Cda Asiu, Olmo resta per un anno e anche gratis
PIOMBINO 21 luglio 2015 – Il progetto di rilancio dell’Asiu, così come è stato esposto dal nuovo Cda, non è una cosuccia, che, al di là delle valutazione particolari, possa essere concepita con limitazioni temporali che si esauriscano nei giro di 365 giorni. Al riguardo c’è da domandarsi se il presidente Valerio Caramassi avrebbe accettato l’incarico nel caso in cui qualcuno gli avesse imposto di operare e magari di risolvere tutto in un anno.
Questa banale premessa serve a capire la portata dell’ultimo comunicato, firmato da due soli dei sei sindaci dei Comuni presenti nell’assemblea di Asiu, con il quale si dà una risposta al caso del vicepresidente appena nominato Carlo Olmo.
Come è noto, anche dagli articoli dedicati da Stile libero sull’argomento, Carlo Olmo è un pensionato e come tale, per la legge di riforma della pubblica amministrazione, firmata un anno fa dal ministro Madia, non può assumere incarichi nel Cda di società pubbliche come è appunto Asiu. Il divieto è tassativo e netto è lo spirito della legge voluta dal governo Renzi per “rottamare” il personale in quiescenza e garantire maggiori spazi ai giovani negli organismi dirigenziali delle varie organizzazioni a controllo pubblico.
Da buoni italiani, fatta la legge e pur a fronte di una ferrea interpretazioni ribadita dalla Corte dei conti, si è riusciti a trovare quella che Il Fatto quotidiano ha definito una “vera e propria scappatoia”. Ovvero si è consentito, in via eccezionale, di superare i divieti consentendo, senza violare la legge, ai pensionati un accesso negli organi dirigenti per un massimo di un anno e senza compenso.
Alla luce del buon senso, può essere questo il caso di un vicepresidente di una società tutta da risollevare e con una sofferenza di bilancio indicata ufficialmente nell’ordine dei 10 milioni di euro?
No, non lo è. E non lo era – questo pensiamo – nelle intenzioni di chi ha nominato il nuovo Cda di Asiu dimenticandosi dei rischi che, secondo le legge Madia, correva il pensionato vicepresidente a cui era interdetto un incarico per l’intera durata del Cda e conseguentemente anche un compenso sia pur modesto come sono, in verità, quelli degli amministratori Asiu.
Tralasciamo pure il fatto che un’amnesia del genere è comunque assai grave perché la circolare, molto esplicativa, che ha accompagnato la legge, è stata spedita a tutti i sindaci d’Italia, Val di Cornia compresa, e sia perché la riforma della pubblica amministrazione è un fiorellino all’occhiello del governo Renzi, ovvero del premier che è anche segretario nazionale del Pd, partito di riferimento per quasi tutti gli attori di questa vicenda.
Cosa fare in questa circostanza?
Il buon senso avrebbe suggerito di ammettere l’errore ed andare avanti di conseguenza augurando anni di felice pensione a Carlo Olmo. Invece è stata scelta un’altra via che il comunicato a cui accennavamo ci illustra. Eccolo, parola per parola:
“Rispetto alla nomina del Cda di Asiu e in particolare del consigliere Olmo precisiamo che la nomina è stata fatta con la consapevolezza delle limitazioni temporali e di compenso previste dalla legge per coloro che sono in condizione di pensionato. La legge infatti prevede che in questi casi l’incarico non possa protrarsi per oltre un anno e non sia previsto un compenso. Abbiamo ritenuto comunque molto utile poter contare su una figura con le competenze, le caratteristiche e la disponibilità di Carlo Olmo anche solo per un periodo più breve della normale durata di un consiglio di amministrazione, in questa fase di passaggio di gestione a Sei Toscana. Proprio su questo tema il neo presidente ha voluto individuare le deleghe al consigliere”.
Il documento è uscito nella mattina del 21 luglio e chiaramente lascia intendere che la nomina di Olmo sia stata fatta fin dal principio con la consapevolezza dei paletti su compenso e durata.
