Chiesta AIA impianto rifiuti speciali pericolosi e non
PIOMBINO 17 ottobre 2018 — Dopo che la Regione Toscana ha deciso di escludere dalla procedura di valutazione di impatto ambientale il progetto di “realizzazione di un impianto di smaltimento e recupero di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi”, proposto dalla società Wecologistic a Ischia di Crociano a Piombino, subordinatamente al rispetto di prescrizioni e con l’indicazione di raccomandazioni, la stessa società presenta ora un’istanza per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale da parte della stessa Regione Toscana.
Seguendo pedissequamente quanto scritto nell’ allegato 8 Sintesi non tecnica e nell’avviso pubblico si apprende che il progetto riguarda la realizzazione di un impianto di smaltimento e recupero di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.
Il progetto
Le attività che si svolgeranno sono riconducibili ad operazioni di smaltimento rifiuti mediante il loro raggruppamento, ricondizionamento e deposito propedeuticamente al loro invio ad altre operazioni di smaltimento, prevedendo di trattare rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.
È previsto altresì di svolgere attività di gestione di rifiuti che siano destinati ad operazioni di recupero, anche in questo caso funzionalmente alla preparazione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi al loro invio presso altri impianti e/o siti autorizzati.
La superficie totale interessata dall’impianto è di circa 36.000 metri quadrati di cui un capannone di 10.000 metri quadrati. Il capannone sarà fisicamente compartimentato in due distinte porzioni: quella oggetto di questo studio, dedicata alle attività di deposito temporaneo, miscelazione, ricondizionamento dei rifiuti, che prevede l’utilizzo della superficie più ampia di circa 8.000 metri quadrati; quella di circa 2.000 metri quadrati che non sarà dedicata all’insediamento dell’impianto in questione e per la quale non è previsto in questa fase che sia utilizzata e/o occupata da beni o apparati. Le due parti del fabbricato sono completamente separate, dotate di ingressi ed uscite distinti e comunque logisticamente e fisicamente assolutamente non interferenti.
L’ubicazione
Il sito prescelto per l’insediamento dell’impianto Wecologistic confina a Nord e ad Est con lo stabilimento Dalmine, mentre nella propaggine nord-occidentale con un’area a parcheggio attigua alla Strada della Base Geodetica (SP 40), a sua volta adiacente ad un fosso di bonifica affluente di sinistra del Fosso Cornia Vecchia, e quindi con aree verdi.
A Sud ed ovest confina con l’area in concessione a REDI S.p.a. e con Aferpi Steel Company — ex Lucchini Spa -; sul lato Ovest, oltre la viabilità di accesso all’area Aferpi, risulta molto prossima al sito in oggetto la ex A.S.I.U. discarica comprensoriale per RSU, oggi convertita in discarica per rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi della Rimateria Spa.
La motivazione
La scelta dell’insediamento dell’impianto in oggetto a Piombino deriva dall’evidenza della necessità di un polo di razionalizzazione, gestione e trattamento di rifiuti speciali ad oggi mancante e necessario in una zona dove esistono ed operano aziende dedite a molteplici campi di attività, dall’agricoltura alla siderurgia.
Con questo impianto Wecologistic intende dare una risposta al territorio in cui la compagine societaria da sempre opera nell’ottica di rendere un servizio al proprio luogo di appartenenza; l’obbiettivo è quello di rappresentare la soluzione del problema della gestione dei rifiuti speciali per le aziende private ma anche per gli enti pubblici.
La prospettiva di recupero del comparto Ex Lucchini, le attività di bonifica che tale processo implicherà,l’esistenza di un SIN, di cui l’area in studio fa parte e che sarà oggetto di bonifica a sua volta, ed il fondamentale aspetto dell’esistenza in area prospicente quella in studio di un porto commerciale in fase di espansione, hanno indotto all’individuazione del sito in oggetto quale il maggiormente idoneo alla realizzazione dell’insediamento.
Altro aspetto fondamentale nell’individuazione e scelta del sito in questione è stato l’effettiva rispondenza del medesimo a praticamente tutti i criteri localizzativi preferenziali che individua il “Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati” della Regione Toscana, con l’evidenza di un solo criterio penalizzante e nessuno escludente.
I tempi
L’istanza è stata presentata al SUAP del Comune di Piombino l’ 8 giugno 2018 e trasmessa dallo stesso alla Regione Toscana con nota pervenuta il 17 luglio 2018, successivamente integrata il 14 settembre 2018 dal proponente con un documento di confronto con le BAT di settore, pubblicate sulla Guue del 17 Agosto 2018 numero L208, acquisita al protocollo generale dell’Ente il 14 settembre 2018. Nel sito web della Regione Toscana l’istanza è stata pubblicata il 26 settembre 2018 e da quel momento sono partiti i 30 giorni per la presentazione delle osservazioni. La conclusione del procedimento è prevista nel termine di 150 giorni, salvo le eventuali interruzioni per richiesta di documentazione integrativa.
Il rapporto con le previsioni urbanistiche
L’attività proposta contrasta con le previsioni urbanistiche vigenti. Attualmente la variante Aferpi approvata il 20 dicembre 2017 dal Comune di Piombino individua come “Ambiti industriali di espansione per l’industria siderurgica” le aree su cui sorgerà l’impianto ma già in sede di parere sulla procedura di esclusione dalla valutazione di impatto ambientale il Comune se l’è cavata affermando che “l’ autorizzazione integrata ambientale che dovrà essere richiesta e rilasciata dovrà costituire necessariamente variante agli strumenti urbanistici vigenti”. Come se il parere del Comune fosse solo l’applicazione di una possibilità burocratica prevista da una legge e non una decisione fondata, positiva o negativa che sia, su visioni e previsioni programmatiche. Che si possono anche cambiare ma non certo con la semplice citazione di una legge, anzi di una possibilità data da una legge.
Da parte sua la Regione si limitò ad affermare che la realizzazione e l’esercizio degli interventi e delle attività previsti si dovranno conformare alle norme tecniche di settore nonché alla pertinente disciplina normativa degli atti di pianificazione territoriale e settoriale.
Tutto questo accadeva dopo nemmeno un mese dall’approvazione dello strumento urbanistico, la famosa “variante Aferpi”.
La società
Wecologistic s.r.l. ha un capitale sociale di 50.000 euro, 5 addetti, nel giugno 2018, e 4 soci.
I soci sono
PERMARE S.R.L. col 32% del capitale, Piombino,
LUNAROSSA HOLDING S.R.L. col 32%, Cascina,
ATI — SOCIETA’ COOPERATIVA col 24,5%, Castelfiorentino,
FINCENTRO SOCIETA’ FIDUCIARIA con l’11,5%, Firenze.
Amministratore unico è Mauro Gentilini e Procuratore Francesco Frosali.