Cave e residenze turistiche argomenti proibiti

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Alberto Primi

CAMPIGLIA 4 agos­to 2016 — Comu­ni­co di aver pre­sen­ta­to al Sin­da­co di Campiglia le mie dimis­sioni dal Comi­ta­to per la Parte­ci­pazione pre­vis­to dal prog­et­to parte­ci­pa­ti­vo “Fac­ciamo cen­tro insieme” del quale ero sta­to nom­i­na­to mem­bro in rap­p­re­sen­tan­za “del volon­tari­a­to e dei comi­tati cit­ta­di­ni “.
La ragione prin­ci­pale delle dimis­sioni è da trovare in un caso lam­pante di CENSURA POLITICA avvenu­ta nel­la for­mu­lazione del ques­tionario mes­so a pun­to, dopo il fal­li­men­to del­la pri­ma palestra del­la parte­ci­pazione, e che in questi giorni viene invi­a­to ai res­i­den­ti del cen­tro stori­co per­ché scel­gano quali sono le pro­poste più valide da attuare per riv­i­tal­iz­zar­lo e riqual­i­fi­car­lo.
Nel ques­tionario ven­gono ripor­tate tutte le pro­poste con l’esclusione di due :

  • Accel­er­are lo sta­to di rinat­u­ral­iz­zazione delle cave,
  • Elim­inare la pre­vi­sione con­tenu­ta nel Rego­la­men­to Urban­is­ti­co di real­iz­zazione di una strut­tura di tipo ricetti­vo ( RTA) alla Fonte di Sot­to.

Due temi sui quali il comi­ta­to si è bat­tuto da sem­pre e che sono causa e ris­chio di dis­truzione di quel pae­sag­gio pre­gia­to nel quale è inseri­ta Campiglia e nel­la quale sarebbe aus­pi­ca­bile poten­ziare il tur­is­mo di qual­ità che si meri­ta.
Le gius­ti­fi­cazioni del Comune sul­la elim­i­nazione dei due pun­ti sono risul­tate asso­lu­ta­mente ris­i­bili :

  • per le Cave, pri­ma si è det­to che non riguar­da­vano il cen­tro stori­co (come se lo scem­pio pae­sag­gis­ti­co da loro causato non fos­se una causa fon­da­men­tale di scarsa attrat­tiv­ità), poi che il tema era trop­po del­i­ca­to per essere trat­ta­to in maniera approssi­ma­ta;
  • per l’edificabilità alla Fonte di Sot­to è sta­to rispos­to che il R.U. è in sca­den­za e che non essendo­ci richi­este in atto era inutile par­larne. Come se in futuro non potesse essere ripro­pos­ta l’edificabilità del­la zona!

In prat­i­ca i cit­ta­di­ni che lo volessero non potran­no far conoscere la loro opin­ione in mer­i­to.
Durante il per­cor­so parte­ci­pa­ti­vo sono sta­to pre­sente a tutte le riu­nioni por­tan­do il con­trib­u­to del Comi­ta­to per Campiglia sia nel­la fase di indi­vid­u­azione dei prob­le­mi, a cui le pro­poste dei soci e ami­ci del Comi­ta­to han­no dato un forte con­trib­u­to, che nel­la scelta dei nomi “degli infor­ma­tori chi­ave”.
Poiché la fun­zione del Comi­ta­to del­la Parte­ci­pazione è anche quel­la di aval­lare la rego­lar­ità del proces­so parte­ci­pa­ti­vo, non mi sen­to più di svol­gere questo ruo­lo di fronte a un caso di cen­sura polit­i­ca che mette in dis­cus­sione il sen­so stes­so di proces­so parte­ci­pa­ti­vo che non è più tale quan­do si met­tono palet­ti e lim­i­ti ingius­ti­fi­ca­bili.

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