Calenda: passato agosto aspettiamo ottobre
PIOMBINO 20 settembre 2017 — Si è svolta questa mattina (20 settembre) al ministero dello sviluppo economico, convocata dal ministro Calenda, una riunione per fare il punto sulla vicenda Aferpi. La riunione ha confermato le scadenze già stabilite negli atti e nei documenti precedenti e cioè “l’impegno di Cevital/Aferpi, a individuare, entro il 31 ottobre 2017, una partnership per la parte siderurgica del Progetto Piombino o a presentare, nello stesso termine, un piano industriale con evidenza delle fonti di finanziamento certe”. Evidentemente il non mantenimento dell’altro impegno e cioè la ripresa dell’attività di laminazione ad agosto 2017 è stato considerato cosa da poco.
Alla riunione erano presenti oltre al ministro Calenda, al sottosegretario Teresa Bellanova e al commissario Nardi, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il sindaco di Piombino Massimo Giuliani, il vicesindaco Stefano Ferrini e l’assessore al bilancio Ilvio Camberini. Presenti inoltre tutte le rappresentanze sindacali.
Nella sostanza niente di nuovo rispetto a qualche tempo fa quando fu firmato l’addendum al contratto di vendita della Lucchini in amministrazione straordinaria.
Certo che la lettura dei vari comunicati stampa qualche curiosità la riserva.
Tutti naturalmente disponibili ad aspettare ottobre, data di scadenza dell’impegno richiesto ad Aferpi per portare un nuovo partner industriale oltreché idee e soldi, ma
- il sindaco di Piombino si è accorto alla fine che per sbloccare la situazione occorre terminare i lavori sul porto, dare il via alla bonifica e al completamento della 398, “questioni che l’attuale accordo non affronta in maniera specifica”;
- il presidente della Regione Toscana fa sapere che ha già parlato con Jindal ma per quel che lo riguarda le cose vanno bene dato che “anche il fondo da 40 milioni di euro di risorse Ue e ministeriali per agevolazioni alle piccole e medie imprese locali, sta andando bene”, che tra poco si cominceranno a demolire navi (forse il presidente su tutte le misure inventate sulla reindustrializzazione difetta di qualche informazione più precisa); in verità anche per il presidente un problema c’è perché la Regione, sulla base di uno studio dell’IRPET, ha scoperto che il polo agroalimentare promesso da Rebrab non è convincente, anche perché prevede investimenti superiori a quelli promessi nel settore siderurgico (forse sarebbe bene che il presidente della Regione Toscana lo dicesse al sindaco di Piombino che sta approvando una variante urbanistica che prevede proprio quel polo) e così permanendo l’inadempienza di Cevital, potrebbe essere rivista anche l’assegnazione delle aree portuali destinate alla piattaforma agroalimentare (sarebbe meglio che il presidente lo dicesse all’ ex presidente dell’ Autorità portuale autore dell’avventatezza usata nell’avviare il processo di concessione delle aree demaniali marittime ed all’attuale presidente che ora si trova a gestire la situazione dopo anni passati inutilmente in attesa dei progetti logistici e agroindustriali dell’algerino Rebrab);
- il segretario generale della Uilm Rocco Palombella rivendica un piano industriale basato sulla produzione di buon acciaio.
Sembra di assistere ad un debutto in società e che tanti anni di dichiarazioni, inni, annunci, previsioni dorate e documentati fallimenti siano passati invano.
Di seguito comunque i comunicati stampa integrali:
Sindaco di Piombino, Massimo Giuliani
Nessuna proroga, rispetto a quella già prevista dall’addendum e dalla lettera che il commissario Piero Nardi aveva inviato il 1 agosto scorso. Il 31 ottobre Rebrab dovrà necessariamente presentare un nuovo piano industriale con un partner siderurgico o un nuovo partner che presenti un piano di produzione credibile.
Il ministro nel corso della riunione ha ribadito l’importanza di gestire questa fase cercando di trovare soluzioni consensuali che permettano un passaggio concordato dalla gestione Cevital a quella di altri soggetti interessati. L’obiettivo è di trovare un accordo entro ottobre per evitare eventuali contenziosi e favorire una soluzione efficace.
