Cgil: su RIMateria clima da campagna elettorale
LIVORNO 3 dicembre 2018 — Deve essere sempre garantita e sostenuta la partecipazione di cittadini e lavoratori ad ogni aspetto della vita comune e lo strumento referendario ne è elemento da valorizzare e difendere sempre. Nel caso di RIMateria, come Funzione Pubblica Cgil Livorno, giudichiamo i quesiti referendari errati, anzi fuorvianti, rispetto alle scelte reali a cui sono sottoposti i cittadini e i lavoratori di Piombino.
Il vero quesito referendario è se si vuole produrre acciaio: sì o no.
Tutto il resto è strumento della campagna elettorale. Ad ascoltare tutte le forze sociali coinvolte nel dibattito, sono tutte concordi nel voler tornare alla produzione dell’acciaio. Vorremmo allora ritrovare negli stessi soggetti la stessa determinazione nel dire alla collettività che produrre acciaio, inevitabilmente, vuol dire produrre rifiuti e che quindi ci sarà assoluto bisogno di una discarica, per quella frazione di rifiuti non riciclabile.Ecco perché non può essere messa in discussione l’azienda RIMateria.
La discarica è oggi necessaria per l’acciaio che verrà e lo è per le bonifiche e per la demolizione del sito ex Lucchini, come non smette di ripetere la stessa Jindal.
Chiarito che è volontà comune far ripartire la produzione metallurgica a questo punto il secondo vero quesito è se si vuole una discarica interamente privata, magari gestita direttamente dal produttore di acciaio, come già accaduto per decenni nella ex Lucchini, o se si preferisce una discarica che abbia all’interno della sua compagine societaria il pubblico.
Ai due quesiti la Funzione Pubblica Cgil di Livorno ha due risposte chiare. Sì, vogliamo che si produca acciaio. Sì, vogliamo che ci sia rappresentato l’interesse pubblico all’interno della proprietà della discarica.
Da oggi chiediamo con forza alle istituzioni di iniziare ad utilizzare le ingenti somme accantonate per le bonifiche, vera emergenza del territorio. E chiediamo con altrettanta determinazione alla proprietà dell’azienda, tutta, che si avvii immediatamente una collaborazione con le università toscane per la creazione di nuove e migliori metodologie di trattamento dei rifiuti affinchè si aumenti la percentuale di rifiuti riciclati e si proceda verso una seria economia circolare.
Avremmo preferito una discarica interamente pubblica ma ad oggi la scelta è un’altra. Vogliamo una discarica totalmente privata o al cui interno ci sia il pubblico? Nell’interesse dell’ambiente e della sicurezza di tutti è bene che i due soggetti, produttore di rifiuti e discarica di riferimento, siano due soggetti diversi con responsabilità e finalità proprie, per evitare gli errori commessi nel passato, che oggi rimangono sotto gli occhi di tutti.
La partecipazione e la libertà di esprimere le proprie rivendicazioni è un diritto fondamentale, compresi i lavoratori di RIMateria che nel consiglio comunale dello scorso 29novembre sono stati oggetto di aggressioni verbali e insulti: non per questo però essi rinunceranno a difendere il territorio in cui vivono e il proprio posto di lavoro.Come spesso accade, si cade nella rete della lotta fratricida di chi vuole contrapporre lavoro ad ambiente: è una vecchia storia a cui non cederemo. Per la Funzione Pubblica Cgil Livorno la coscienza ambientalista è divenuta una positiva costante nelle lotte di difesa del territorio da parte dei cittadini e ancora di più da parte degli stessi lavoratori.
Proprio per questo rilanciamo la necessità del confronto costruttivo, chiedendo ai comitati e a tutte le forze sociali di poter incontrare tutte le forze sindacali, per trovare insieme gli strumenti migliori che riescano a coniugare il rilancio industriale, la tutela ambientale e l’occupazione.
Segretario generale Giovanni Golino, Funzione Pubblica Cgil provincia di Livorno