A Campiglia nuova legislatura ma vecchie abitudini
CAMPIGLIA 19 agosto 2014 — La legislatura del secondo mandato del Sindaco Soffritti è iniziata da poco ma già dai primi consigli comunali riemerge l’anomalia che ne ha contraddistinto la passata: la mancanza di una piena democrazia all’interno dell’istituzione e soprattutto nel funzionamento del Consiglio Comunale.
L’organo che dovrebbe avere una funzione propositiva e di controllo dell’attività della Giunta è gestito come un mezzo di mera ratifica di decisioni già prese in altre sedi.
La Giunta avvalendosi del premio di maggioranza che la legge elettorale gli attribuisce e da un regolamento, che la stessa forza politica si è approvato la passata legislatura, non permette un paritario confronto tra le forze politiche. Le minoranze devono confrontarsi in un contesto dove gli atti necessari per la discussione dei temi trattati nelle commissioni e nel Consiglio Comunale vengono trasmessi a volte incompleti o, come accade per gli emendamenti delle minoranze, neanche comunicati al resto dei consiglieri.
La conferenza dei Capigruppo, organo dal quale dovrebbe nascere la bozza dei temi da trattare in Consiglio Comunale, oggi viene convocata appena un giorno prima del Consiglio stesso, senza che i capigruppo abbiano la possibilità di intervenire per modificarne o integrare il contenuto. Le commissioni, che hanno la funzione di approfondimento, sono ridotte ad una riunione di mera esposizione di quello che verrà portato al voto in assemblea, in alcuni casi come nel bilancio previsionale 2014, non discutendo neanche gli atti essenziali (piano triennale delle opere pubbliche).
Il Regolamento prevede, inoltre che la comunicazione della convocazione del Consiglio Comunale possa avvenire cinque giorni prima della data della riunione e gli atti possano essere trasmessi tre giorni prima, in alcuni casi anche un solo giorno prima. Sono modalità e tempi assurdi di gestione di organi democratici che non permettono alle minoranze, ma in generale a tutti i consiglieri, di approfondire e di conoscere gli argomenti che verranno trattati e non permetto un reale coinvolgimento dei consiglieri comunali sui temi che devono essere votati. Non meno importante è la questione che riguarda la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte dell’amministrazione. Nello statuto del Comune di Campiglia non è prevista alcuna forma vera di coinvolgimento della popolazione, l’unico strumento previsto(il referendum popolare) è destituito della sua importanza dato che sono state sottratte materie importanti come l’urbanistica. Per queste ragioni le minoranze presenti in Consiglio Comunale, rappresentate dal Gruppo Movimento 5 Stelle Campiglia Marittima, Lista civica Comune dei Cittadini e Lista civica di Centro Destra Forza Italia, hanno deciso di presentare un ordine del giorno condiviso dove si chiede di iniziare un’opera di revisione dello Statuto e del regolamento del Consiglio Comunale che vada nella direzione di un maggior coinvolgimento dei cittadini e un miglior funzionamento degli organi amministravi. Una modifica che permetta di avere tutti gli atti necessari per la conoscenza del tema in discussione, già nelle commissioni, e con un congruo tempo per approfondirli; che la conferenza dei capigruppo sia convocata quando l’ordine del giorno del Consiglio non sia stato già deciso a priori; che lo statuto permetta forme di partecipazione vere per i cittadini. Iniziare questo percorso di revisione sarebbe un segnale per le minoranze e per i cittadini che l’amministrazione è disposta ad una seria condivisione delle scelte.
Al fine di affrontare il prima possibile la discussione del precedente o.d.g. e di altre numerose mozioni, le forze di opposizione si sono appellate all’art. 38 del regolamento di funzionamento del consiglio comunale il quale prevede che 1/5 dei consiglieri possa convocare la seduta che verrà fissata dal sindaco entro 20 giorni dalla richiesta.
Movimento Cinque Stelle Campiglia M.ma , Lista civica Comune dei Cittadini,
Lista civica di Centro Destra Forza Italia