L’ad di Cevital, Said Benikene, nel corso di un precedente incontro con il ministro ha riferito che ci sono circa 7 o 8 gruppi che stanno interloquendo con Cevital per entrare in sinergia o che possono essere interessati a rilevare il gruppo industriale. Tra questi anche Jindal e British Steel che partecipano insieme. In ogni caso l’accordo che potrebbe essere trovato tra Jindal o altri gruppi deve avere l’avallo del governo. Per il governo non è tanto importante il prezzo di vendita ma il piano industriale che verrà presentato con il piano degli investimenti. Nel caso in cui ci sia un accordo di partnership o di gestione, questo dovrà comunque essere valutato in via prioritaria dal governo.
“Concordiamo con la linea del governo affinché siano rispettati i tempi già definiti nell’addendum e affinché venga valorizzato il ruolo di questo strumento per uscire da questa situazione di stallo – ha affermato il sindaco Giuliani – Il Comune intende collaborare con il governo per gestire questa situazione e per verificare nuove possibilità di accordi con i soggetti istituzionali. Entro il 31 ottobre ci aspettiamo una risposta chiara da Cevital.”
“C’è poi la necessità di aggiornare e realizzare un nuovo accordo di programma — ha aggiunto il sindaco — per sbloccare la situazione, terminare i lavori sul porto, dare il via alla bonifica e al completamento della 398. Questioni che l’attuale accordo non affronta in maniera specifica e che comunque ha bisogno di un aggiornamento. Se ci sarà un nuovo interlocutore occorrerà ripartire anche dal tema delle demolizioni sia per la pericolosità di alcuni impianti, sia per creare opportunità di lavoro e di occupazione per i lavoratori di Aferpi e indotto. La città non può aspettare oltre.”
Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi
“A Piombino il bisogno di certezze diventa fortissimo. Io ho avuto modo di incontrare Jindal, che si è detto interessato all’acquisizione. Credo che chiunque sia l’eventuale subentrante la nostra attenzione debba concentrarsi sulle condizioni di gestione, sul piano industriale, sugli investimenti, ma soprattutto sull’aspetto occupazionale. Se dovessimo essere in presenza di un’offerta che prevede la possibilità di tornare a produrre acciaio, con le dovute cautele ed attenzioni dovremmo prenderla in seria considerazione”.
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è intervenuto con questa posizione alla riunione convocata a Roma, al Ministero dello sviluppo economico dal ministro Carlo Calenda, per fare il punto, insieme al commissario Piero Nardi e alle organizzazioni sindacali, sulla difficile situazione del polo industriale di Piombino, a undici giorni dalla scadenza di quanto previsto dall’addendum contrattuale sottoscritto nel giugno scorso tra l’amministratore straordinario della ex Lucchini e Cevital in merito all’individuazione di un partner industriale o alla presentazione di un convincente piano industriale.
Il presidente Rossi ha poi fatto un quadro della situazione complessiva del polo e del porto piombinesi, così da illustrare ai presenti la situazione, alla luce delle informazioni raccolte dalla Regione e degli studi effettuati.
“Ricordo — ha aggiunto il presidente Rossi — che abbiamo prospettive in sospeso con Bruxelles per ciò che riguarda l’accesso a finanziamenti comunitari e al fondo sviluppo e coesione. E anche nell’area portuale le prospettive sono buone, con Neri e S. Giorgio che dovrebbe a breve iniziare l’attività di demolizione e refitting, con buoni riflessi sull’occupazione. Abbiamo poi l’accordo siglato con General Electric che nel 2019 ultimerà la realizzazione della piattaforma di prova turbine. E anche il fondo da 40 milioni di euro di risorse Ue e ministeriali per agevolazioni alle piccole e medie imprese locali, sta andando bene. Meglio che a Livorno”.
