Porto e nautica: luci, ombre e anche molti dubbi
PIOMBINO 15 novembre 2014 — Riprendiamo l’analisi del programma con il quale il sindaco Giuliani si è presentato al consiglio comunale e alla città. Vediamo allora quali sono i propositi di questa nuova amministrazione per quanto attiene settori altrettanto delicati e decisivi per la vita della nostra comunità vale a dire la portualità, la nautica, le piccole e medie imprese.
Nel capitolo del porto e diportismo si sottolinea con decisione come il rafforzamento dell’autonomia dell’Autorità Portuale rappresenta una straordinaria occasione per l’economia piombinese. Questo può essere vero perché maggiore autonomia dell’Autorità Portuale può significare più libertà d’ azione e aumentata possibilità di iniziativa politico- commerciale. Il tutto potrà riflettersi su un nuovo impulso ai traffici e accresciuti volumi di scambi in considerazione della modernizzazione del porto, del suo ampliamento, del dragaggio dei fondali e della realizzazione di nuove ampie banchine. Tutto bene, l’unica cosa che lascia un po’ perplessi è che all’orizzonte non si intravede una maggiore autonomia dell’Autorità Portuale anzi sembrerebbe il contrario perché si parla di accorpamento con Livorno e quindi, sebbene non ci sono controindicazioni negative, l’autonomia forse non si restringerà mentre certamente non si accrescerà.
Poi siamo proprio certi che la marina militare demolirà qui da noi le navi in disuso ?
Ebbene pur sapendo come vengono tacciati tutti coloro che dubitano di un qualsivoglia programma di governo ( gufi ) non posso non esprimere i miei timori sulle possibilità che sia Piombino il porto destinato al loro smantellamento dato che il soggetto demolitore sarà deciso con una gara pubblica e Piombino avrà la concorrenza di tutti i porti attrezzati a norme europee esistenti nei paesi dell’ OCSE.
Alla nautica da diporto e ai lavori ad essa collegati inaspettatamente non viene concesso molto spazio. Viene descritta la volontà a sostenere la realizzazione dei due porti turistici previsti, Poggio Batteria e Chiusa, e si annuncia che se questi progetti non andassero a buon fine si troverà un’altra soluzione.
Se mi è consentito dire io penso che Piombino sia un po’ stanca di questi discorsi senza sostanza. Non è possibile che il sindaco non conosca le reali possibilità di fattibilità di ciascuna di queste due opere di cui si parla ormai da 7–8 anni. Cosa determina questa incertezza; questioni urbanistiche, finanziarie, societarie o si tratta di complicatissimi rapporti pubblico- privato che non si riesce a sciogliere. E’ vero, siamo abituati a vivere in questa lunga stagione di speranze e delusioni, di promesse mai mantenute e di sogni irrealizzabili per quanto riguarda la grande industria e molto altro , non per questo però non abbiamo diritto a conoscere se questi progetti per la nautica siano già morti o se al contrario possiamo ancora avere fiducia nella loro creazione. E poi senza viabilità di collegamento ( 398 ) tutto potrebbe svanire nel nulla ma della 398 si sono perse le tracce.
Per la piccola e media impresa si legge ripetutamente come i nostri rappresentanti istituzionali abbiano trovato finanziamenti cospicui finalizzati al rilancio delle piccole e medie imprese nel campo dell’innovazione tecnologica e ambientale. In breve turismo, manifattura agricola, innovazione elettromeccanica , recupero e riqualificazione del patrimonio architettonico, culturale e artistico di Piombino e della Val di Cornia. Ci saranno bandi pubblici per assegnare le risorse, speriamo che ci siano anche idee all’altezza del momento che stiamo vivendo.
Si deve riconoscere che nel passato recente oltre ai soldi sono venute meno e in maniera più marcata le idee. Chissà se anche questa volta sarà così: le premesse ci sono tutte.
(foto di Pino Bertelli)