Calma calma con la trasferenza a Wecologistic
PIOMBINO 5 ottobre 2017 – C’è di tutto nella lettera che il sindaco di Piombino, Massimo Giuliani, ha mandato il 4 ottobre all’ Ato Rifiuti Toscana Sud, alla Regione Toscana, a Sei Toscana e ai sindaci della Val di Cornia. Il problema è quello del “procedimento autorizzativo impianto di trasferenza bacino Val di Cornia” e, in un colpo solo, il sindaco ha messo in mora sia Sei Toscana sia gli assessori all’ambiente dei Comuni di Piombino, Campiglia e San Vincenzo.
Vediamo con ordine.
Il 31 agosto scorso Sei Toscana, gestore dei rifiuti, ha predisposto una nota destinata all’Ato sud e alla Regione Toscana, arrivata a metà settembre solo per conoscenza ai Comuni, da cui si apprende che ci sarebbe un’azienda che si è offerta di sostituire RiMateria, la società a prevalente capitale pubblico nata dalle ceneri di Tap e Asiu per gestire in loco i rifiuti speciali, nell’effettuare il servizio di “trasferenza”, cioè l’operazione di scarico della spazzatura raccolta che viene poi ricaricata per l’ultimo viaggio agli impianti grossetani delle Strillaie e di Cannicci.
La nuova società è la Wecologistic, posseduta per il 22, 5% ciascuno da PERMARE di Piombino, ATI società cooperativa di Castelfiorentino, FUTURECO di Cascina, FORTI YACHTING PARTENEWRS di Porto Azzurro e per il 10% da FINCENTRO di Firenze, che ha per oggetto sociale attività di logistica e di rifiuti urbani, speciali, pericolosi e non pericolosi e che dispone di un’area demaniale a Piombino dove poter realizzare il nuovo impianto di stoccaggio.
L’assessore all’ambiente del Comune di Suvereto, Jessica Pasquini, aveva diramato subito un comunicato stampa sdegnato e preoccupato che tra l’altro poneva il problema del mancato coinvolgimento dei Comuni oltreché della commistione tra pubblico e privato che in questo modo si inseriva nel ciclo dei rifiuti solidi urbani: «Se prima di ora, come avvenuto per Suvereto, anche i Comuni di Campiglia, Piombino, San Vincenzo, Castagneto Carducci e Sassetta non sapevano nulla di questa operazione significa che un progetto simile è stato partorito senza coinvolgimento delle istituzioni comunali, aprendo uno scenario denso di preoccupazioni… Questo prefigurerebbe quindi una commistione tra servizio pubblico di gestione rifiuti solidi urbani e un’iniziativa di mercato relativa ai rifiuti speciali che, come sappiamo, vengono trasferiti dove è economicamente più conveniente».
Rispondevano subito all’unisono i tre assesori all’ambiente dei Comuni di Piombino, Campiglia e San Vincenzo (Marco Chiarei, Vito Bartalesi e Antonio Russo) che confutavano la Pasquini dicendo sostanzialmente che l’ingresso della società privata era conosciuto da tempo e che l’operazione era ottimale: «Nessuna emergenza rifiuti, l’unica emergenza è lo stato confusionale degli amministratori di Suvereto. Leggiamo con stupore sul Tirreno una nota dell’assessore di Suvereto, Pasquini, in merito al problema della trasferenza dei rifiuti solidi urbani a cura di Sei Toscana dalla Val di Cornia alle discariche grossetane. Il problema risale a circa un anno e mezzo fa ed è in fase di risoluzione da parte di Sei Toscana senza che ciò produca né un aggravio economico sulle bollette dei cittadini, e senza impatti ambientali degni di nota.…Chiaramente Sei Toscana si sta attrezzando per avvalersi di una stazione di trasferenza più economica e dunque è in corso una procedura alla luce del sole, nota da tempo ai Comuni, per avere un’impiantistica più conveniente».
