C’ è municipalismo e municipalismo
PIOMBINO 4 marzo 2014 — Da cittadino attento alle vicende della politica, in questi ultime settimane sono stato attratto dal confronto in atto per le prossime elezioni amministrative di San Vincenzo, tra primarie del PD e liste civiche che si presentano ai cittadini con le loro idee alla ricerca di consensi. Le cose dette, molte positive e che danno il segno dell’amore per la propria città ma anche altre che hanno dato la sensazione che fosse una gara a chi era più campanilista, più chiuso dentro i confini amministrativi del proprio comune.
Il campanilismo è fatto serio e deve essere governato perché quando sfocia verso l’autarchia può solo produrre danni profondi alle prospettive future che nella teoria sembrerebbero difese. Candidarsi alla guida del governo locale non può limitarsi all’oggi, deve dare dimostrazione oggettiva di una programmazione con sguardo lungo, ma che parte dalla conoscenza del proprio passato per prendere in esso tutto il buono che esiste, per programmare una strada nuova che apre la visione e il programma del lavoro istituzionale e politico.
L’ho già detto tante volte e lo ripeto sempre volentieri, nessun comune da solo, nemmeno se fosse molto grande, potrebbe costruire un futuro di sviluppo reale. Non è certo possibile che un solo territorio, anche vasto, possa contenere quella complessità di situazioni, di risorse ambientali, naturali e umane, che sono indispensabili alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità, al quale sembra che tutti — giustamente — si riferiscono.
Questo è quello che possiamo trovare con un corretto rapporto con le altre comunità confinanti in maniera da avere un quadro generale che diversifica la base sulla quale costruire il domani. Certamente non possono esistere vincoli di supremazia, ognuno deve essere posto alla pari e deve poter contribuire con le proprie idee alla costruzione di quella programmazione che potrà garantire ad ognuno, un ruolo effettivo e concreto, che esalta il valore dei partecipanti.
Da questo punto di vista ritengo che la stessa proposta avanzata negli ultimi mesi di un brend “Alta Maremma” non deve essere respinta a priori ma dobbiamo impegnarci affinché si possa riempire di contenuti e farla diventare strumento forte e chiaro di tutte le amministrazioni, sia verso nord che verso sud della Val di Cornia. A mio modesto parere le istituzioni e le stesse forze politiche dovrebbero impegnarsi per giungere alla organizzazione di una conferenza d’area, partendo da quella base, che sappia ascoltare le opinioni e le sappia condensare in una sintesi che è risultato della partecipazione di tutti per superare il limite del mono-settore previsto oggi in questo progetto.
Individuare le risorse e stabilire i punti di forza oggettivi che esistono dovrà essere la priorità, questo per aumentare concretamente il valore di ognuno e per dare ruolo effettivo e funzionale, rinnegando fino in fondo la voglia di autarchia ed esaltando una reale autonomia, confermando al tempo stesso il bisogno dello stare insieme. Il governo locale è come la persona, uno da solo è niente, con gli altri diventa forza.
Walter Gasperini