Cave di ghiaia: sconsiderate autorizzazioni
CAMPIGLIA 13 maggio 2014 — Le notizie delle indagini della Magistratura sulle attività abusive di escavazione di ghiaie sul Milia, apparse ieri sulla stampa locale, confermano le denunce già fatte da tempo dal circolo PD di Venturina che in questi anni ha dedicato competenze ed energie a questa questione; sono stati fatti prelievi delle acque, sopralluoghi nelle zone delle cave, prodotti documenti e sollecitazioni a più soggetti competenti. Quegli scavi, oltre a ridurre l’apporto di sabbie sulla costa, hanno distrutto gli alberi presenti nell’alveo che hanno l’importante funzione di rallentare la violenza delle acque durante le piene. Ma i danni provocati dalla sconsiderata attività autorizzativa del Comune di Monterotondo sono ben maggiori.
In questi anni sono state autorizzate quattro gigantesche cave di ghiaia nell’alveo del Cornia e è stato consentito il lavaggio del materiale escavato con le acque del fiume senza neppure una Valutazione di Impatto Ambientale. E’ così che le acque di lavaggio, cariche di limi ed argille in sospensione, sono state scaricate nel Cornia, con il pieno consenso del Comune di Monterotondo, con conseguente impermeabilizzazione dell’alveo e riduzione del naturale processo di ravvenamento delle falde idriche della Val di Cornia .
Più volte abbiamo denunciato la superficialità con la quale è stato diretto il Comune di Monterotondo dalla prima, e speriamo ultima, amministrazione comunale espressione di una “lista civica” che non ha nessuna visione territoriale dei beni naturali e li gestisce in modo miope e campanilistico a scapito delle altre parti del territorio.
Siamo a chiedere, come ormai facciamo da qualche anno, che le autorizzazioni rilasciate dal Comune di Monterotondo per le cave di ghiaia in Cornia siano sottoposte a VIA e che sia completamente proibito il rilascio delle melme nel fiume che siano ripristinati i naturali processi di ravvenamento delle falde e che siano utilizzate acque superficiali di ottima qualità e perfettamente potabili per gli usi potabili nella Val di Cornia. Questo potrà portare a ripristinare i livelli della falda idrica della Val di Cornia per dare più acqua dolce all’agricoltura e renderla disponibile per nuove industrie, tra cui quelle per la trasformazione e lavorazione dei prodotti agricoli della nostra zona. L’acqua è un bene naturale ma anche una leva importante per lo sviluppo del nuovo lavoro e non può essere lasciata nelle mani di “liste civiche” che, per loro natura, hanno una visione circoscritta, limitata e parziale del territorio che li circonda.
Circolo PD Venturina