Carbone e saldo ambientale positivo
PIOMBINO 4 settembre 2014 — Il confronto sulla ipotesi di centrale elettrica a carbone torna alla ribalta sostenuto anche dal Presidente della Regione Rossi e dal Sindaco di Piombino Giuliani. Si parla di salute al primo posto come condizione per dire si ad una ipotesi costruttiva, comunque da confrontare con i cittadini. A prima vista l’approccio sembrerebbe positivo ma dal mio modesto punto di vista non è così, anzi è ancora rivolto indietro e non propone niente di livelli avanzati sul governo del territorio e della sua economia. Di fatto si continua a prendere l’economia come un carciofo, una foglia alla volta, trascurando in maniera colpevole che se vogliamo guardare avanti e ad una economia che sia davvero non inquinante e sostenibile dal punto di vista ambientale, dobbiamo avere la capacità di convocare un tavolo programmatico importante che coinvolga l’area, minimo la Val di Cornia, meglio anche con l’Isola d’Elba e le Colline Metallifere, per confrontare una programmazione del futuro che sappia individuare tutte le risorse presenti e utilizzabili, per una nuova economia diversificata e che esalti il valore ambientale delle celte che possiamo mettere in campo.
Il carbone, mi sia permesso, lo considero argomento vecchio e nonostante nuove tecnologie dichiarate, lo ritengo fonte di inquinamento che dobbiamo fare di tutto per evitarlo. Comunque se la mia tesi, fosse malauguratamente in minoranza, vorrei ricordare che comunque la eventuale decisione non spetta solo al comune di Piombino, ma a tutto il territorio, vorrei ricordare che negli anni ottanta al momento delle riflessioni e studi sulla proposta del carbone a Torre del sale, gli specialisti ci comunicarono che l’inquinamento possibile sarebbe iniziato da circa quindici chilometri di distanza dalla centrale, perché il pennacchio (la punta delle ciminiere di scarico fumi) sarebbe stato trasportato dal vento per depositarlo a terra non prima di quella distanza. È quindi ovvia la necessità di coinvolgimento degli altri comuni ma è anche coerenza sulla teoria di una sovra-comunalità che da troppo tempo è decantata ma pochissimo attuata.
Walter Gasperini