Berlinguer e Almirante ambedue grandi per Lolini
PIOMBINO 28 settembre 2017 — In un’Italia in cui, cavalcando crisi economica e paure, la destra neofascista rialza la testa e da una terra bagnata dal sangue di tanti combattenti per la libertà, non possiamo tacere di fronte alle gravi dichiarazioni del vice segretario della Federazione Val di Cornia/Elba del Partito Democratico, Francesco Lolini.
In un suo scritto su Facebook, relativo alla provocazione della destra grossetana circa l’intitolazione di una via a Giorgio Almirante, egli sostanzialmente appoggia la proposta definendolo un “grande politico” che ha partecipato “attivamente alla vita delle istituzioni democratiche”, mettendolo sullo stesso piano “di un altro grande come Berlinguer”.
Conclude con l’affermazione di non vergognarsi di Almirante.
Riteniamo, da democratici ed antifascisti, che tutto ciò sia inammissibile. Riteniamo che queste parole siano uno schiaffo ai valori del Partito Democratico e soprattutto ai caduti per la nostra libertà.
Riteniamo che noi sì, noi ci vergognamo. E non solo di Almirante, sostenitore di politiche razziste ed antisemite. Collaboratore della rivista “La difesa della razza”. Ufficiale repubblichino, servo dei tedeschi, che firmò un infame bando che decretava la fucilazione di partigiani e renitenti alla leva. Bando che portò lutti e dolore in tutta la Maremma, in primis a Niccioleta con l’eccidio di ottantatré minatori fucilati dalle SS italiane.
Un personaggio che non ha mai rinnegato il suo passato fascista ed ha frequentato ambienti eversivi e deviati fino all’ultimo.
Noi ci vergognamo, signor vicesegretario. Ci vergognamo moltissimo. Pretendiamo che la nostra Federazione, attraverso il suo segretario Valerio Fabiani, prenda immediatamente le distanze, in modo chiaro e definitivo, da chi ha pronunciato queste affermazioni che non ci rappresentano.
Ora e sempre Resistenza!
Un gruppo di iscritti al Partito Democratico
“Il razzismo è il più vasto e coraggioso riconoscimento di se’ che l’Italia abbia mai tentato. Chi teme ancor oggi che si tratti di un imitazione straniera non si accorge di ragionare per assurdo perché è veramente assurdo sospettare che il movimento inteso a dare agli italiani una coscienza di razza possa servire a un asservimento ad una potenza straniera.” (Giorgio Almirante, ottobre 1938)