Bonifiche subito. L’acciaio non è più cosa saggia

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 3 feb­braio 2017 — Man­i­festare era doveroso: è l’u­ni­ca cosa che al momen­to i piom­bi­ne­si pos­sono fare.
Anche per questo Fratel­li d’I­talia AN ha ader­i­to e parte­ci­pa­to.
Tut­tavia, sarebbe sbaglia­to asseg­nare alla man­i­fes­tazione il solo scopo di chiedere al gov­er­no di pre­tendere da Rebrab, una vol­ta per tutte, di dirci se vuole e può par­tire con il prog­et­to e gli inves­ti­men­ti.
La polit­i­ca ha l’ob­bli­go di guardare anche oltre.
Ed allo­ra, il gov­er­no deve anche pen­sare ad un piano B, nel­la malau­gu­ra­ta ipote­si, tut­t’al­tro che remo­ta, che mes­so alle strette l’im­pren­di­tore si tiri indi­etro.
A dire il vero, lo avrebbe dovu­to già elab­o­rare da tem­po, sin da quan­do, anche dai banchi del­l’op­po­sizione in con­siglio comu­nale, si evi­den­zi­a­vano le enor­mi incertezze del prog­et­to e si con­tes­ta­va al PD ed al pres­i­dente Enri­co Rossi di fare del mod­el­lo Piom­bi­no un suc­ces­so politi­co quan­do anco­ra niente era defini­to.
Ad oggi, l’u­ni­co prog­et­to alter­na­ti­vo non può che arrivare dal­lo Sta­to; se il gov­er­no ha trova­to in un giorno 20 mil­iar­di di euro per sal­vare le banche, Mps in tes­ta, non è velleitario pre­tendere che tro­vi una cifra assai infe­ri­ore per attuare una seria e vera opera di risana­men­to e bonifi­ca di tut­ti i ter­ri­tori ambi­en­tal­mente assas­si­nati dal­la fab­bri­ca.
Solo così potrebbe essere sal­va­ta una cit­tà intera.
Un pro­gram­ma sem­plice che trae spun­to dal prin­ci­pio sec­on­do cui le opere di bonifi­ca dovreb­bero essere effet­tuate dal per­son­ale ex Luc­chi­ni e dalle ditte del­l’in­dot­to.
Questo garan­ti­rebbe ossigeno per molti anni, durante i quali dovreb­bero essere incen­ti­vati inves­ti­men­ti di pic­cole e medie imp­rese nei gran­di spazi las­ciati dal­l’in­dus­tria.
Una vol­ta per tutte ci dob­bi­amo ren­dere con­to che la pro­duzione del­l’ac­ciaio non è più cosa con­ve­niente e sag­gia per Piom­bi­no ed invece che guardare con nos­tal­gia al pas­sato dob­bi­amo vol­gere lo sguar­do alle pos­si­bil­ità che il futuro ris­er­va.

Francesco Fer­rari
Respon­s­abile Val di Cor­nia di
Fratel­li d’I­talia AN

Una risposta a “Bonifiche subito. L’acciaio non è più cosa saggia”

  1. Lirio Gentili says:

    L’ar­ti­co­lo è inter­es­sante, ma ques­ta specie di ammin­is­tra­tori han­no per­so ven­ti anni e non han­no altre alter­na­tive che l’ac­ciaio. Han­no illu­so e con­tin­u­ano a dire cose alle quali nem­meno loro cre­dono, ma il sig. Rossi ha per­so la favel­la e le garanzie. In questi anni è sta­to ven­du­to per vero di tut­to: cen­tro com­mer­ciale ex Enel, 398, aziende che si inse­di­ano. E le balle non sono anco­ra finite. Anche il tur­is­mo nel 2016 qui ha per­so l’ 1%; cer­to è poco ma in tut­ta la nazione ha incre­men­ta­to, quin­di ennes­i­ma dimostrazione delle capac­ità di non attrarre.

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