Campiglia: “grave irregolarità” nel consuntivo 2013
PIOMBINO 27 maggio 2015 - “La Sezione richiede che vengano assunti provvedimenti adeguati a garantire una puntuale e affidabile rilevazione delle poste vincolate nell’ambito della gestione di cassa. In assenza di tale corretta gestione, infatti, non solo si determina una rappresentazione non veritiera delle effettive consistenze di cassa ma, soprattutto, non vengono alla luce eventuali situazioni di precarietà del bilancio quali quelle che conseguono al ripetuto o costante utilizzo di fondi vincolati per il pagamento di spese correnti. Sintomo, questo, dell’impossibilità di finanziare le spese ordinarie con le risorse destinate alla generalità del bilancio”.
È uno dei passi più indicativi dell’esito dell’istruttoria della Corte dei Corti toscana sul bilancio consuntivo 2013 del Comune di Campiglia Marittima, finito nel mirino dell’organo di revisione e poi della Corte per “criticità o irregolarità gravi”.
Una vicenda che è venuta alla luce solo nel momento in cui l’ente ha inserito all’ordine del giorno del consiglio comunale un argomento riferito alla “Delibera numero 41/2015 Corte dei conti sezione controllo per la Toscana / provvedimenti”. I magistrati contabili hanno un sito nel quale la documentazione esiste e così con un paio di clic sono venute finalmente alla luce le risultanze di un’attività di controllo che non è recente (la conclusione dell’istruttoria è del 30 marzo scorso), che doveva obbligatoriamente essere pubblicata nell’albo pretorio telematico, cioè nel sito del Comune, a norma dell’articolo 31 del decreto legislativo 14 marzo 2013, numero 33, che non è invece mai stata resa nota, così come non è giunta alcuna comunicazione neanche ai consiglieri comunali circa la relazione del revisore dei conti da cui è partita l’istruttoria della Corte. Roba che verosimilmente si riferisce al 2014.
Come si evince dal passo della delibera della Corte dei Conti che abbiamo riportato all’inizio, il difetto riscontrato nel consuntivo comunale del 2013 attiene ad un medesimo filone, una fattispecie di irregolarità legata alla mancata destinazione delle entrate vincolate.
Per capire basta far riferimento ad un inciso citato dalla Corte riguardo ai proventi derivanti da sanzioni amministrative pecuniarie per violazione del codice della strada. Questo tipo di entrate è finalizzato al 50 per cento all’effettuazione di spese vincolate (per esempio utilizzabile per migliorare la viabilità). Nel 2013 il Comune ha incassato dalle multe della polizia municipale 670.353,40 euro che solo per 196.701,00 euro sono state vincolate e indirizzate ad iniziative indicate dalla legge. “Una somma quindi – puntualizza la Corte — inferiore al limite previsto”.
La conseguenza immediata, come rilevano i magistrati contabili, riguarda da un lato evidenti difetti nella “funzione di tutela degli equilibri di cassa attraverso il meccanismo che prevede esclusivamente una distinzione tra entrate che finanziano la generalità del bilancio e entrate destinate invece a specifici interventi” e dall’altro una non esatta composizione dell’avanzo di amministrazione e della quantificazione della quota vincolata e disponibile.
Come rimedio la Corte dei conti ha invitato il Comune a adottare, entro sessanta giorni, provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio. Dalle comunicazione dell’avvenuta sanatoria la Corte avrà trenta giorni per una successiva verifica.
Nella seduta del consiglio comunale, fissata per il 28 maggio, l’ente ha quindi previsto di adottare la citata delibera in risposta agli esiti dell’ istruttoria dei controllori.
Nella bozza dell’atto, consegnata prima dell’approvazione, vengono indicate due linee di condotta dell’amministrazione. Con la prima si dà atto del rilievo della Corte e si allega un prospetto in cui viene individuata la cassa vincolata a fine esercizio 2013 come richiesto dai magistrati contabili. Ovviamente la rideterminazione potrà avvenire, per mere ragioni pratiche, solo a fine 2014. Con la seconda linea di condotta il Comune annuncia che “non è necessario modificare il riparto dell’avanzo di amministrazione a chiusura del rendiconto 2013 in merito alla gestione dei proventi da sanzioni del Codice della strada”. La decisione dell’amministrazione comunale viene supportata sia da un pronunciamenti in sede Anci elaborato dall’associazione a seguito “dell’elevato numero di pronunce effettuate nei confronti dei Comuni toscani in merito alla quantificazione dei fondi vincolati” e sia da un pronunciamento della Corte dei conti lombarda che si muoverebbe, secondo il Comune, nella direzione scelta dall’ente per l’allocazione delle entrate vincolate. Ne risulterebbe che la somma vincolata, in merito alle entrate per violazioni del codice della strada (euro 196.7019) supererebbe di gran lunga i limiti determinati secondo le valutazioni addotte (chiarimenti Anci e Corte dei conti lombarda) che si fermano a 110.608,31 euro.