Abbiamo bisogno di nuove strutture ricettive

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PIOMBINO 5 agos­to 2017 — Final­mente andi­amo nel­la direzione che da tem­po Spir­i­to Libero richiede: fare del tur­is­mo una vera e pro­pria indus­tria e puntare decisi sul­la diver­si­fi­cazione. Ci rife­ri­amo alle dichiarazioni del­l’asses­sore Car­la Maestri­ni riguar­do a quelle che sono state def­i­nite le “4 mosse” per ridis­eg­nare l’ur­ban­is­ti­ca piom­bi­nese.
La pri­ma, il Piano Strut­turale d’Area (PS), che entro l’es­tate pren­da avvio pun­tan­do forte­mente sul tur­is­mo. È indis­pens­abile rivedere i lim­i­ti dimen­sion­ali (ossia il numero di posti let­to), quel­li di tipolo­gia ricetti­va (l’at­tuale PS prevede solo quel­la alberghiera) e quel­li del­la local­iz­za­ti­va (l’at­tuale PS impedisce nuove strut­ture ricettive o ampli­a­men­ti delle esisten­ti al di sot­to del­la stra­da del­la Base Geo­det­i­ca). Abbi­amo infat­ti bisog­no di nuove strut­ture ricettive, non solo alberghiere, con un numero con­gruo di posti let­to, anche al di sot­to del­la stra­da del­la Base Geo­det­i­ca, cioè non solo lad­dove già vi sono ma che queste pos­sano anche ampli­ar­si. Tut­to ciò gen­era occu­pazione e red­di­to, diret­to, indi­ret­to ed indot­to.
La sec­on­da mossa, vari­ante di adegua­men­to al Rego­la­men­to Urban­is­ti­co (RU): occorre val­oriz­zare e pro­muo­vere occa­sioni di inves­ti­men­to e di svilup­po per le imp­rese locali, con inter­ven­ti di ricon­ver­sione del pat­ri­mo­nio edilizio esistente e facil­i­tan­do l’at­tuazione di pre­vi­sioni esisten­ti bloc­cate da molte rigid­ità del RU.
La terza mossa, la vari­ante di San­t’Al­binia: dopo la richi­es­ta di man­i­fes­tazioni d’in­ter­esse che il Comune ha pro­mosso per vendere il campeg­gio di San­t’Al­binia, è emer­so quel­lo che Spir­i­to Libero da tem­po sostene­va, ossia che è nec­es­sario aumentare i posti let­to, che furono dimi­nu­iti in sede di elab­o­razione del RU approva­to dal­la prece­dente ammin­is­trazione nel 2014 e che noi criti­cam­mo dura­mente per far decol­lare tale pre­vi­sione e creare anco­ra red­di­to ed occu­pazione. Una vari­ante per pas­sare dagli attuali 1000 a 1500 posti let­to con­tem­p­lan­do oltre alla tipolo­gia del campeg­gio e del­l’al­ber­go, anche la tipolo­gia ricetti­va del vil­lag­gio tur­is­ti­co, attual­mente non ammes­sa.
Infine la quar­ta mossa, il nuo­vo Piano Par­ti­co­lareg­gia­to del­la Cos­ta Est, piano da anni scadu­to e che deve essere rein­ter­pre­ta­to per dare risposte alla vocazione tur­is­ti­co bal­n­eare del­l’area con nuovi e mag­giori servizi.
Pen­si­amo solo al tema di un diver­so uti­liz­zo del Par­co del­la Ster­pa­ia per met­tere a red­di­to una grande area cer­ta­mente da tute­lare, ma anche da val­oriz­zare. Ecco, una Piom­bi­no che non si reg­gerà più sul mod­el­lo eco­nom­i­co sin qui conosci­u­to (e su cui purtrop­po per trop­po tem­po si è lunga­mente ada­gia­to tarpan­do le ali alle altre oppor­tu­nità) ha bisog­no non solo di queste cose, ma cer­to asso­lu­ta­mente anche di queste.

Coor­di­na­men­to Spir­i­to Libero per Piom­bi­no

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