Campiglia: un brutto regolamento edilizio

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CAMPIGLIA 15 giug­no 2015 — Dal pun­to di vista del meto­do, la elab­o­razione del nuo­vo Rego­la­men­to Edilizio, rap­p­re­sen­ta un pas­so indi­etro per quan­to riguar­da il coin­vol­gi­men­to dei cit­ta­di­ni nel­la definizione di uno stru­men­to fon­da­men­tale nel­la ges­tione del ter­ri­to­rio quale è appun­to il Rego­la­men­to Edilizio.
Se infat­ti il vigente Rego­la­men­to era sta­to redat­to in maniera uni­taria per i Comu­ni di Campiglia, Piom­bi­no, San Vin­cen­zo, Suvere­to e Sas­set­ta, il nuo­vo rego­la­men­to viene oggi fat­to dal solo Comune di Campiglia. Questo dimostra che non c’è alcu­na inten­zione di lavo­rare in maniera uni­taria tra comu­ni del­la Val di Cor­nia quan­do invece anche il nuo­vo piano pae­sag­gis­ti­co regionale spinge a real­iz­zarla.
Sem­pre dal pun­to di vista del meto­do, si con­tin­ua a con­sid­er­are i cit­ta­di­ni inca­paci di inten­dere e di vol­ere sen­za il tramite dei tec­ni­ci. Così, se da una parte ven­gono introdotte sem­pli­fi­cazioni tali da fare a meno dei tec­ni­ci, questi sono sta­ti i soli a essere sen­ti­ti e infor­mati. Dal­la pro­pos­ta di delib­era si apprende che sono sta­ti inter­pel­lati gli ordi­ni, il col­le­gio geometri e le asso­ci­azioni vena­to­rie (sic!). I sem­pli­ci cit­ta­di­ni, le asso­ci­azioni cul­tur­ali, le asso­ci­azioni di cat­e­go­ria, e quan­ti rap­p­re­sen­tano la soci­età civile sono sta­ti total­mente esclusi da ogni con­fron­to.
La pub­bli­cazione sul sito dal 13 mag­gio, l’ul­ti­ma è del 21, non può gius­ti­fi­care una così este­sa man­can­za di coin­vol­gi­men­to, di infor­mazione e di parte­ci­pazione su un atto che, al pari del Rego­la­men­to Urban­is­ti­co, è prob­le­ma di tut­ti e non solo di qualche deci­na di tec­ni­ci oper­an­ti nel solo Comune di Campiglia e dei cac­cia­tori.
A ulte­ri­ore dimostrazione del­l’ar­ro­gan­za e scarsa democrazia di ques­ta ammin­is­trazione, va sot­to­lin­eato il fat­to che alla IV Com­mis­sione Con­sil­iare è sta­ta data pos­si­bil­ità di avere chiari­men­ti il 18 mag­gio su un testo di 189 pagine oltre agli alle­gati, uffi­cial­iz­za­to sul sito cinque giorni pri­ma: il 13 mag­gio.
Infine risul­ta che la IV Com­mis­sione , che evi­den­te­mente con­ta meno di zero, è sta­ta infor­ma­ta, “a tito­lo di mera comu­ni­cazione”, del testo finale del Rego­la­men­to il 10 Giug­no: una set­ti­mana pri­ma di andare in Con­siglio Comu­nale.
