C’era una volta una fabbrica: c’è ancora?
PIOMBINO 26 dicembre 2019 — C’era una volta una fabbrica: c’è ancora? In questi giorni abbiamo letto la relazione del Commissario governativo Piero Nardi e il comunicato sindacale. Il primo prospetta una situazione negativa di JSW Italy Piombino e fa presente che parti del business plan non sono ancora note; si fa menzione di un solo forno elettrico anziché tre; si parla di investimenti di milioni di euro sull’esistente, senza dire nulla sui nuovi treni di laminazione previsti. Soprattutto, per la prima volta da una fonte autorevole come Nardi, si riconosce che ci saranno almeno 250 esuberi: “…L’impegno dei primi anni di piano (fino al 2023) è di utilizzare dalle 750 unità alle 1450 a regime (oltre, sempre a regime, l’impiego nel porto di circa 200 operai). Rimarrebbero da collocare 250 unità…” (JSW Italy Piombino secondo JSW, articolo di Stile libero Idee dalla Val di Cornia).
E se invece la prospettiva sarà la sola laminazione, quanti saranno? Quello che il Camping CIG paventa da lungo tempo viene tragicamente confermato nell’assordante silenzio generale.
Intanto da questo mese i cassintegrati riscuotono intorno a 80 euro netti mese in meno, senza dimenticare la tragedia dell’indotto.
Anche i sindacati sono preoccupati della situazione e chiedono la riapertura dei termini per la legge sull’amianto per “asciugare” il bacino dei lavoratori ex Aferpi; inoltre, c’è un timido accenno a soluzioni comuni per il comparto siderurgico italiano, soluzioni che il Camping Cig propone da anni. In merito all’ amianto presente in fabbrica, ricordiamo al sindaco Francesco Ferrari, primo responsabile della salute dei cittadini, che la situazione è grave ed è necessario un intervento degli organismi preposti. Abbiamo appreso che la Regione Toscana ha richiesto un nuovo incontro al MiSE per il 15 gennaio sull’accordo di programma: a proposito, ma il 4 dicembre Enrico Rossi, che aveva un impegno a Bruxelles, non poteva farsi sostituire da un assessore senza far saltare l’incontro? Sembra che i sindacati vogliano agganciarsi alla data del 15 gennaio per svolgere finalmente l’incontro previsto il 19 settembre e poi scomparso dai radar. E il 31 gennaio scadono i 18 mesi di “ valutazione sul da farsi” da parte di JSW. Finora, nulla è stato fatto dall’azienda, neanche la parte più “facile”, cioè le demolizioni, le quali dovevano essere concluse entro il 31 dicembre 2019, come da Accordo di Programma e business plan.
Ci poniamo alcune domande: forse perché l’azienda non si è attivata sul piano ambientale per ottenere le autorizzazioni necessarie? Oppure perché non si è attivata per il necessario smaltimento dei detriti derivanti dalle demolizioni stesse? O perché non si sono voluti spendere i soldi necessari ? O perché non c’è un’idea chiara su che cosa fare degli spazi che si renderebbero disponibili?
Ricordiamo che chiedere non significa ottenere e se vogliamo che Piombino sia ascoltata, la sua voce deve farsi sentire: l’unico modo è mobilitarsi in forza con tutta la città, non solo con i dipendenti ex Lucchini. Chiediamo quindi
- alle organizzazioni sindacali di coinvolgere nelle mobilitazioni amministrazione regionale, comunale, le altre della Val di Cornia e delle Colline Metallifere,
- ai cittadini di Piombino di far sentire la propria voce per affermare il rilancio dell’industria, seppur profondamente diversa dal passato e lontana dall’abitato.
Associazione Coordinamento Articolo 1- Camping Cig