Cambiaverso ovvero vicissitudini molto confuse
PIOMBINO 2 luglio 2016 — In questi giorni di intenso dibattito politico, a seguito dell’esito dei ballottaggi alle elezioni amministrative, apprendo dalla stampa le vicissitudini interne all’associazione Costa Toscana Cambiaverso. Storici fondatori decidono di lasciarla per avere “la libertà” di portare un contributo di cambiamento tra la gente comune. Gli altri (quelli rimasti) dichiarano che porteranno un “contributo propositivo e autonomo” fuori e dentro il PD.
Grande è la confusione sotto il cielo.
Nell’autunno scorso decisi di non aderire a Cambiaverso non per una scelta personale, come si è cercato di far credere, ma per una precisa scelta politica, presa insieme ad altri “renziani” del territorio. Proprio perché fin dall’inizio avevamo appoggiato le battaglie politiche per il rinnovamento della classe dirigente del PD, non ritenevamo giusti i presupposti con cui era nata quell’associazione. Cambiato il clima politico, non era più il momento di laceranti scontri, ma di assunzione di responsabilità e di unità nella condivisione di progetti per il bene dei territori.
E le sconfitte del PD in alcuni Comuni, anche toscani, nascono anche da questi conflitti interni.
Il tempo, devo dire, ci ha dato ragione se in questi giorni alcuni, che avevano condiviso con noi quelle battaglie, hanno deciso di uscire dall’associazione perché evidentemente non era il “luogo” adatto per dar voce a quella richiesta di cambiamento.
Curioso, però, constatare che ora chi decide di distaccarsene non riconosca di aver sbagliato allora ma, al contrario, accusi il PD locale al cui interno, si legge, gli spazi sono ridotti e il confronto bandito, trasformato in mera polemica personale.
Da alcuni mesi, ormai, sono vicesegretario della Federazione Val di Cornia-Elba e da allora gli aderenti a Cambiaverso hanno sistematicamente snobbato gli organismi del partito a cui appartengono. Quegli stessi organismi (segreterie, direttivi e direzioni) che sono le sedi di quel confronto fra idee che porta alla sintesi finale in una sana e costruttiva dialettica.
La nostra scelta di essere protagonisti di questa fase si fondava e si fonda sulla condivisione di un percorso di rinnovamento e di innovazione, su un nuovo modello di sviluppo per il nostro territorio, che punti alle diverse vocazioni, alla diversificazione economica e alla salvaguardia dell’ambiente. Un progetto aperto al confronto con i cittadini, gli iscritti e nell’amministrazione, impegnata a concretizzare questa visione attraverso la pianificazione territoriale. Nelle prossime settimane saremo impegnati nell’avvio della ripianificazione delle aree industriali che contribuiranno alla diversificazione coniugando sviluppo occupazionale, tutela ambientale e sinergia con le nuove attività del porto e con le aree per le piccole e medie imprese.
Accanto a questo necessario lavoro di adeguamento degli strumenti urbanistici e di ripensamento dell’immagine stessa della città, sarà rilanciato il coordinamento delle politiche di pianificazione e di governo del territorio della Val di Cornia tramite la redazione di un nuovo Piano Strutturale d’Area che fra i suoi obiettivi strategici prevederà una revisione del tema del turismo, motore di sviluppo economico, che sarà ripensato alla luce dei cambiamenti degli ultimi anni.
Sarà parallelamente avviata una rilettura del Regolamento Urbanistico per favorire occasioni di investimento e di sostegno alle imprese nei diversi settori dell’economia locale e la messa a punto di una strategia di promozione attiva dell’attuazione degli interventi.
Visione e concretezza. Ascolto e condivisione.
L’innovazione, quella vera, passa da qui.
Carla Maestrini, Vicesegretario Pd Federazione Val di Cornia-Elba