Chi vuole spazi nel porto che non c’è si faccia avanti
PIOMBINO 19 luglio 2019 — “Per Piombino quella di oggi è una svolta storica” ha affermato il dottor Claudio Capuano – responsabile, per conto dell’ Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, del procedimento relativo all’ avviso di manifestazione di interesse per le nuove aree del porto appena pubblicato sul sito della stessa Autorità. A parte che il dottor Claudio Capuano dovrebbe ricordate altre “svolte epocali” finite nel nulla ed essere un po’ più cauto, ciò che non dice (la tecnica delle mezze verità è evidentemente da lui ben conosciuta) è che le aree oggetto dell’avviso sono quelle date più volte per riservate a Nuovo Pignone, oggetto di protocolli su protocolli, decisioni su decisioni (lasciamo perdere i comunicati stampa) che partirono addirittura nel 2016.
Stando all’avviso “l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale intende espletare una manifestazione di interesse al fine di individuare gli operatori da invitare alla fase successiva avente ad oggetto l’individuazione dell’/degli operatore/i economico/i al/i quale/i assentire porzioni della macro area denominata “Macro Area n.1” … ai fini dell’insediamento di attività produttive, compatibili con quanto previsto nell’Atto di indirizzo e dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Portuale del Porto di Piombino…”.
L’avviso è diretto a promuovere le manifestazioni di interesse degli operatori che sono interessati ad essere invitati alla fase successiva di presentazione delle offerte.
La manifestazione di interesse ha l’unico scopo di comunicare all’Amministrazione la disponibilità ad essere invitati a presentare offerta.
Segue l’individuazione delle aree che, stando anche a quello che è stato scritto nel precedente “ATTO DI INDIRIZZO Porto di Piombino – Progetto di allocazione delle nuove aree portuali” avrebbero essere costituite dai lotti 1, 2 e 3 evidenziati con i colori viola scuro , celeste e giallo scuro nella planimetria sottostante:
Non si creda che i lotti siano immediatamente disponibili. Non è affatto così. È l’Autorità portuale che ci informa, nello stesso ATTO DI INDIRIZZO, che la situazione è la seguente:
LOTTO 1 Superficie: 50.000 mq.
Stato dei lavori:
— completato il consolidamento dell’area con la realizzazione di pali in ghiaia;
— completamento delle operazioni di rullatura previsto entro settembre 2019;
— poiché l’area è un setto di una vasca di sedimenti, è stata inoltrata al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare l’analisi del rischio finalizzata alla restituzione degli usi; tuttavia, l’iter di tale procedimento non è ancora stato completato.
LOTTO 2 Superficie: 65.000 mq.
Stato dei lavori:
— completato il consolidamento dell’area con la realizzazione di pali in ghiaia;
— completamento del consolidamento con precariche previsto entro dicembre 2019.
LOTTO 3 Superficie: 55.000 mq.
Stato dei lavori:
— da completare il consolidamento dell’area con la realizzazione di pali in ghiaia;
— completamento del consolidamento con precariche previsto entro aprile 2020.
Con riferimento al processo di urbanizzazione dei tre macrolotti esso è stato inserito nel progetto esecutivo di realizzazione dell’area logistica industriale, approvato dal Comitato Tecnico Amministrativo (CTA) nella seduta del 19 dicembre 2018, di cui si prevede la verifica e la validazione entro la fine di aprile 2019, la conclusione della gara di aggiudicazione entro dicembre 2019 e l’inizio dei lavori per dicembre 2019.
Tempi più lunghi ovviamente per la strada di accesso dal Gagno il cui appalto non è stato ancora assegnato.
Le attività che vi possono essere insediate sono
- operazioni portuali relative a movimentazione e stoccaggio merci convenzionali
- operazioni portuali relative a movimentazione e stoccaggio rinfuse solide e liquide
- operazioni portuali relative a movimentazione e stoccaggio di prodotti siderurgici
- riparazione, manutenzione, trasformazione e allestimento navale
- stoccaggio e lavorazione merci e servizi
- servizi amministrativi, commerciali, di controllo, direzionali e tecnici connessi all’attività portuale
- servizi di sicurezza e controllo
- servizi alla nave (bunkeraggio, rimorchio, pilotaggio, ormeggio, etc.).
I tre lotti sono quelli sui quali avrebbe dovuto insediarsi Nuovo Pignone — Baker Hughes a General Electric quella azienda con la quale i rapporti e gli accordi sono iniziati nel 2016 tant’è che era il 2 febbraio 2016 quando Luciano Guerrieri, più volte presidente e commissario dell’ Autorità portuale di Piombino, annunciava: “Entro due anni porto di Piombino e General Electric a regime…Il progetto si deve sviluppare in due parti, la prima entro il 2017 e la seconda nel corso del 2018”.
Dal 2016 ad oggi sono stati firmati numerosi protocolli e sono andati avanti innumerevoli passaggi amministrativi fino ad arrivare al protocollo del 30 novembre 2018 firmato da Autorità portuale, Regione Toscana, Comune di Piombino e Nuovo Pignone (cfr gli articoli di Stile libero Idee dalla Val di Cornia Terreni per GE: c’è ancora l’acqua e manca la strada e Regione, Comune, Autorità portuale e i protocolli) che avrebbe dovuto accelerare sia i lavori del Nuovo Pignone sia quelli dell’Autorità portuale. Salvo arrivare puntuale l’ennesima smentita direttamente da Michele Stangarone, Presidente di Nuovo Pignone, che il 13 febbraio 2019 a Il Sole 24 ORE t24 che annunciava “Tempi lunghi, invece, per l’investimento annunciato ormai anni fa al porto di Piombino” ha confermato: “Fino a quando non vengono completati i lavori al porto e resa disponibile l’area per il nostro progetto non possiamo fare nulla”.
