Cave: il Comune verso osservazioni al piano

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CAMPIGLIA MARITTIMA 3 otto­bre 2019 — Un per­cor­so con­di­vi­so e il più pos­si­bile allarga­to con le forze politiche e la cit­tad­i­nan­za, per andare a pre­sentare, sca­den­za fis­sa­ta il 20 otto­bre, le osser­vazioni del Comune di Campiglia Marit­ti­ma al Piano regionale delle cave adot­ta­to dal­la Regione Toscana. Ques­ta mat­ti­na la sin­da­ca Alber­ta Tic­ciati ha trac­cia­to il quadro alla stam­pa antic­i­pan­do anche che, già dal prossi­mo con­siglio comu­nale, l’argomento sarà affronta­to in quel­la sede attra­ver­so la dis­cus­sione dei doc­u­men­ti che i grup­pi con­sil­iari han­no chiesto di inserire all’ordine del giorno. La lin­ea per Tic­ciati è chiara: andare all’esaurimento dei quan­ti­ta­tivi di escav­azione già autor­iz­za­ti, in sin­to­nia con quan­to da tem­po pre­vis­to nei doc­u­men­ti del­la pas­sa­ta ammin­is­trazione, in ulti­mo in ordine di tem­po, nel piano strut­turale ad oggi pron­to sulle scrivanie dei sin­daci Tic­ciati e Fer­rari, in atte­sa di conoscere la volon­tà polit­i­ca del Comune di Piom­bi­no. Tic­ciati ha ril­e­va­to che “Il Comune si è atti­va­to ver­so la Regione invian­do i pro­pri con­tribu­ti fin dal­la fase di stu­dio nel 2017 per la redazione del nuo­vo Piano strut­turale e poi nel 2018 per la definizione del Piano regionale delle cave chieden­do alla Regione di isti­tuire un tavo­lo di con­fron­to e appro­fondi­men­to per la Val di Cor­nia nel quale lavo­rare ad uno stu­dio appro­fon­di­to del ter­ri­to­rio, dei suoi bisog­ni, delle sue tipic­ità e crit­ic­ità, lavo­ran­do non soltan­to alla dimin­uzione dell’utilizzo di mate­ri­ale vergine di cava, ma anche all’investimento in sis­te­mi di bonifi­ca e pro­duzione di mate­ri­ali di rici­clo da sos­ti­tuire almeno parzial­mente ai mate­ri­ali vergi­ni (tavo­lo non for­ma­to, così come non sono sta­ti pre­si in con­sid­er­azione gli stu­di inviati)”.
Oggi ci tro­vi­amo di fronte ad un Piano regionale delle cave adot­ta­to che sti­ma un fab­bisog­no nell’arco ven­ten­nale di 21.669.820 metri cubi di mate­ri­ali da scav­are sud­di­vi­so tra Campiglia e San Vin­cen­zo nei giaci­men­ti di Mon­te­calvi, che rap­p­re­sen­ta il 60% del fab­bisog­no regionale. A con­ti fat­ti per il Comune di Campiglia, rispet­to ai dati dei quan­ti­ta­tivi del­lo stori­co in pos­ses­so dell’ente degli ulti­mi 10 anni, questi numeri non sono com­pat­i­bili con un fab­bisog­no ven­ten­nale ma trenten­nale e questo è già un pun­to forte­mente criti­co del piano. Da sot­to­porre all’attenzione del­la Regione Toscana con le osser­vazioni è la recente dichiarazione d’interesse nazionale di sette siti all’intero del par­co archeominerario di San Sil­ve­stro recen­te­mente vara­ta dal MIBAC che pone un vin­co­lo atten­zio­nan­do la crit­ic­ità del­la vic­i­nan­za tra siti tute­lati e cave, e indi­can­do come aus­pi­ca­bile l’apertura di un allarga­men­to di tale tutela anche alle lim­itrofe aree pri­vate che pos­seg­gono medes­i­mi carat­ter­is­tiche e tipic­ità.
Rispet­to al pas­sato quan­do la Regione trac­cia­va una cor­nice nor­ma­ti­va e il piano era defini­to dalle province, adesso il tut­to è com­pe­ten­za del­la Regione che indi­vid­ua giaci­men­ti ed escav­azioni in base fab­bisog­no regionale sti­ma­to.
Tut­ti questi temi saran­no ogget­to delle osser­vazioni e saran­no illus­trati alla cit­tad­i­nan­za in un’assemblea pub­bli­ca nelle prossime set­ti­mane, pri­ma quin­di dell’invio alla Regione.

Uffi­cio stam­pa Comune di Campiglia

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