Più tasse e spese ordinarie, meno investimenti
CAMPIGLIA 24 aprile 2015 — È un altro bilancio lacrime e sangue quello presentato dalla Giunta di Campiglia. Mentre in consiglio l’assessore Ferroni si affretta ad affermare che sono stati mantenuti i servizi e ridotte le spese, se si vanno a verificare le cifre non è proprio così. Vediamo i numeri.
Le entrate tributarie (le tasse che pagheranno i cittadini) aumentano anche quest’anno (+5%) dopo che nel bilancio precedente erano aumentate del 23%, rimangono invariate Imu, Tari e Irpef , che erano a livelli altissimi, aumenta la retta per il trasporto scolastico. Quest’anno la quota pro capite di tasse comunali sarà di 650€. Sul versante spese il panorama è anche peggio.
La spesa corrente, cioè la spesa della normale gestione del Comune aumenta del 13% rispetto al rendiconto 2013; aumentano soprattutto le spese di beni di consumo (+52%). Calano i fondi per la manutenzione stradale, per l’agricoltura e per lo sviluppo economico.
Cala invece la spesa per investimenti segno evidente di un paese fermo che non ha idee e non ha progetti per il suo territorio. Ma le tristi note non si fermano qui. A fronte delle continue richieste di tasse ed imposte che il Comune chiede ai propri cittadini, il piano triennale delle opere pubbliche è l’emblema del “non fare”. Tutte le principali opere sono posticipate al terzo anno e molte di queste non hanno copertura finanziare per stessa ammissione della Giunta. Persino la vendita (per farci negozi e abitazioni) e la costruzione del nuovo complesso scolastico Marconi, tanto sbandierato e caldeggiato dal sindaco, sono procrastinati al 2017, segno evidente che è un intervento di dubbia fattibilità che difficilmente vedrà la sua realizzazione. Intanto l’istituto ha urgente bisogno di manutenzione: i cittadini paghino le tasse, per la ristrutturazione si vedrà.
* Daniele Scafaro è capogruppo del Comune dei Cittadini nel Consiglio Comunale di Campiglia