Caso Punti Blu, ovvero un Comune irresponsabile

· Inserito in Spazio aperto
Francesco Ferrari

PIOMBINO 13 mar­zo 2019 — L’ennesimo giudizio sul­la cat­ti­va ges­tione di questo Comune a gui­da Pd arri­va dal Tar Toscana che, recen­te­mente, ha accolto il ricor­so di un pri­va­to che ave­va infrut­tu­osa­mente parte­ci­pa­to alla pro­ce­du­ra di asseg­nazione di uno dei Pun­ti Blu pre­visti dall’amministrazione comu­nale, per l’esattezza quel­lo in local­ità Barat­ti.
Tut­ti e cinque i Pun­ti Blu, luoghi in cui svol­gere attiv­ità di noleg­gio di let­ti­ni ed ombrel­loni nonché di attrez­za­ture sportive per attiv­ità bal­n­eari, era­no sta­ti asseg­nati dal Comune. Il Tri­bunale ammin­is­tra­ti­vo, accoglien­do il ricor­so, ha dichiara­to erra­ta la pro­ce­du­ra segui­ta dall’amministrazione comu­nale; sec­on­do i giu­di­ci ammin­is­tra­tivi, infat­ti, quel­la pro­ce­du­ra – uguale per tut­ti e cinque i pun­ti Blu – ha vio­la­to i prin­cipi comu­ni­tari di con­cor­ren­zial­ità; per­al­tro il Tar ha evi­den­zi­a­to che era sta­to pro­prio il Comune di Piom­bi­no, nel pro­prio rego­la­men­to, a prevedere l’assegnazione dei pun­ti blu attra­ver­so una pro­ce­du­ra ad evi­den­za pub­bli­ca che, come noto, deve rispettare i prin­cipi di pub­blic­ità, trasparen­za e par­ità di trat­ta­men­to. Ed invece, nel caso di specie, il Comune ha con­sen­ti­to, dopo la pub­bli­cazione, quin­di la vis­i­bil­ità per tut­ti, di una pri­ma doman­da con tan­to di prog­et­ti alle­gati, che le altre domande arrivassero in plichi aper­ti, per­tan­to vis­i­bili, per poi dettare suc­ces­si­va­mente i cri­teri di attribuzione del pun­teg­gio, poten­dosi così in via ipotet­i­ca facil­itare un offer­ente tra i tan­ti.
Quel che ci pare ancor più grave, tut­tavia, è che l’amministrazione comu­nale, dopo la sen­ten­za di annul­la­men­to dell’assegnazione, lun­gi dal rispettare la deci­sione dei mag­is­trati e indire un ban­do, si è lim­i­ta­ta a prevedere l’impugnazione del­la sen­ten­za di pri­mo gra­do al Con­siglio di Sta­to. Così facen­do, al di là delle ulte­ri­ori spese legali da sostenere con sol­di pub­bli­ci, si nega a tut­ti col­oro che ave­vano pre­sen­ta­to le domande di asseg­nazione, e spe­so sol­di per questo, di ved­er­si giu­di­cati con cri­teri di evi­den­za pub­bli­ca, rin­vian­do a chissà quan­do la definizione di ques­ta vicen­da.
Di pro­cedere con un giudizio leale e legit­ti­mo evi­den­te­mente a questo Comune non inter­es­sa un bel niente, come del resto non inter­es­sano le aspet­ta­tive di lavoro dei gio­vani che ave­vano pre­sen­ta­to le domande.  Un ulte­ri­ore esem­pio di irre­spon­s­abil­ità ammin­is­tra­ti­va, di ammin­is­tra­tori chiusi nel Palaz­zo e lon­tani dal­la realtà quo­tid­i­ana.
Anche per questo Piom­bi­no ha bisog­no del cam­bi­a­men­to.

Una risposta a “Caso Punti Blu, ovvero un Comune irresponsabile”

  1. Vincenzo says:

    Rib­altare il “pen­siero comune” che ha gov­er­na­to questo faz­zo­let­to di Toscana inin­ter­rot­ta­mente dal dopoguer­ra è e sarà impre­sa ard­ua ed impro­ba, anche per­chè non basterà “tagliare la tes­ta” alla giun­ta ma dovrà essere riv­is­to tut­to il sis­tema ammin­is­tra­ti­vo sin dalle sue fon­da­men­ta. Il “laiss­er faire” mat­u­ra­to in 75 anni ha por­ta­to molti ammin­is­tra­tivi a con­sid­er­are la “cosa pub­bli­ca” come pro­pria e a pie­gar­la alla bisogna. Gli strafal­cioni legali ammin­is­tra­tivi privi di ogni log­i­ca sono lì e par­lano da soli e la doman­da se è incom­pe­ten­za o fur­bizia è pura retor­i­ca.

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