Bonificare il territorio dalla presente classe politica
PIOMBINO 22 marzo 2018 — C’è voluto il sequestro perché si interrompesse il conferimento di rifiuti speciali nella discarica di Ischia di Crociano priva dei requisiti minimi di legge per gestirli in sicurezza.
Una sconfitta clamorosa per un progetto nato per ripianare il mostruoso debito dell’Asiu al di là dei nobili intenti tanto sbandierati quanto, tutti, disattesi. RiMateria avrebbe dovuto servire a ridurre le escavazioni dalle colline e soprattutto avrebbe dovuto bonificare il SIN di Piombino secondo i sindaci di Piombino, Campiglia e San Vincenzo. Sciocchezze, si dovevano ottenere soldi, immediatamente, per coprire il buco Asiu costasse quel che costasse.
Il costo l’abbiamo pagato tutti: una discarica nata per i rifiuti solidi urbani, ormai esaurita tanto che doveva essere chiusa, è stata reinventata come sito per il conferimento degli speciali provenienti da ogni dove. Adesso tutte le attenzioni sono puntate verso i vertici aziendali e saranno gli organi preposti ad accertarne le responsabilità ma le amministrazioni comunali hanno responsabilità persino maggiori.
L’Asiu è infatti di proprietà dei Comuni e gli amministratori negli anni hanno permesso che l’impianto di Ischia di Crociano riempito di rifiuti speciali si esaurisse anzitempo. Hanno ignorato le carenze impiantistiche sempre più gravi pur di non far emergere le loro responsabilità. Hanno addossato all’Asiu, gestore dei rifiuti solidi urbani, la TAP con tutti i suoi debiti e le sue inefficienze. Hanno permesso che si chiedessero mutui alla Banca Popolare di Vicenza per sanare le carenze impiantistiche e si usassero i soldi per tutt’altro, infine hanno costretto il territorio ad approdare in ATO Sud per la gestione dei rifiuti solidi urbani pur di tenersi stretta la discarica di Ischia di Crociano per inserirla nel mercato dei rifiuti speciali.
Le amministrazioni comunali hanno determinato la voragine nei conti dell’Asiu e hanno scelto di ignorare lo stato catastrofico della discarica per ripianare il debito e impedire che si accertassero le loro responsabilità su quel dissesto.
Oggi l’unica via d’uscita praticabile è la trasparenza. I Comuni soci, anziché sotterrare il debito dell’Asiu sotto il sempre più gigantesco monte di Ischia di Crociano, pretendano che le autorità competenti ne accertino le responsabilità fino in fondo, anche perché diversamente gli unici a pagare saranno i cittadini. Pretendiamo poi, la vera messa in sicurezza della discarica la cui coltivazione, con ogni evidenza, non risponde a criteri di interesse pubblico e deve essere pertanto bloccata.
Pretendiamo che si attuino quegli obiettivi che la presenza di RiMateria ha impedito anziché agevolato: la bonifica del SIN, la tutela del lavoro e della salute e la riduzione delle escavazioni dalle colline.
L’ultima e altrettanto grave responsabilità delle amministrazioni comunali coinvolte è quella di essersi rifiutate di elaborare un piano di gestione dei rifiuti che limitasse al minimo i conferimenti in discarica e sviluppasse tutte le attività economiche collegate al recupero e riuso della materia. Questa è l’unica via per garantire salute, lavoro e futuro a Piombino e alla Val di Cornia.
La bonifica di questo territorio è complessa: oltre al SIN, ci sono le bugie e una classe politica responsabile di un disastro difficilmente immaginabile.
Liste Civiche Unite della Val di Cornia:
Assemblea popolare Suvereto
Comune dei Cittadini
Assemblea Sanvincenzina
Un’altra Piombino