Chiosco a Baratti: intervenga la Soprintendenza

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CAMPIGLIA 9 agos­to 2015 — Qui si fa di tut­to per detur­pare il pae­sag­gio e allon­tanare il tur­is­mo, quin­di al dan­no pae­sag­gis­ti­co si aggiunge quel­lo eco­nom­i­co. Sem­bra rispon­dere a ques­ta log­i­ca l’incredibile vicen­da del chiosco di Barat­ti, una strut­tura a metà tra lo stile tirolese e il rococò che niente ha a che vedere con la tradizione del luo­go. Ora devono inter­venire subito la Soprint­en­den­za e le altre isti­tuzioni dep­u­tate alla tutela del pae­sag­gio. Barat­ti è un pat­ri­mo­nio di tut­ti, non solo del Comune di Piom­bi­no.
Piaz­zare in mez­zo al pra­to di Barat­ti un man­u­fat­to del genere è un’offesa al buon sen­so e alle tradizioni locali. Non sarebbe sta­to meglio una sem­plice baracchi­na, mag­a­ri sposta­ta ver­so la pine­ta, o addirit­tura un banale car­ret­to o qual­cosa in leg­no sen­za pedane in cemen­to? I tur­isti avreb­bero apprez­za­to sicu­ra­mente di più e le isti­tuzioni locali non sareb­bero cadute nel ridi­co­lo. Cosa ci vol­e­va a per­me­t­tere un sem­plice chiosco per vendere polpo e frut­ti di mare bol­li­ti o fres­chi come in altri pae­si e cit­tà è uso fare ( fish and chips in Inghilter­ra, moules et pommes frites in Bel­gio, frut­ti di mare e ostriche fres­che in sud Italia, ecc.)? No, qui si è volu­to fare qual­cosa di stra­no che non c’entra niente col con­testo. Il tut­to per man­gia­re polpo, arselle, cozze, ton­ni, squali e mag­a­ri balenot­teri in una deliziosa tor­ta nuziale in stile rococò vien­nese alla fac­cia degli etr­uschi, del pae­sag­gio del­la Marem­ma, delle architet­ture avveniris­tiche del Giorgi­ni, e tut­to questo per ben dod­i­ci anni vis­to che, in base a con­ti seg­reti fat­ti dal Comune di Piom­bi­no, tan­to occor­rerà al gestore per ammor­tiz­zare ques­ta capo di lavoro. Di fronte a questo ridi­co­lo e inutile scem­pio che sta già facen­do imbes­tialire tan­ti tur­isti ital­iani e stranieri, e che sta facen­do il giro del web con foto e com­men­ti a dir poco sar­cas­ti­ci, è nec­es­sario che qual­cuno inter­ven­ga urgen­te­mente in nome del val­ore pae­sag­gis­ti­co e cul­tur­ale (quin­di anche eco­nom­i­co) di Barat­ti, uno dei golfi più bel­li d’Italia banal­iz­za­to da un capric­cio architet­ton­i­co e isti­tuzionale, frut­to al tem­po stes­so del­la mega­lo­ma­nia e dell’ignoranza.

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