Adesso arriva la nota del sindaco di Piombino che dice esattamente il contrario e cioé che
- il gestore unico ha assunto in autonomia, senza un preventivo confronto e consultazione dei sindaci della zona, la decisione di procedere alla realizzazione dell’impianto di trasferenza dei rifiuti urbani prodotti nel bacino della Val di Cornia, stabilendone peraltro la puntuale localizzazione,
- la scelta in ordine alla necessità e alla localizzazione di detto impianto deve essere preceduta da una adeguata analisi delle possibili opzioni alternative, anche al fine di valutarne preventivamente gli impatti di natura economico-finanziaria per i Comuni (in termini di incidenza sulla tariffa e di compartecipazione ad Ato sud),
- è necessario un attento approfondimento dal punto di vista giuridico-contrattuale e di legittimità di un eventuale affidamento delle attività di realizzazione/gestione dell’impianto di trasferenza ad un soggetto terzo (privato), perché trattandosi di una parte integrante del ciclo di gestione dei rifiuti urbani l’eventuale affidamento a soggetti terzi deve essere soggetto alla disciplina del codice dei contratti pubblici, così come previsto all’art. 15 del contratto di gara sottoscritto tra Ato e gestore unico.
In altre parole: i Comuni non ne sapevano niente, non è detto che la proposta sia conveniente, occorre una gara pubblica.
Smentita più rilevante non poteva esistere.
L’opinione dell’assessore Pasquini del Comune di Suvereto
È positivo che il sindaco di Piombino prenda posizione sulla questione della gestione dei rifiuti, riprendendo problemi già sollevati pubblicamente dal Comune di Suvereto. Lo fa con una nota del 4 ottobre indirizzata all’Ato e agli altri Comuni, nella quale evidenzia come il gestore Sei Toscana abbia preso in autonomia la decisione di realizzare un nuovo impianto senza coinvolgimento dei sindaci, con i quali avrebbe dovuto condividere fattibilità, localizzazione e costi. Nella stessa nota il sindaco critica l’intenzione di Sei di affidare direttamente le operazioni di “trasferenza” dei rifiuti alla ditta Wecologistic e chiede approfondimenti sulla legittimità di affidare a un soggetto privato terzo un’attività che è parte integrante del ciclo dei rifiuti urbani senza assoggettamento alla disciplina del codice dei contratti pubblici.
Qualche settimana fa infatti i Comuni della Val di Cornia avevano ricevuto una nota dal gestore del servizio rifiuti Sei Toscana da cui si apprendeva che un’azienda si era offerta di sostituire RiMateria, la società nata dalle ceneri di TAP e ASIU per gestire in loco i rifiuti speciali, nell’ effettuare il servizio di “trasferenza”, cioè l’operazione di scarico della spazzatura raccolta che viene poi ricaricata per l’ultimo viaggio all’impianto grossetano delle Strillaie.
In quell’occasione il Comune di Suvereto stigmatizzò sulla stampa come questo percorso fosse intrapreso senza il coinvolgimento dei Comuni e come l’affidamento di un servizio pubblico a una società privata che si occupa di rifiuti speciali aprisse scenari preoccupanti, in una già difficile organizzazione di area vasta che non garantisce efficienti strumenti per i Comuni per determinare scelte e indirizzi.
Oggi è dunque importante che il sindaco del principale Comune della Val di Cornia riprenda queste tematiche e dica di non essere stato coinvolto, mentre gli assessori all’ambiente dei Comuni di Piombino, Campiglia e San Vincenzo, che risposero a Suvereto, avevano polemicamente dichiarato di essere da tempo a conoscenza del progetto di affidare la trasferenza alla Wecologistic e che questo avrebbe comportando notevoli risparmi. O non sapevano niente o si erano dimenticati di informare i loro sindaci, in particolare quello di Piombino.
II sindaco di Piombino ha ragione a chiedere approfondimento e a porre certe questioni e mi unisco alle sue richieste e infatti anche io avevo chiesto l’apertura di una discussione pubblica sui rifiuti, un servizio importante e di impatto sul territorio e sui cittadini. Mi chiedo però come sia possibile che gli assessori Chiarei, Bartalesi e Russo siano stati a conoscenza di tutto il progetto e il sindaco Giuliani non ne fosse informato. È bene che si faccia chiarezza su questo.