Chiarimenti urgenti sul Centro riabilitazione

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CAMPIGLIA MARITTIMA 30 aprile 2020 —  Il meto­do uti­liz­za­to dal­l’Asl per la ges­tione del Cen­tro di riabil­i­tazione di Campiglia è inac­cetta­bile. Sul pre­sente e sul futuro del­la strut­tura ser­vono chiari­men­ti urgen­ti. Fino a oggi – mal­gra­do la nos­tra richi­es­ta risalisse allo scor­so 10 aprile — non è sta­to pos­si­bile ottenere un incon­tro con­giun­to con Asl e sin­da­co: l’azien­da ha infat­ti deciso di pro­cedere su tavoli sep­a­rati.
Con­tinuiamo dunque ad evi­den­ziare la nos­tra con­tra­ri­età a pro­cedere ver­so un prog­et­to diver­so da quel­lo che conosce­va­mo e che ci è sta­to pre­sen­ta­to (cioè un cen­tro riabil­i­ta­ti­vo per pazi­en­ti neg­a­tiviz­za­ti). Siamo con­trari non per prin­ci­pio, ma per tut­ta una serie di prob­le­mi che derivano da ques­ta scelta e per­chè la promis­cuità — ci è sta­ta data lezione in questi mesi — accresce il ris­chio.
Rib­a­di­amo che vi sono for­ti crit­ic­ità, dal pun­to di vista orga­niz­za­ti­vo, legate alla diver­si­fi­cazione dei per­cor­si “sporco” e “puli­to” e alla vic­i­nan­za del­la Rsa. Evi­den­zi­amo inoltre come il per­son­ale addet­to ai pazi­en­ti Covid-19 non abbia rice­vu­to né un’ adegua­ta for­mazione né le dovute vis­ite mediche per ver­i­fi­care l’i­doneità alla ges­tione di questo tipo di pazi­en­ti.
L’Asl con­tin­ua a sostenere che c’è sta­ta la neces­sità di rispon­dere ad un’e­mer­gen­za: bene, ci for­nisca i dati. A oggi l’Asl non ci ha anco­ra chiar­i­to con pre­ci­sione quan­ti siano i posti let­to per la riabil­i­tazione dei pazi­en­ti Covid-19 e quale sia la per­centuale del­la loro occu­pazione. Chiedi­amo inoltre chiari­men­ti in relazione alle prospet­tive del­la riabil­i­tazione vis­to l’ab­bas­sa­men­to dei sogget­ti in rian­i­mazione.
Rite­ni­amo inoltre non più rin­vi­a­bile un con­fron­to con l’Asl e con la Con­feren­za dei sin­daci. La ges­tione del cen­tro riabil­i­ta­ti­vo di Campiglia non è un prob­le­ma che riguar­da solo i lavo­ra­tori e i cit­ta­di­ni di quel ter­ri­to­rio: sul­la ques­tione deve inter­venire anche la Soci­età del­la Salute delle Val­li Etr­usche. Serve un mag­gior coin­vol­gi­men­to di tut­ti gli attori in cam­po, anche in vista del futuro piano sociosan­i­tario.
Sot­to­lineiamo infine come la chiusura dei servizi sociosan­i­tari di prossim­ità abbia cre­ato non pochi prob­le­mi ai cit­ta­di­ni che adesso non riescono più a trovare risposte sul ter­ri­to­rio. Non è anco­ra chiaro quan­do questi servizi potran­no riaprire. All’Asl chiedi­amo dunque di fare chiarez­za anche in relazione a ques­ta ques­tione.

Mon­i­ca Cav­alli­ni, vice­seg­re­taria gen­erale Cgil provin­cia di Livorno con del­e­ga alla san­ità
Simone Assirelli„ fun­zionario Fp-Cgil provin­cia di Livorno con del­e­ga alla san­ità

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