Ci mancavano 80 ettari di pannelli solari
PIOMBINO 10 febbraio 2019 — Non bastava lo scempio di RIMateria, la follia di Wecologistic e di tutto il progetto della città dei rifiuti; non bastavano sei enormi pale eoliche che, a fronte dei sicuri sacrifici che rappresentano per il territorio, non pare proprio siano compensate da concreti vantaggi per la comunità.
No, non era abbastanza, adesso ci regalano anche la distruzione di 80 ettari di terreno per installare pannelli solari.
Noi siamo da sempre per le energie alternative, chi non lo è; il problema è come si fanno le cose. Il solare è sicuramente la principale fra le energie alternative, ma non si deve produrre consumando territorio in maniera massiva. I pannelli solari si mettono sui tetti, su tutti i tetti, specialmente su quelli delle nuove costruzioni. Fosse per noi, non ci sarebbero semplicemente degli incentivi, ma sarebbe obbligatorio costruire e/o ristrutturare edifici con l’impianto solare sui tetti, in tutta Italia.
Non si fanno scempi consumando terreno: 80 ettari sono una superficie spropositata, non solo per l’enorme consumo di territorio, ma anche per la trasformazione dell’identità di un territorio, sradicato dalla naturale vocazione per essere destinato ad un uso incompatibile con qualsiasi altro impiego.
Siamo alle solite, siamo di fronte ad un’amministrazione comunale che in cinque anni non è stata capace di portare avanti un progetto organico per il territorio, ma si è sempre affidata all’improvvisazione, accogliendo le offerte che arrivavano da qualche imprenditore in maniera indiscriminata.
O meglio, nel vuoto assoluto, un progetto effettivamente ha preso forma, quello di trasformare Piombino in un comprensorio nazionale dei rifiuti.
Gli antichi dicevano che “al peggio non c’è mai fine”.
C’è da aver paura.
Rifondazione Comunista Piombino