Brutte controdeduzioni al piano strutturale

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SAN VINCENZO 23 luglio 2015 — Le con­trod­e­duzioni al Piano Strut­turale, rice­vute da pochi giorni, (per leg­gere clic­ca qui) con­fer­mano che l’at­tuale ammin­is­trazione ha men­ti­to. Durante la cam­pagna elet­torale sono state dette delle fal­sità a tut­ti i cit­ta­di­ni, doc­u­men­ti alla mano è impos­si­bile negare che ci sarà anco­ra nuo­vo con­sumo di suo­lo, altre “sec­onde case” e tan­to altro cemen­to.
In un paese che sof­fre sem­pre più la sta­gion­al­ità e che non riesce a sop­perire alle esi­gen­ze delle troppe pre­sen­ze estive in ter­mi­ni di acqua, depu­razione, strade, parcheg­gi, la val­u­tazione avrebbe dovu­to essere sem­plice: bas­ta alle nuove res­i­den­ze, zero con­sumo di suo­lo, riqual­i­fi­cazione ener­get­i­ca e fun­zionale del­l’e­sistente ed un serio prog­et­to di miglio­ra­men­to degli spazi pub­bli­ci. Invece ci ritro­vi­amo anco­ra con pre­vi­sioni del­la por­ta­ta di 39.500 mq di nuovi allog­gi ed un dimen­sion­a­men­to com­p­lessi­vo mas­si­mo per nuove unità immo­bil­iari di 86.300 mq.
Tra gli esem­pi più ecla­tan­ti la rispos­ta all’osser­vazione del­la Regione Toscana: rimuo­vere dalle Aree urbane UTOE 1.1 e 1.2, UTOE 1.1, l’area a sud di Riva degli Etr­uschi, l’area com­pre­sa tra la fer­rovia e via Bis­er­no a sud degli impianti sportivi, l’area lun­go l’Au­re­lia Nord tra le propag­gi­ni sud del nucleo prin­ci­pale e l’area indus­tri­ale, gli ampli­a­men­ti del­l’area indus­tri­ale esistente e l’area intorno al vil­lag­gio minerario di San Car­lo. Nelle con­trod­e­duzioni, in rispos­ta alla Regione, viene rimossa uni­ca­mente l’area a sud di Riva degli Etr­uschi, con­fer­man­do nuo­vo cemen­to a San Car­lo e rin­negan­do tutte le belle parole spese nel doc­u­men­to per la tutela e la val­oriz­zazione del pae­sag­gio agrario. Evi­den­te­mente l’am­min­is­trazione con­sid­era queste aree di nes­sun val­ore pae­sag­gis­ti­co ed è pronta ad urban­iz­zarle con­fer­man­do che questo piano non è affat­to a con­sumo di suo­lo zero.
Molte con­trod­e­duzioni con­fer­mano un’am­bi­gu­i­tà di fon­do e riman­dano le scelte ai suc­ces­sivi Piani Oper­a­tivi, ris­er­van­dosi la lib­ertà di per­me­t­tere inter­ven­ti di “riqual­i­fi­cazione” sul mod­el­lo del­l’ex offic­i­na Ben­si, un altro modo per dire che sep­pel­li­ran­no quei pochi man­u­fat­ti di val­ore che abbi­amo sot­to cinque piani di “altre case”.
Non è un caso che il Piano Strut­turale ven­ga por­ta­to in Con­siglio Comu­nale il 31 luglio, con il paese in piena sta­gione lavo­ra­ti­va, e non in peri­o­di che potreb­bero garan­tire una mag­giore parte­ci­pazione da parte del­la cit­tad­i­nan­za.

Grup­po Con­sil­iare di Assem­blea San­vin­cen­z­i­na

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