di creazione di accoglienza (conforme alle tipologie della
legge regionale sul turismo) con standard qualitativamente elevati ed eterogenei, creando un offerta appetibile tutto l’anno qualificherà il settore ed i posti di lavoro che crea, oltre al prestigio del territorio.
Infine, sulla mancata partecipazione del Comune di Suvereto all’ufficio di piano, respingiamo al Sindaco Parodi la scelta di non aderire alla convenzione, motivata nel suo Consiglio Comunale con la decisione di rivendicare maggiore autonomia, rispetto agli altri Comuni, riguardo alle politiche di governo del territorio.
Massimiliano Roventini, assessore urbanistica Comune di San Vincenzo
Carla Maestrini, assessore urbanistica Comune di Piombino
Viola Ferroni, responsabile urbanistica PD Federazione Val di Cornia Elba