Se dal pun­to del meto­do la definizione del nuo­vo Rego­la­men­to Edilizio è un fal­li­men­to per quan­to riguar­da la parte­ci­pazione e la inter­co­mu­nal­ità, dal pun­to di vista dei con­tenu­ti, la tan­to van­ta­ta sem­pli­fi­cazione è decisa­mente e qua­si esclu­si­va­mente ridot­ta al dare via lib­era alle voglie dei cac­cia­tori e ai desideri dei pro­pri­etari di case con gia­r­di­ni, di fare lib­era­mente e sen­za alcu­na pre­scrizione for­male, piscinette, casot­ti­ni in leg­no fino a mq. 10 (una vera e pro­pria stan­za che poco a a che fare con un depos­i­to di attrezzi per il gia­r­di­nag­gio), bar­be­cue, cuc­ce e nanet­ti, fino a coprire il 20% del gia­rdi­no , cioè in alcu­ni casi a rad­doppi­are la super­fi­cie occu­pa­ta dal­la casa stes­sa. Il risul­ta­to sarà sicu­ra­mente un pro­lif­er­are di annes­si che con­tribuiran­no al già pesante dis­or­dine urbano.
Se da una parte poi è sta­to introdot­to la pos­si­bil­ità di real­iz­zare bag­ni per hand­i­cap­pati non esclu­si­va­mente den­tro all’e­ser­cizio com­mer­ciale, e quin­di di tute­lare meglio il cen­tro stori­co e non solo, dal­l’al­tro si con­tin­ua a pre­tendere il nul­la osta del­la ASL per inter­ven­ti sul­l’e­sistente quan­do i locali non rispet­tano gli stan­dard vigen­ti per le nuove costruzioni. In molti comu­ni del­la Toscana è suf­fi­ciente la dichiarazione del tec­ni­co prog­et­tista sul non peg­gio­ra­men­to delle con­dizioni igien­i­co-san­i­tarie. Questo per­me­t­terebbe di risparmi­are un mese di tem­po nel­l’e­s­ple­ta­men­to di certe pratiche e per­me­t­terebbe di alleg­gerire il lavoro del­la ASL stes­sa.
A questi esem­pi si può aggiun­gere anco­ra la man­ca­ta definizione dei ter­mi­ni “pre­cario” “tem­po­ra­neo”, “esi­gen­ze di con­ti­nu­ità tem­po­rale” ripor­tate nel­l’art. 12 e che nel­la loro inde­ter­mi­natez­za potran­no portare a casi di scem­pio urban­is­ti­co come è avvenu­to per il Vil­lag­gio “Paradù” di Dono­rati­co.
E anco­ra, se si entra nel mer­i­to delle Com­mis­sioni, è estrema­mente scon­sigli­a­bile che i mem­bri esterni delle Com­mis­sioni duri­no in car­i­ca cinque anni pro­ro­ga­bili a dieci. Come in tan­ti altri Comu­ni il ricam­bio deve essere più fre­quente (ogni due anni) anche per per­me­t­tere un ricam­bio di idee nel­l’af­frontare e val­utare le mod­i­fi­cazioni del ter­ri­to­rio e del pae­sag­gio.
Questi sono solo esem­pi dei tan­ti pun­ti che andreb­bero anco­ra dis­cus­si e appro­fon­di­ti, insieme per esem­pio alla facil­ità o meno di accedere alla ban­ca dati di tutte le pratiche edilizie fin dal momen­to del­la pre­sen­tazione.
Nel com­p­lesso il giudizio del Comi­ta­to per Campiglia sul nuo­vo Rego­la­men­to edilizio è neg­a­ti­vo e ci mer­av­iglia la man­can­za di reazioni delle oppo­sizioni di fronte ad uno stru­men­to così impor­tante e le cui ricadute neg­a­tive andran­no avan­ti per anni.
Tut­ti i prece­den­ti ci con­vin­cono che a Campiglia ques­ta sia una battaglia per­sa e che il nuo­vo Rego­la­men­to Edilizio ver­rà approva­to .
Siamo con­vin­ti che solo il giorno in cui la Regione Toscana si doterà di un Rego­la­men­to edilizio uni­co per tut­ti i Comu­ni, si potrà avere una dis­cus­sione seria e si potrà par­lare di par­ità di dirit­ti e doveri dei cit­ta­di­ni.

Comi­ta­to per Campiglia
Arch. Alber­to Pri­mi

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