Se ci è consentito, noi ne dubitiamo ed anzi siamo proprio convinti del contrario. Un’opinione netta ma ovviamente soggettiva che, come al solito, cerchiamo di sostenere con alcune pezze di appoggio.
La prima. Nella conferenza stampa di presentazione del nuovo Cda, nell’ufficio del sindaco di Piombino il 17 luglio scorso alle 12,30, mai è stato accennato, né nell’intervento di Rossana Soffritti, né in quello di Valerio Caramassi, né nell’ultimo di Barbara Del Seppia, alle limitazioni (tempo e compenso) per Olmo. Anzi, come riferito, l’enunciazione dei programmi e dell’azione del nuovo Cda lasciavano intuire un impegno consistente tale da non esaurirsi per nessuno nell’arco di un anno.
Alla presentazione erano presenti giornalisti, fotografi, addetti stampa, amministratori. Vorremmo chiedere in coscienza ad ognuno di loro se avesse percepito qualcosa sulle limitazioni per un componente del nuovo Cda.
La seconda. Risulta (accettiamo e attendiamo eventuali smentite in merito), che nell’ultima assemblea dei soci Asiu si sia parlato di compensi agli amministratori (tutti, senza accenni alla gratuità dell’opera di Olmo) che sarebbero stati decisi in una successiva seduta.
Nel caso vorremmo chiedere in coscienza ad ognuno dei partecipanti all’assemblea se sia uscito dalla riunione convinto che il vicepresidente Olmo sarebbe rimasto in carica per un solo anno e senza compensi.
La terza. Il collega Giuseppe Trinchini ha pubblicato sul suo giornale on line Corriere Etrusco (www.corriereetrusco.it) un’intervista al sindaco di Piombino Massimo Giuliani che risulta effettuata tra le 13 e le 14 del 20 luglio, ovvero qualche ora prima che fosse divulgato il comunicato firmato dalla Soffritti e dal primo cittadino di Piombino.
Il testo, nato a quanto pare da una sbobinatura di una registrazione telefonica, chiarisce come Giuliani nutra ancora incertezze sull’esito della vicenda, ammettendo una primitiva dimenticanza dei dettati della legge Madia. Cosa che invece poche ore dopo avrà, per lui e per la Soffritti, una soluzione chiarissima addirittura partorita già al momento della prima scelta dei nomi del nuovo Cda.
Dice testualmente al riguardo Giuliani al Corriere Etrusco: “Sulla nomina di Olmo c’è un approfondimento; nella prima verifica non ci avevamo pensato, non credevamo che ci fosse né un passaggio diretto da Pubblica amministrazione a Pubblica amministrazione, né indiretto incrociato, da Pubblica amministrazione a Società partecipata o da Società partecipata a Pubblicazione amministrazione. In questo caso siamo di fronte a un incarico da Società partecipata ad ancora una Società partecipata, per cui i nostri uffici avevano letto delle cose che potevano essere circostanziate in questa roba. Ora stanno approfondendo e nel giro di pochi giorni capiremo”.
Ci duole confessare la nostra grande ignoranza ma non comprendiamo tutta questa serie di considerazioni sui passaggi da… a…. La legge Madia è molto più diretta: se sei pensionato non puoi essere nominato, per esempio, nel Cda di una società pubblica. Punto e amen.
Infine alla domanda se Olmo verrà sostituito, il sindaco risponde a Trinchini: “Vediamo. Sulla nomina di Olmo ci abbiamo lavorato. Per prendere certe cariche, con pochissimi soldi e con tantissime responsabilità… bisogna rendersi conto che entrare nel Cda di una società complessa, e con queste complesse questioni economico-finanziarie, e con tante cose da fare… Non è facile trovare persone disposte a prenderle certe cariche. Nel giro di 24–48 ore la questione sarà approfondita”.
In realtà la questione è stata poi approfondita anche prima del termine indicato da Giuliani. Che il problema sia invece anche risolto ed archiviato abbiano qualche dubbio.