Oggi le cose si sono ulteriormente complicate.
È impossibile non pensare che non entrerà nella partita, rispondendo all’avviso, anche Manta logistics per realizzare un terminal auto nel porto di Piombino (Darsena Nord) su un’area di almeno 50mila metri quadrati destinata a diventare di 300mila metri quadrati, così come sta scritto in un altro protocollo firmato da Regione Toscana e Comune di Piombino il 16 aprile 2019 (cfr l’articolo di Stile libero Idee dalla Val di Cornia Vogliono un grande terminal auto, ma dove?).
Effettivamente non si può non dire che accordi e protocolli sul porto di Piombino si sono sprecati a seguito di una scelta politica che fino ad oggi (in questo senso l’avviso di oggi è una svolta almeno parziale) si è manifestata delegando all’Autorità portuale il ruolo di chi rispondeva a richieste private, le accettava e mandava avanti procedure spesso interminabili su aree e banchine oltretutto inesistenti (è successo per Cevital/Aferpi, per JSW Italy Piombino, per Nuovo Pignone e per PIM). Una scelta politica del tutto opposta a quella più lineare di mettere in concorrenza soggetti privati su aree e banchine esistenti. Una scelta politica ed una procedura che hanno fatto allungare i tempi e non hanno dato risultati.
Non è fuor di luogo pensare che l’altro comunicato stampa dell’ Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale “Porti dell’Alto Tirreno: piani di impresa a raggi x L’AdSP istituisce un gruppo di lavoro”, con il quale si è creato un gruppo di lavoro interdisciplinare per la verifica sia dei piani di impresa dei concessionari che dei programmi operativi dei soggetti autorizzati all’esercizio delle operazioni e dei servizi portuali, scaturisca proprio dalla necessità di fare chiarezza nei rapporti tra Autorità, soggetto pubblico, e privati e di restituire all’Autorità quel ruolo che gli spetta andando dalla programmazione fino alla verifica dei risultati di ciò che decide.
Comunicato stampa dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale
L’Autorità di Sistema Portuale ha appena pubblicato sul proprio albo pretorio l’avviso di manifestazione di interesse, a cui seguirà una lettera di invito, per individuare gli operatori interessati a insediarsi nelle nuove aree del porto di Piombino.
A un mese dall’approvazione in Comitato di Gestione dell’Atto di Indirizzo con il quale sono stati fissati i criteri oggettivi e trasparenti con cui valutare ed eventualmente comparare i diversi progetti di insediamento nei lotti disponibili dello scalo piombinese, l’Autorità di Sistema fa dunque un concreto passo in avanti a favore del rilancio del porto.
Chi di interesse avrà tempo sino alle ore 12.00 del prossimo 9 settembre per far pervenire il proprio interesse (dovrà farlo esclusivamente a mezzo di posta elettronica certificata all’indirizzo email hidden; JavaScript is required).
Entro il 2 agosto dovranno invece pervenire le richieste di sopralluogo — obbligatorie ai fini della partecipazione — presso le aree oggetto della procedura di selezione e individuate nella planimetria allegata.
Esaurita la fase di screening preliminare degli operatori interessati, seguirà una lettera di invito per quelli ammessi, che conterrà le modalità ed i criteri di valutazione e di selezione delle relative domande.
Le imprese selezionate sottoscriveranno infine con l’AdSP un accordo procedimentale con il quale verranno messi nero su bianco gli impegni da rispettare sia per l’una che per l’altra parte.
«Per Piombino quella di oggi è una svolta storica – afferma il responsabile del procedimento, Claudio Capuano – Entro l’anno saremo in grado di avere un quadro chiaro della situazione concessoria del porto e degli imprenditori in campo. Lavoreremo pancia a terra per assegnare i lotti disponibili a chi crede veramente nello sviluppo dello scalo toscano».
Comunicato stampa dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale
È stato istituito stamani a Palazzo Rosciano, sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, un gruppo di lavoro interdisciplinare per la verifica sia dei piani di impresa dei concessionari che dei programmi operativi dei soggetti autorizzati all’esercizio delle operazioni e dei servizi portuali.
Il gruppo, che relazionerà trimestralmente o su richiesta dell’Amministrazione, fornirà entro il 30 novembre di ogni anno una relazione per ciascuna impresa, con i risultati della verifica annuale e gli elementi necessari per le determinazioni di competenze del Comitato di Gestione.
In particolare, verrà accertata la situazione economica finanziaria; il rispetto dei piani di investimento; il valore del fatturato e delle prestazioni affidate ad altri soggetti; la consistenza e variazione degli organici sia dal punto di vista numerico che degli inquadramenti professionali; l’attuazione dei piani di formazione; il tasso di occupazione delle banchine, le quote di merce movimentata e gli eventuali nuovi traffici acquisiti.
Il riscontro di eventuali carenze verrà tempestivamente segnalato all’Amministrazione.