Enrico Rossi ha poi affrontato la questione della realizzazione del polo agroalimentare promessa da Rebrab e prevista dall’addendum entro il luglio 2018, affermando che lo studio commissionato dalla Regione all’Irpet, giudica il progetto non convincente, anche perché prevede investimenti superiori a quelli promessi nel settore siderurgico. Il presidente ha quindi aggiunto che, una volta realizzato l’escavo dei fondali a 20 metri, e permanendo l’inadempienza di Cevital, potrebbe essere rivista anche l’assegnazione delle aree portuali destinate alla piattaforma agroalimentare.
Segretario generale della UILM, Rocco Palombella
Occorre cercare subito al più presto soluzioni affidabili attraverso un piano industriale che si basi su risorse certe e sinergie possibili. Il rilancio del distretto industriale di Piombino attraverso la produzione di buon acciaio e il mantenimento dei livelli occupazionali non può attendere oltre.
Il ministro ha ribadito che il gruppo algerino avrà tempo fino ad ottobre per finalizzare gli impegni previsti per lo stabilimento siderurgico di Piombino. Data la situazione il dicastero sta vagliando, però una rosa di compratori, tra cui c’è il gruppo Jindal, interessati all’acquisto se Cevital dovesse risultare inadempiente. Prima opzione del governo rimane comunque quella di trovare un’intesa ‘in bonis’ col ‘management’ del gruppo algerino, ma eventuali azioni legali non sono escluse da parte dello stesso esecutivo. Una scelta condivisibile rispetto ad atteggiamenti inaffidabili ed irresponsabili che ledono gli impegni presi ed offendono i lavoratori.
Segretaria provinciale Uglm, Sabrina Nigro
Stamani si è svolto al Ministero dello sviluppo economico un incontro relativo alla vertenza Aferpi del sito di Piombino. Per il Ministero erano presenti il ministro Calenda il viceministro Teresa Bellanova e il responsabile dottor Castano.
Erano inoltre presenti le istituzioni comunali e regionali, il commissario Piero Nardi e le organizzazioni sindacali. Per la UGLmet hanno partecipato all’incontro il segretario nazionale con delega impiegati e quadri Paolo Di Giovine e la segreteria provinciale con Sabrina Nigro e Nilo Pepi e la RSU Aferpi Claudio Lucchesi.
Il ministro ha ribadito come termine ultimo il 31 ottobre per l’individuazione di uno o più potenziali acquirenti o partnership, nessun tempo supplementare sarà concesso a Cevital. Lo stesso ministro ha comunicato che alla data attuale ci sarebbero diversi gruppi interessati al sito di Piombino.
“È stato un incontro interlocutorio” così commenta il segretario provinciale, “Inutile cercare colpe o colpevoli non è iniziata la caccia alle streghe”, prosegue Sabrina Nigro, ribadendo che occorre un progetto concreto, duraturo ed economicamente sostenibile.
“Ci aspettiamo già dal prossimo incontro, previsto per metà ottobre, di avere un quadro più completo della situazione fermo restando il principio fondamentale della salvaguardia occupazionale di tutti i dipendenti”, così commenta il segretario generale Antonio Spera.
Su questo punto UGLmet, ha anche ribadito che sappiamo bene tutti che il solo progetto siderurgico non potrà riassorbire l’intero organico ( 2000 diretti e tutti gli altri dell’indotto ) occorrerà individuare forme e/o normative nuove.
Tra l’altro, come sostenuto dal governatore Rossi, di agroindustria se ne riparlerà eventualmente a luglio 2018 e sembrerebbe che lo studio commissariato dalla Regione all’IRPET giudicherebbe il progetto non del tutto convincente.
UGLmet ha altresì evidenziato la necessità di continuare con le demolizioni degli impianti esistenti e fatiscenti che potrebbero creare pericolo per i lavoratori e cittadini. Le stesse demolizioni potrebbero essere opportunità lavorative. Anche il sindaco Giuliani ha mostrato subito condivisione della problematica, dando disponibilità ad intervenire per la sicurezza della cittadinanza nonché dei lavoratori.