Cerchiamo la compatibilità fra salute e lavoro

· Inserito in Lavoro e lavori, Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 3 mar­zo 2018 — Ascol­ta Piom­bi­no ritenne oppor­tu­na tre anni fa la pre­rog­a­ti­va Jin­dal, fum­mo gli uni­ci; era con­ve­niente per­ché avrebbe garan­ti­to un futuro per la mod­er­na siderur­gia e la lib­er­azione di aree indus­tri­ali vici­no alla cit­tà, da bonifi­care e ren­dere di nuo­vo pro­dut­tive. La mag­gio­ran­za preferì Cevi­tal, tut­ti gli altri preferirono stare alla fines­tra, sal­vo poi criti­care a nave affon­da­ta. Con Cevi­tal dicem­mo che era un errore affi­dare il futuro di un ter­ri­to­rio a un uni­co impren­di­tore. Non abbi­amo cam­bi­a­to idea tan­to che anche il PD, con la mozione pre­sen­ta­ta con­tes­tual­mente alla vari­ante Afer­pi di dicem­bre, ha ritenu­to: “… Di fronte ad una nuo­va pro­ce­du­ra pub­bli­ca di asseg­nazione delle aree indus­tri­ali, di val­utare la pos­si­bil­ità di non riasseg­nare nec­es­sari­a­mente a un uni­co sogget­to pri­va­to il des­ti­no del­la ricon­ver­sione pro­dut­ti­va delle aree indus­tri­ali…”. Una mozione che ritene­va nec­es­saria la pre­sa in cari­co pub­bli­ca delle aree dismesse, quin­di la conc­re­ta pos­si­bil­ità di gestire sia le boni­fiche sia la ricon­ver­sione delle aree indus­tri­ali con risorse pub­bliche e pri­vate, anche con final­ità tur­is­ti­co cul­tur­ali. La mozione aus­pi­ca­va un nuo­vo accor­do di pro­gram­ma con pri­or­ità chiare, le boni­fiche, la ques­tione infra­strut­turale viaria e fer­roviaria e quel­la imma­te­ri­ale del­la for­mazione, canal­iz­zan­do le risorse su obi­et­tivi pre­de­ter­mi­nati.
Domani forse ver­rà Jin­dal, anco­ra non sono note le final­ità con­crete, ma la nos­tra sper­an­za è di pot­er ren­dere final­mente com­pat­i­bile la grande indus­tria con la cit­tà, con l’auspicio di ali­menta­re quel­la coscien­za ambi­en­tale che a fat­i­ca inizia a pren­dere con­sapev­olez­za anche in questo ter­ri­to­rio. Siamo a un biv­io e serve una polit­i­ca che abbia il cor­ag­gio di guardare lon­tano, pro­prio come i con­tenu­ti di quel­la mozione, che tut­ta la mag­gio­ran­za con Ascol­ta Piom­bi­no ha vota­to in con­siglio. Il futuro del­la Val di Cor­nia, non può anco­ra una vol­ta pie­gar­si a logiche nove­cen­tesche per poi ram­mari­car­si domani di come avrem­mo potu­to essere.

Ric­car­do Gelichi, Ascol­ta Piom­bi­no

Commenta il post