A Campiglia primi ritocchi alla Tari ma futuro incerto
CAMPIGLIA 4 aprile 2018 — Non è stato un percorso facile quello affrontato dal Comitato Abbasso la Tari che ha portato, dopo la discussione in consiglio comunale a Campiglia il 21 marzo, alla delibera sulle nuove tariffe della Tari, l’imposta sul servizio dei rifiuti, relativa all’anno 2018 per le utenze domestiche e non domestiche. Certamente tutti ricordano quanto clamore abbiano destato gli aumenti del costo del servizio rifiuti per le aziende negli ultimi due anni, precisamente del 50% rispetto al 2015, creando preoccupazione in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, tenendo conto anche del peggioramento del servizio stesso. Per questo si è formato un Comitato nel nostro Comune che ha richiesto a gran voce una diminuzione delle tariffe, l’aggiunta di categorie alla modesta varietà degli anni passati e la riapertura del centro di raccolta per le partite Iva. Siamo arrivati a questi risultati nonostante la negazione di due consigli comunali aperti al Comitato (decisione di cui ad oggi non ci è stata peraltro data una risposta e una motivazione formale) e numerosi accessi agli atti per avere le percentuali di ripartizione dei costi fra utenze domestiche e non. In merito a questo l’amministrazione sostiene di aver spostato la ripartizione da 50% e 50% a 53% sulle utenze domestiche e 47% sulle aziende, in modo da alleggerire anche di poco il costo su questa categoria esageratamente vessata. Non si può negare che l’amministrazione abbia fatto dei passi per accontentare le richieste degli esercenti, diminuendo le tariffe: le percentuali vanno da un minimo dello 0,44% ad un massimo del 39,88%. È stato applicato un aumento minimo soltanto per una categoria, il resto godrà, appunto, di una bolletta meno costosa, anche se mediamente poco sensibile. Ribadiamo che si tratta di un ritocchino applicato a tariffe aumentate in maniera insostenibile e inaccettabile negli ultimi due anni. Inoltre sono state aumentate le categorie che passano dalle 17 dell’anno scorso alle 30, dando così l’opportunità a molte aziende di pagare in maniera più adeguataper l’attività svolta e quindi per i rifiuti relativamente prodotti. Per le aziende poi sarà di nuovo possibile scaricare i rifiuti al centro di raccolta in via Sardegna a Venturina, escluso ovviamentequelli pericolosi e i codici CER 17. Resta l’amarezza per quello che è accaduto negli scorsi anni: aver pagato tariffe relative a categorie non perfettamente congrue all’attività svolta, solo perché la nostra amministrazione aveva deciso di proporne un numero limitato, evidentemente senza valutare le aziende operanti sul proprio territorio e quindi senza andare incontro a tutte le esigenze. E resta l’insoddisfazione per il numero alto di utenze non censite o morose che creano un danno a tutta la comunità, diminuendo la base imponibile dell’imposta. Questo sempre per effetto di una indubbia negligenza di chi ci amministra, facendo venire meno il senso di equità e controllo. Sono state fatte promesse in questa direzione, verifiche incrociate, invio di questionari e richiesta di morosità retroattive. Ma di tutto questo l’effetto lo vedremo in un periodo purtroppo non immediato. Relativamente invece al tipo di scelte da intraprendere per la gestione futura dei rifiuti, non abbiamo ricevuto nessun tipo di indicazione. La raccolta differenziata resta un concetto utopico poiché siamo al 32,76% e quindi dimostriamo un’incapacità totale di effettuarla e anche di educarla. Si aggiunge l’incognita dell’accordo con Ato Sud, che prevede un adeguamento tariffario annuo di 250mila euro che il nostro Comune ha chiesto di sospendere momentaneamente. Dobbiamo quindi attendere di vedere se la sospensione sarà definitiva o semplicemente rinviata all’amministrazione che verrà dopo le elezioni del 2019. Nonostante i tre importanti obiettivi raggiunti sopradescritti, continueremo fortemente a lavorare per avere un Comune sostenibile, con tariffe eque e un sistema di gestione dei rifiuti efficiente.
Comitato Abbasso la Tari