Chi e quando ha deciso l’aggiudicazione a Navarra?
PIOMBINO 3 febbraio 2019 — Ebbene, il dado è tratto. Da un lato i sindaci hanno deciso l’aggiudicazione definitiva del 30% a Navarra, dall’altro il Tribunale di Livorno ha respinto il ricorso del Comitato di Salute Pubblica sull’inammissibilità del referendum. Eppure, proprio sul percorso che ha portato a questa conclusione, le cose non sono affatto chiare ed è proprio per questo, dopo essere usciti da una maggioranza nei fatti contraria persino all’ipotesi di referendum “condizionato” come da noi proposta, che martedì prossimo chiederemo spiegazioni in consiglio con un’interrogazione presentata dal nostro Capogruppo Daniele Massarri.
Dal documento presentato ai consiglieri sembrerebbe infatti che l’aggiudicazione provvisoria sia avvenuta il 22 ottobre e comunicata tramite Pec a Navarra il giorno successivo, mentre dai verbali della commissione sul referendum risulterebbe invece che il giorno 22 ci si sarebbe limitati a verificare la conformità dell’offerta ai criteri indicati nel bando di gara, come a dire cioè che a tale data l’aggiudicazione provvisoria ancora non fosse avvenuta!! Secondo quanto comunicato alla commissione, infatti, è soltanto il giorno 26 ottobre che il CdA di Rimateria avrebbe deliberato di proporre alla propria assemblea, che a sua volta lo avrebbe proposto a quella di Asiu, l’aggiudicazione provvisoria della seconda tranche di azioni. Dunque, quando è davvero avvenuta l’aggiudicazione provvisoria e soprattutto chi lo ha deciso?
Tutto ciò non è affatto banale, perché una specifica clausola del bando prevedeva che RIMateria avrebbe potuto unilateralmente recedere dalla vendita senza pagare alcuna penale purché ciò avvenisse prima dell’aggiudicazione provvisoria. Ricordo peraltro che la possibilità di non aggiudicare le quote era anche oggetto di una seria discussione anche in Giunta ed in maggioranza sin quando ne abbiamo fatto parte.
Ma c’è di più: il consiglio comunale votò a fine novembre, con l’astensione del Pd, un ordine del giorno in cui si impegnava il sindaco a sospendere la procedura di aggiudicazione fino al termine dei lavori della commissione. Delle due, l’una: o è stata l’amministrazione comunale a dare l’input a RIMateria di procedere comunque con l’aggiudicazione provvisoria tenendone all’oscuro sia il consiglio comunale, che così approvava un odg a quel punto perfettamente inutile, sia il sottoscritto che all’epoca era ancora in Giunta, perché della possibile aggiudicazione provvisoria avvenuta il 22 ottobre io l’ho saputo dall’ultimo consiglio e nessuno mai in giunta, prima delle mie dimissioni, me ne aveva parlato e sfido chiunque a dichiarare il contrario; oppure è la stessa RIMateria, società il cui indirizzo politico dovrebbe come da statuto essere deciso dai soggetti pubblici indipendentemente dal capitale azionario, che ha deciso autonomamente sebbene fosse già stato depositato un referendum e Piombino si trovasse in un momento in cui era in corso una discussione molto delicata, animata e complessa. Quindi abbiamo di fronte soltanto due possibili scenari: o un’amministrazione comunale che non ha detto come stavano davvero le cose, oppure che non è stata minimamente in grado di imporre la propria volontà politica ad una sua partecipata. In ogni caso, una debacle politica. Di queste cose qualcuno, in consiglio, ne dovrà rispondere a seguito dell’interrogazione di Spirito Libero.
Spirito Libero per Piombino