Cave: il Comune non ha cambiato le carte in tavola
CAMPIGLIA 29 maggio 2017 — In consiglio comunale a Campiglia Marittima è stata approvata la delibera di avvio del procedimento di variante urbanistica per adeguare i piani urbanistici del Comune di Campiglia al Piano provinciale delle attività estrattive e consentire la fine dei piani di coltivazione già approvati.
Ciò che il consiglio ha approvato è l’inizio di un procedimento che prende avvio da due elementi, coerentemente con quello che il Comune ha sempre affermato.
Il primo deriva dall’obbligo che ha il Comune di rispettare il Piano provinciale delle attività estrattive per cui dovremo rivedere la cartografia e le norme interessate.
Il secondo non è altro che il primo passaggio formale derivante dall’accordo scaturito dal tavolo di crisi di alcuni mesi fa (novembre 2016) firmato da Comune, Regione, Sindacati, Cna e Azienda Cave di Campiglia, in cui sono stati definiti alcuni punti fermi.
“Si consente solo la fine dei piani di coltivazione già approvati – affermato la sindaca — non c’è nessuna aggiunta di metri cubi, ma solo la coltivazione e il ripristino del piano che non è possibile completare entro i termini fissati. Sarà comunque fatta una nuova valutazione e laddove è possibile saranno apportati miglioramenti ambientali nell’escavazione”.
In questo modo, come ha argomentato Soffritti, il ripristino della collina è assicurato così come la continuità dell’occupazione, con l’impegno da parte delle istituzioni di definire, negli imminenti piani regionali delle cave, il ruolo delle attività estrattive in Val di Cornia.
“È necessario – ha concluso Soffritti — tener conto del materiale di riuso che dalle nostre parti deve rappresentare una priorità, negli usi che evitano di utilizzare materiale vergine e nel frattempo bonificare aree che possiamo restituire alla produzione è stata la nostra priorità e non di altri”.
UFFICIO STAMPA COMUNE DI CAMPIGLIA
(Foto di Pino Bertelli)