Chiede soldi pubblici ma non rispetta gli accordi

· Inserito in Lavoro e lavori, Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 16 agos­to 2016 — In questi giorni Afer­pi ha lan­ci­a­to un pro­gram­ma di “comu­ni­cazione” al quale ha dato un nome latino,“loquimur”  (par­liamo), che dovrebbe dare una ver­nice cul­tur­ale ad una oper­azione in con­cor­ren­za ai sin­da­cati, incon­tran­do in assem­blea  i lavo­ra­tori dell’unico set­tore in mar­cia in questi giorni.
Gli obi­et­tivi dell’ azien­da che a noi appaiono chiari in questo pro­gram­ma di incon­tri con i “col­lab­o­ra­tori” sono moltepli­ci: il pri­mo e il più impor­tante, strate­gi­co, è quel­lo di sta­bilire in fab­bri­ca nuove relazioni sociali e sin­da­cali , nelle quali non c’è spazio per le rap­p­re­sen­tanze sin­da­cali dei lavo­ra­tori e si sta­bilisce che gli uni­ci inter­me­di­ari tra lavo­ra­tori e Direzione sono capi e capet­ti. La ver­ità è solo quel­la uffi­ciale dell’azienda e chi­unque dica qual­cosa di diver­so é un sab­o­ta­tore e un fomen­ta­tore. Tra l’altro, è vera la voce che dice che gli stes­si sin­da­cati sono sta­ti con­vo­cati per essere rim­proverati di non sostenere abbas­tan­za l’ azien­da?
Un altro obi­et­ti­vo, altret­tan­to grave, è quel­lo di dividere i lavo­ra­tori e fare figli e figlias­tri .  Nell’assemblea si è esplici­ta­mente affer­ma­to che i lavo­ra­tori anco­ra in CIG del­la ex Luc­chi­ni ed ex Luc­chi­ni servizi ver­ran­no assor­biti a novem­bre da Afer­pi, ma per restare in CIG stra­or­di­nar­ia (dato che “non ci sono le con­dizioni” per uti­liz­zare lo stru­men­to dei con­trat­ti di sol­i­da­ri­età a rotazione) e di con­seguen­za diven­ter­an­no esuberi
allo scadere del­la stes­sa. Ci sono quin­di lavo­ra­tori più garan­ti­ti ed altri non garan­ti­ti, anzi, già des­ti­nati a restare dis­oc­cu­pati. Sen­za par­lare dei lavo­ra­tori dell’indotto, di cui nes­suno
par­la nem­meno più.
Ter­zo obi­et­ti­vo: il ricat­to. Nes­suno ha mai det­to che saran­no quei 721 (o 719, o 740; le cifre sono bal­ler­ine) che attual­mente sono fuori ad essere espul­si nel novem­bre 2018; chi­unque può rien­trare nel numero, se non fa il bra­vo; e ci risul­ta che alcu­ni set­tori, come gli imp­ie­gati, han­no già capi­to la lezione, se è vero, come è vero, che nes­suno, o pochissi­mi, han­no parte­ci­pa­to all’ultimo sciopero .
Due notazioni a mar­gine: sec­on­do la stam­pa la Direzione Afer­pi affer­ma che il piano indus­tri­ale perse­gui­to è quel­lo dimez­za­to, da noi denom­i­na­to “piano-truf­fa” (un forno elet­tri­co e due colate con­tin­ue), men­tre al MISE ha sostenu­to (così almeno ci han­no rifer­i­to le del­egazioni sin­da­cali) che il piano orig­i­nario sot­to­scrit­to nell’ Accor­do di Pro­gram­ma non è mod­i­fi­ca­to; la Direzione avrebbe inoltre affer­ma­to che “non ci sono le con­dizioni” per i con­trat­ti di sol­i­da­ri­età neanche da parte del gov­er­no (ma a noi è sta­to det­to che il gov­er­no è “impeg­na­to” a con­ced­er­li). Cosa è che Afer­pi sa più di noi?.
Dato che l’ azien­da chiede, in maniera diret­ta o indi­ret­ta, aiu­ti finanziari alle pub­bliche isti­tuzioni, per­ché non rispet­ta gli accor­di sot­to­scrit­ti con Gov­er­no, Regione e sin­da­cati? Le firme dei sin­da­cati e dei lavo­ra­tori sono buone solo per imporre rin­unce e non val­go­no nul­la per il rien­tro di tut­ti i 2200 lavo­ra­tori ex Luc­chi­ni?
Ai lavo­ra­tori dici­amo: DOBBIAMO DIRE BASTA! Non vi fate incantare dalle sirene dell’azienda; con­tes­tate le “adunate di indot­tri­na­men­to” del padrone; difend­ete la vos­tra dig­nità, infor­mat­e­vi, ragion­ate con la vos­tra tes­ta; crit­i­cate i diri­gen­ti sin­da­cali che sbagliano ma difend­ete con forza l’ isti­tuzione del sin­da­ca­to e il suo ruo­lo, come sanci­to dal­lo Statu­to dei Lavo­ra­tori e dal­la Cos­ti­tuzione del­la Repub­bli­ca !
La Cos­ti­tuzione non va cam­bi­a­ta, va attua­ta !
L’ Italia deve essere una Repub­bli­ca fon­da­ta sul lavoro!

Coor­di­na­men­to ART. 1 – Camp­ing CIG

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