Una centrale a carbone, ma dell’ENEL cosa si fa?
PIOMBINO 16 luglio 2014 — Le voci su una centrale a carbone nell’ambito Lucchini oggi sono una proposta, perlomeno così sembra, anche se non vi è ancora nulla di ufficiale.
Nonostante ciò, la partita è già stata chiusa dal sindaco e dall’assessore competente, che pur non avendo avuto informazioni in merito, perlomeno così dicono, di fatto hanno confermato il loro NO al carbone, anche se appellandosi esclusivamente al REFERENDUM di 35 anni fa.
Sarà stata una mossa tattica la loro ? Chissà ?? Potrebbe anche essere!! Forse un modo per sondare il terreno e capire cosa ne potrebbero pensare i cittadini.
Ovviamente il loro NO può essere anche interpretabile, il che potrebbe far presagire possibili cambiamenti d’opinione strada facendo.
La realtà è che in questo territorio oramai da anni non esiste programmazione, ed oggi siamo costretti a vivere alla giornata, sperando che ogni proposta che arriva sia potenzialmente realizzabile.
La lista delle cantonate volutamente prese si allunga rendendoci sempre più deboli e passibili di ricatto occupazionale da tutti i fronti.
La politica continua a crogiolarsi nella sua autoreferenzialità, più attenta a costruire il consenso nell’immediato con promesse irrealizzabili che a concepire soluzioni a lungo termine.
La centrale a carbone nell’ambito Lucchini è una proposta irricevibile al momento, non solo perché vi sono implicazioni ambientali concrete, ma anche perché vi è un impianto ENEL attivo fino al 2015, del quale dovremo capire cosa fare.
Oltretutto la produzione energetica fine a se stessa, senza concrete implicazioni nell’ambito siderurgico, non è plausibile in un territorio già fortemente contaminato.
Ad oggi COREX e forni elettrici sono solo illusioni, non vorremmo che qualcuno li tirasse in ballo per far passare un’ipotetica centrale a carbone.
Il gruppo Jsw o chi per lui ha un interesse preciso e lo ha manifestato in modo chiaro e soprattutto vincolante, ed a quanto pare non vi è nulla di illusorio, bensì ciò che chiunque con un po’ di raziocinio avrebbe immaginato.
Comunque è imprescindibile che su temi cos’ impattanti sotto ogni profilo, visto anche il REFERENDUM passato, sia indispensabile che si torni a far esprimere direttamente i cittadini, a fronte oltretutto di una politica locale troppo prona a logiche regionali e pertanto inaffidabile.
Luigi Coppola, Segreteria Provinciale UDC Livorno